Io non me lo ricordo quando e come ho conosciuto Giovanni.
Anche a voler fare mente locale ed impegnarmi, proprio non riesco a distinguere quale sia stato il primo momento in cui ci siamo visti e parlati.
E' successo in negozio? Oppure tra le vie del quartiere, mentre io andavo al mare a camminare e lui portava a spasso il cagnolino? Perché dev'esserci pur stato un primo dialogo, un primo sorriso, un primo saluto da individuare come incipit.
Ogni percorso inizia da un primo passo e anche i temporali cominciano con un singolo tuono.
Eppure io quel tuono lì non me lo ricordo, si è perso da qualche parte, forse scambiato per un colpo di tosse di cui solo in seguito s'è compresa la natura.
Però il fatto, l'unico davvero essenziale, è che ad oggi voglio un gran bene a Giovanni.
Se penso a tutti gli anni trascorsi a desiderare un nonno, senza averlo mai avuto. E poi quasi acquisirne uno all'improvviso, piovuto dal cielo, un paio di vie più a sud della mia.
Giovanni è un uomo mite. Non so quanti anni abbia, credo sugli ottanta. Non glielo chiedo per pudore, ma anche perché lo ritengo un dato del tutto marginale.
A Giovanni brillano gli occhi quando mi vede arrivare. E credo che, a ben guardare, brillino non poco anche i miei. Mi sorride felice, mi raggiunge ogni volta che mi vede passare, mi porta i limoni o le rose del suo giardino, mi fa fotografare le sue tante tartarughe.
Anche sua moglie mi vuole bene. Ricordo che una volta in mezzo al mercato mi disse: "quanto sei dolce con noi, che Dio ti benedica".
Avrei voluto piangere. Non so perché quelle parole mi strinsero il cuore in quel modo, ma anche adesso, a ripensarci, mi commuovo.
Pur essendo un tipo che sorride a tutti, che si ferma sempre a fare due chiacchiere e che mostra una certa espansività, nel profondo vivo di chiusure ermetiche, durissime, invalicabili.
E forse il muro si sgretola solo quando avviene in modo del tutto spontaneo, quando dall'altra parte c'è qualcuno con cui si instaura un feeling privo di qualsivoglia forzatura.
E allora Giovanni ha un peso nella mia vita, che magari non sono in grado di spiegare a chi mi è vicino, ma so che è così e tanto mi basta.