venerdì 30 giugno 2023

Fine Giugno




Fa caldo.
Pesante, umido, di quelli che ti si incollano addosso.
Al mattino mi alzo molto presto, accendo la radio, preparo la colazione. Esco in terrazzo ad osservare il cielo, a guardare il mondo prima che le persone inizino ad abitarlo. 
Con gli occhi percorro i miei fiori. Tutti. Osservo i nuovi boccioli, tolgo le foglie secche. Innaffio, se necessario.
I ciclamini solitamente in estate muoiono, soprattutto qui che fa così caldo.
In negozio ne ho due. Enormi. Uno dei quali ha fiorito e ha preparato altri tre boccioli.
Ogni volta che lo guardo sorrido e penso che l'amore non può tutto, ma di sicuro può molto.
Mi occupo di quelle piante ogni santo giorno. Sempre.
Sono esseri viventi, mi dico. Se avessi un cane gli darei da mangiare e da bere. Perché non dovrei fare lo stesso con i fiori?
Parlo con loro e non ci ho mai visto nulla di strano, in realtà. Si può conversare anche con chi non risponde, con chi t'ascolta taciturno.

Fa caldo, si.
Ma amo questa stagione.
Mi fa pensare alla vita. A volte dura, estenuante.
Eppure così intensa, matura come un succoso frutto.
Non so come si possa vivere senza riempirsi gli occhi di questi colori accecanti. Di questo cielo così azzurro, di questo mare così calmo, di questi boccioli così pieni, di questi alberi così possenti.

Ci avviamo verso il fine settimana.
Ho qualche impegno. Una cena fuori, una mattinata di compere. Il lavoro fino al sabato sera.
Ma sento dentro quella mollezza di chi non vorrebbe pensare a niente. Di chi vorrebbe possedere un'amaca sospinta dal vento su cui sdraiarsi con le cosce nude, gli occhi chiusi, una musica leggera di sottofondo, quella spensieratezza da vacanza che sembra di non potersi permettere mai. 

giovedì 22 giugno 2023

In Un Attimo

 

Ci sono situazioni che non si possono prevedere né tantomeno controllare.
E allora capita che una mattina qualsiasi un uomo esca da casa nello stesso orario di sempre, raggiunga la spiaggia come ogni altro giorno, decida di fare immersioni, vada giù in acqua. E muoia.
Forse un malore, forse era semplicemente giunta la sua ora.
E capita che la moglie che lo cercava al telefono senza ricevere risposta, arrivi a conoscere questa verità straziante di punto in bianco, senza aspettarsela, come non ci si aspettano mai simili disgrazie.

Quell'uomo lo conoscevo. Frequentava la spiaggia nei miei stessi orari, la mattina ci si incrociava spesso e un saluto veloce non mancava mai.
Quella donna, soprattutto, la conosco da anni e le voglio bene come ad una persona di famiglia. Perché quando mi trasferii qui fu una delle prime ad accogliermi a braccia aperte e non c'è stato giorno in cui non mi abbia dimostrato simpatia ed affetto.

Avrei potuto esser lì ieri mattina ed è stato per puro caso che non ci fossi.
Mi sento fortunata per non aver dovuto assistere al ripescaggio del suo corpo, ai tentativi inutili di rianimarlo, all'elisoccorso che è ripartito mesto senza di lui.
Però stamattina ci sono andata, quella striscia di sabbia che sento mia quanto la casa in cui vivo, non era dissimile dagli altri giorni. Gli ombrelloni chiusi e quelli aperti. I bambini a costruir castelli. I bagnini a preparare le barche di salvataggio. I primi bagnanti in acqua. I soliti anziani in prima fila.
Ma nel cielo un'aria strana, come di smarrimento, di dolore, di pesantezza.

Forse se avesse avuto un vago sentore di quello che ti sarebbe accaduto, si sarebbe messa davanti alla porta per non farti uscire.
Forse si sarebbe barricata lì insieme a te, per trattenerti, per farti restare vivo. 
Forse ti avrebbe stretto più forte. 
Forse avrebbe combattuto per evitare che quel destino si compiesse.
Ma la morte non avvisa. La morte arriva, uccide, in un attimo toglie tutto quanto e poi con la bocca ancora insanguinata scappa via in cerca di altre prede.

giovedì 15 giugno 2023

15 Giugno

 



Oggi compi 40 anni.
Quando ti ho conosciuto ne avevi quasi 22. Io ne avrei compiuti 20 di lì a poco.
Non eri poi così tanto diverso da ora, sai? mi sa che nel tempo son cambiata più io. 
Siamo insieme da quasi metà della nostra vita. Ci pensi? quasi metà.
E oggi oltre al tuo compleanno festeggio anche il mio primo decennio qui, in questo luogo di mare che all'inizio un po' mi spaventava, ma che a poco a poco è diventato casa mia.
Chissà se te li eri immaginati diversi questi anni insieme. Chissà se a 40 anni avresti voluto essere altrove.
Magari ti sei immaginato padre qualche volta, ma non me l'hai detto mai.
Se mi guardo indietro non lo so che percorso abbiamo fatto. Vedo qualche sforzo, diversi momenti di felicità. Vedo certi tuoi attimi di rabbia che non ho compreso o che mi hanno fatta paura. Vedo poca empatia da parte mia, non poche volte. Vedo il tuo attaccamento alla mia famiglia, a ciascuno di loro. Vedo me che nonostante tutto ho fatto in modo di andare d'accordo con tuo fratello, fatto in modo di lavorarci insieme, che è forse la cosa più complicata che si possa fare insieme a lui.
Vedo il lavoro, tanto, sempre fianco a fianco, sempre a fare squadra. Perché io e te una squadra lo siamo e abbiamo sempre protetto il negozio, anche e soprattutto quando abbiamo smesso di avere turni insieme. Lì forse siamo cresciuti di più, ciascuno con le sue parti di responsabilità, con i suoi spazi, con i propri clienti e fornitori da gestire. 
Vedo le gite nei borghi, i miei occhi infiammati, i tuoi sorrisi complici. 
Vedo le volte in cui non ci siamo capiti, in cui non abbiamo saputo venirci incontro, in cui abbiamo sofferto ciascuno per conto suo. Vedo le canzoni demenziali che mi hai fatto ascoltare, rivedo quella mattina in treno in cui nelle cuffiette ascoltavo quella mostruosità e le mie risa le sentivano tutti. 
Vedo quella pioggia torrenziale, i nostri abiti bagnati, quel solo minuscolo ombrello. Vedo che tutta quella gioia non può essere dimenticata. Eravamo giovani, eravamo belli, c'era l'amore e allora avevamo tutto.
Vedo la prima volta in questa casa. Vedo quanto è stato difficile adattarsi e quanto invece, alla fine, tutto sia andato come doveva andare. Con semplicità e naturalezza.
Vedo le volte in cui non potevo stare dritta e tu mi tenevi per il braccio e mi sostenevi. Vedo quella volta che ad Anzio calpestavamo insieme la sabbia ed io non vedevo quasi nulla per quanto stavo male, ma tu eri con me e allora andava bene anche così. 
Vedo tutte le volte in cui hai messo le mie esigenze sopra le tue e vedo anche le volte in cui io l'ho fatto con te. Vedo le vacanze cercate per compiacere i miei bisogni e il tuo senso di adattamento.
Soprattutto vedo che se tornassi indietro, quella scelta di lasciare casa, amici, affetti e lavoro per abitare con te la rifarei. E la rifarei a prescindere da come andrà, a prescindere dal fatto che il futuro non lo conosciamo e non sappiamo se di anni insieme ne faremo ancora.
Non lo sappiamo come non lo sa nessuno. Ma questa cosa la devi sapere. Mai una volta mi sono pentita di quella decisione. Mai, neanche una.
Perché questa vita insieme a te era quella che volevo ed io spero, con tutto il cuore, che sia stata buona anche per te. 
Auguri amore mio.
Auguri per i tuoi 40 anni.
Sperando che quelli che verranno ti portino tanta salute in più, perché tutte le volte in cui stai male, anche se non te lo dico, io muoio un po' dentro e mi preoccupo per te.
Ti meriti la gioia, la spensieratezza che hai perso da tanto, troppo tempo. Ti meriti un po' di libertà in più o quantomeno la capacità di saperla trovare anche quando non c'è.
Buon compleanno Fred.

martedì 13 giugno 2023

Di Martedì




Il martedì mattina si riconferma il mio momento infrasettimanale preferito.
Anche quando, come oggi, sento tuonare fin dai primi passi fuori.
Anche quando, arrivata in spiaggia, inizia subito a piovere ed io non ho l'ombrello.
Anche quando vedo i miei ricci diventare una massa scura informe ormai priva di significato.
Anche quando la strada per un rifugio qualunque diventa lunga.
Anche quando il primo che trovo sono quattro o cinque grossi ombrelloni che devo condividere con un gruppo di pescatori ciarlieri e un tizio intento a bere birra.
Anche quando il caffè nel mio chiosco preferito lo devo bere con più calma, seduta, aspettando che spiova.

Ma che importanza ha tutto questo quando sono a camminare nel mio posto preferito?
Quando il cielo è una coperta blu che si appoggia su un mare verde e calmo?
Quando mi sento così libera, quando il cuore gioisce, quando la mia natura è tutta lì ad un passo?
Quando le api sono intente a gironzolare sui fiori gialli dell'elicriso, quando il silenzio è interrotto solo dallo sciabordare dell'acqua a due passi, quando la sabbia si bagna e diventa un tappeto più comodo su cui appoggiare i piedi?

La verità è che questa mattinata iniziata un po' storta è stata, invece, di una bellezza indescrivibile.
Bello il mercato, belle le tazzine decorate di blu e di giallo che ho comprato, belle le chiacchiere con Laura e Claudio, con Michelle, con la signora del chiosco.
Belli i colori, splendida l'esposizione di frutta estiva.
Belle persino quelle poche e costose ciliegie che ho potuto comprare.
Il loro sapore sulla lingua.
I ricordi di altre ciliegie e di altri luoghi a invadere la mente.
Grazie estate, grazie martedì, grazie alle ortensie che ancora una volta ho fotografato in giardini privati da cui forse un giorno qualcuno mi caccerà.
Grazie perché in questo momento ho il cuore sereno.
 

giovedì 8 giugno 2023

Il Bello e il Brutto

 


La colazione è l'unico pasto di cui mi importi e che farei.
Eppure stamattina l'ho vissuta come uno sforzo, mi sembrava di poter vomitare da un momento all'altro.
Il ricordo della notte appena vissuta, così vivido e doloroso, era ancora troppo intenso per poter pensare di mettere qualcosa in bocca e sentirne il sapore.
Allora me ne sono andata al mare. 
Per la prima volta c'erano ombrelloni aperti, gente stesa sulla spiaggia, un primo movimento turistico.
Sono scappata da quella zona così centrale. Ho raggiunto lingue di sabbia non battute. E lì ho aperto gli occhi, mi sono riempita di quel blu. Avrei voluto piangere un po', sfogare quella preoccupazione, consentirle di fluire via, di dissiparsi tra le onde o la brezza o quel che era.
Non ci sono riuscita. Ho capito che quel dolore lo dovevo tenere con me.
Come la vista del sangue. O il suono roco di quei colpi di tosse. Ripetuti, cadenzati, incessanti. 
Ogni rintocco, una coltellata nel mio costato. 
Non c'è stato verso di dormire.
Avrei voluto abbracciarlo ma il mio corpo non rispondeva ai comandi.
Era rigido, pietrificato, spaventato.
Si è fatto tardi e sono tornata a casa. Lungo la via del ritorno mi sono lasciata distrarre dalla vista delle meravigliose ortensie che ora han preso il posto delle rose nei giardini del quartiere.
Ancora una volta ho ringraziato il cielo di vivere proprio qui e non altrove. Di essermi riempita gli occhi di limoni e camelie nei mesi scorsi, poi di gelsomini e roseti, ora di bouganville e ortensie.
Ortensie. I miei fiori preferiti.
Vorrei tanto che stessi bene amore mio.

domenica 4 giugno 2023

Di Queste Giornate



Sono stati giorni densi.
Di doppi turni, di impegni, di crampi ai polpacci nella notte, di postumi da tatuaggio, di pensieri e preoccupazioni.
E' la vita, mi dico.
La vita è soprattutto questo.

Eppure di momenti belli, di Vita con la v maiuscola, ce ne sono stati.
La pizza fatta in casa con la mamma.
Le mani forti di papà sulla spalla. Persino vederlo sonnecchiare in balcone. Sempre più vecchio, sempre più svagato...però allegro e sorridente, il che è comunque una gran cosa.
La calamita di Pingu dall'Olanda. Rosa. 
I messaggi che ci siamo scambiati. 
Le chiacchiere con Fred in macchina.
Le nostre prime cene in terrazzo osservando il tramonto.
La camminata sotto il sole cocente del primo pomeriggio in mezzo alla mia natura.
Un po' di mare, poco, giusto nei ritagli di tempo.
Ma così azzurro da calmare il cuore, la mente, persino capace di placare la stanchezza.
E potrei continuare.
Si, potrei continuare.
Quindi nonostante la fatica di certi giorni, esiste una bellezza collaterale che vale di più.
E che determina la riuscita di una settimana o di un periodo stressante.

Io dei miei giorni voglio ricordare il bello.
La meraviglia, l'incanto, le emozioni, l'allegria.
Voglio sentire il sole senza preoccuparmi della pioggia.
E di sole qui ce n'è, grazie al cielo.