Ce ne siamo stati insieme in balcone, il mio papà ed io, con la faccia al sole.
Lui che sonnecchiava un po'. Io che chiudevo gli occhi per non lasciare che quello stesso sole li ferisse.
Il nostro pezzo di natura era lì davanti, anche se non gli prestavamo attenzione. Sapevamo che c'era, lo conosciamo bene, siamo entrambi perfettamente in grado di descriverlo anche ad occhi chiusi.
L'albero di arance, quello di limoni. Il nespolo, il tavolo di marmo grezzo, la salvia, il muretto. Dunque gli olivi, gli ortaggi. La casa di Giancarlo dopo la prateria e tante altre casette arroccate in mezzo agli alberi.
Non so quanto tempo siamo rimasti lì, avvolti da quel calore e dalla reciproca compagnia.
Un'ora, forse due. Magari invece sono state persino tre e non c'è una sola valida ragione al mondo per voler davvero quantificare quel tempo.
Siamo rimasti quasi sempre in silenzio.
Ed è stato un momento magico, intimo, di condivisione purissima ed essenziale.
C'è bisogno di riempire gli spazi solo con le persone che conosciamo poco. Ma con quelle che sono parte di noi possiamo gustare anche la totale assenza di parole senza sentirci in difetto o in imbarazzo.
Proprio quel silenzio, in realtà, diventa valore aggiunto. Comunicazione più sottile, quasi sottopelle.
Fatta di vibrazioni, di energie, di pensieri differenti che non avvertono l'impellente necessità di essere raccontati. Del resto mio papà ha sempre quella sua vena tragica ed io sempre quella poco paziente.
Allora il silenzio, il sole e la natura sono già tutto quello che ci serve per stare bene insieme.
Due sedie una accanto all'altra, quel delicato dormicchiare, la bellezza di starcene vicini.
"..dunque gli olivi, gli ortaggi". Ho scoperto perchè leggerti è come vedere scorrere un ruscello che addomestica pietre e piccole anse. Perché non è solo la serenità del narrato, dell'avere coscienza di tempo immobile che nutre, dal percepire sicurezza in chi ami e che trasmette carica anche solo in silenzio; ma è anche quel docile comunicare bellezza, la bellezza di sole a scaldare, a beffarsi dell'inverno per un attimo a tacere, tra le sicurezze tutte attorno, la confidenza di un territorio conosciuto a memoria, di pensieri da poter indovinare anche nella quiete..
RispondiEliminaIl sole, ieri, in quelle ore centrali, si è davvero beffato dell'inverno. E non si poteva non goderne. Noi l'abbiamo fatto pienamente, insieme, ed è stato bellissimo. Grazie per aver apprezzato :)
EliminaChe bel ritratto!
RispondiEliminaHai ragione, si riempie gli spazi con chi si conosce poco. Poter passare ore in silenzio e comunque sentirsi vicini e a proprio agio è intimità vera :)
Un abbraccio,
Nuvola
Proprio quello che intendevo.
EliminaUn abbraccio forte.
Vi ho visti tu e il tuo papà seduti su quelle sedie, ho visto tutto il paesaggio davanti a te compresa la salvia nelle cassette. Ho sentito il silenzio, e il calore del sole. Bello questo post. Grazie del emozione che ho percepito e che mi ricorda io e il mio di papà Un abbraccio
RispondiEliminaSono felice che attraverso le mie parole tu sia riuscita a vederci :) un abbraccio e buon lunedì.
EliminaCapirsi in profondità senza che sia nemmeno necessario parlarsi
RispondiEliminaMagari non ci capiamo neppure, non so.
EliminaCi basta essere vicini, goderci il sole, il calore sulla pelle, la reciproca compagnia.
Il sole di per sè è un momento felice, almeno per me, io vivo di luce ed hai ragione a volte si può godere di più una situazione senza proferire una parola (se si è nella giusta compagnia - cioè quella di qualcuno che amiamo conosciamo molto bene e che ci capisce meglio di altri) A volte basta la vicinanza e un piccolo evento positivo. Un sluto e buona continuazione di settimana
RispondiEliminaAnche io vivo felice e mi fa sempre un gran bene. Se poi posso condividerlo con una persona speciale, molto meglio. Buon lunedì sera.
Eliminaè capitato anche a me con mia mamma qualche anno fa al tramonto sulla terrazza panoramica di un hotel di Ischia: momento magico dove il silenzio diceva tutto!!!
RispondiEliminaCon mio papà è capitato diverse volte, anche in altri momenti dell'anno. Momenti che semplicemente adoro e di cui mi sento grata.
EliminaUn quadro emozionante. Il silenzio è il linguaggio dell'amore. Quando c'è l'amore ( in senso lato) e la gioia di stare insieme, ogni parola diventa superflua, quasi fastidiosa. A parlare ci pensano le emozioni.
RispondiEliminaSono d'accordo con te. Anche perché io non sono una chiacchierona, eppure di emozioni ne provo a dismisura, soprattutto tacendo.
EliminaAdoro questi post che descrivono così bene questo tuo mondo.
RispondiEliminaPoi, condividerli con chi si ama, in momenti del genere... top.
Moz-
Grazie Moz. Felice di mostrarvi un po' di me attraverso questi brevi racconti.
EliminaIl mio papà mi manca tanto, mi manca poter stare così in silenzio. Lui adorava farsi fare i grattini sul palmo delle mani, mentre si guardava un film o si stava semplicemente in silenzio nella beatitudine della tranquillità. Era un grande uomo il mio papà, pieno di difetti, gli stessi miei difetti tra l'altro e vorrei tanto poterlo avere ancora per qualche istante.
RispondiEliminaMi rende felice sapere che sei capace di conservare questi momenti con il tuo papà e di certo che lui lo sappia. Davvero, perché non credo ci sia niente di più consolatorio di pensare a loro con un sorriso, già adesso che ci sono ancora.
Un abbraccio grande grande Sarina. E ti prego, fai una carezza al tuo papà da parte mia se puoi.
Mi ha commosso quello che hai scritto.
EliminaE sinceramente un grande abbraccio, ora, io lo vorrei offrire a te. Questa tua mancanza l'ho sentita nitida nitida fino a qui, credimi. E mi fa male pensare a quanto devi aver sofferto e a quanto ancora ti capiti di farlo.
Farò una carezza al mio papà, da parte tua, non appena avrò modo di rivederlo, credo fra un paio di settimane.
Grazie Saretta.
Io e mio padre stavamo pressapoco così, seduti su poltrone nel cortile di una casa di campagna, dove viveva lui, a osservare l'immenso panorama collinare. Ero piccolo. Ogni tanto diceva qualcosa sulla pace e sulla bellezza di stare insieme a godere la pace. Mi hai proprio fatto venire in mente questi ricordi. Grazie.
RispondiEliminaTu eri bambino, io sono adulta.
EliminaPerò quello che hai descritto è proprio ciò che viviamo noi, da anni, sempre così. Le sedie in campagna, le colline, noi vicini.
Grazie a te.
con mio papà è ormai 2 anni che è tutto faticoso. ma ogni giorno è come un miracolo
RispondiEliminaMi dispiace sentire questo Francesco. Un abbraccio al tuo papà e uno a te.
EliminaTi invidio un sacco, e tu sai perché.
RispondiEliminaMa in senso mooooolto buono e metaforico.
Questo tuo post mi ha doppiamente emozionata.
Ti abbraccio.
L'invidia mi dà sempre un brivido gelido lungo la schiena, lo ammetto. Però stavolta ne ho compreso il senso perché immagino quanto doloroso possa essere leggere righe come queste in una situazione di forte mancanza come la tua. Un abbraccio forte forte.
EliminaNo, tesoro. Non è assolutamente doloroso, anzi.
EliminaProvo una forte gioia all'idea che tu possa ancora beneficiare di queste emozioni.
Io che ho il cuore strabordante di tutto l'amore che papà mi ha donato nei suoi pochi anni di vita, non potrei mai pensare male di chi ne riceve ancora.
Diciamo che il tuo post mi ha regalato una carezza e che ho sorriso pensando a quante ore avremmo trascorso oggi a riempirci di baci. Perché no, i silenzi non facevano proprio per noi. ;)
Sarebbe stato un bellissimo spaccato di vita anche il vostro.
EliminaMi dispiace tanto che non sia possibile :(
Un abbraccio.
Condividere il silenzio è bellissimo. Io temo di non essere capace. Bellissima questa pagina del tuo blog, della tua vita :)
RispondiEliminaSono contenta che ti sia piaciuta :)
EliminaSo che esiste una certa difficoltà, nella maggior parte delle persone, nel condividere il silenzio. Invece per me è una cosa meravigliosa, forse una delle più alte forme di intimità.