Sembra che questo caldo bestiale sovrasti ogni cosa. Le azioni, le emozioni, le sensazioni, forse persino i pensieri. Che aggrovigli tutto, che lo accartocci, che infine lo appiattisca.
Con i clienti, in negozio, non si parla più d'altro. Non c'è più la guerra, non ci sono più contagiati Covid di cui discutere sebbene siano ovunque, non si parla neanche più del caro benzina.
Sembra esserci solo quest'afa, questa umidità che penetra le ossa e sfinisce, questa calura ad ogni ora del giorno e della notte che schiaccia tutto il resto.
E allora quasi dimenticavo di dirvi che riesco a vedere il mio amico Saif regolarmente ora. E che lo scorso sabato sera siamo stati a cena insieme, in un gruppo di nove persone, divertendoci molto e trascorrendo tre ore in serenità. Mi ha anche fatto un regalo di compleanno, imbarazzandosi quando l'ho ringraziato mille volte, perché lui è così: generoso con le persone cui vuole bene. Salvo poi vergognarsi per un bacio di riconoscenza sulla guancia o un abbraccio.
Anche domenica il mio compleanno è stato festeggiato a dovere. Non che lo avessi programmato, però mia madre ci teneva e dopo tre settimane di separazione (causa Covid e altre questioni) senza dirmi nulla ha organizzato un pranzo con i fiocchi invitando anche i cugini. Pure lì faceva caldissimo, ovviamente, ma siamo stati così bene, tutti insieme, che sinceramente ho ricominciato a sentire il caldo solo al momento di ripartire, in strada.
E' stato un bel week end, più leggero di molti altri, più spensierato.
Ho fatto persino in tempo ad osservare il tramonto cadere a picco sul mare, dunque a berlo tutto con gli occhi, lasciandomi sopraffare dai suoi colori intensi. Mi sono fermata sulla spiaggia fin quando gli ultimi raggi scomparivano sul limitare dell'acqua e l'avvolgevano tutta, diventando oro liquido.
Quando sono rientrata a casa, dopo ore di gioie condensate, ho lasciato scivolare via il sudore sotto la doccia lasciando intatto tutto il resto: l'affetto che mi era rimasto addosso, l'allegria, le risate, le nuvole che coprivano il rosso del sole, un gelato assaporato sulla sabbia il cui sapore mi sembrava ancora di sentire in bocca.
Mi sono sentita serena, appagata. Come se i giorni strani vissuti fin lì fossero stati spazzati via dagli ultimi due, azzerandone l'amaro.