Ho camminato a lungo questa mattina, immersa fino al collo nella mia natura e quindi finalmente felice. Felice come so essere solo quando sento le mie gambe svettare, i miei polpacci farsi duri, la mia terra accogliermi generosa e rossa come le piante di agrifoglio che ho fotografato.
Ho annusato il mondo, l'ho respirato sotto questa aria mite che sembra primavera, sotto questo cielo di nuvole delicate da cui non riesco a staccare gli occhi.
Sento ancora la mano del disabile che ho aiutato questa mattina per la strada. Me la teneva sulla spalla per riuscire a fare la discesa. Le gambe gli si bloccavano, si vergognava, chiedeva scusa. Allora gli parlavo del mare, della mia spiaggia, del fatto che avevo tutto il tempo del mondo per quella discesa e che non c'era nulla di cui preoccuparsi.
Poi Spotify m'ha regalato una canzone. L'ho ascoltata quattro o cinque volte finché mi è entrata dentro e mi ha commosso. Avrei voluto piangere, ringraziare il mondo di tanti miracoli .
La metto anche qui, per non dimenticarla più.
Sottofondo musicale di questa mattinata che più bella non ci poteva essere.
Finisce l'anno tra poche ore e forse un altro giorno avrò altro da dire riguardo queste ore che se ne vanno via veloci portandosi via anche dicembre. Ma ora semplicemente ascolto la gratitudine e osservo queste vallate dal balcone, pronta a lasciarle di nuovo domani, sentendole tutte fino al midollo, per trattenerle il più a lungo possibile.
"Io ero passatoSoltanto per dirti che mi era mancatoL'ultimo tratto che ti porta a quel bacioChe salutarsi come amici è un reatoChe hai ragione, ma ora scendi o non vado
Che questa notte io non voglio dormireSe non ti abbraccio sveglio tutto il palazzoNon farmi urlare che potrebbero direC'è quel coglione che non vuole capire
Avrei voluto baciarti, baciarti, baciartiPer ore, per ore, per ore, per oreAvrei dovuto baciarti, baciarti per ore, per oreNoi stretti sul mare a morire
Ti dedico una canzoneTi dedico una canzone
Io ero passatoSoltanto per dirti che mi ero pentitoDi come sono andato via senza direUna parola senza neanche lasciareUna maglietta come volessi dire
Domani torno che ci voglio dormireChe se scappo è solo perché ho pauraDi stare troppo bene e poi stare maleConosco bene le altalene del cuore
Avrei voluto baciarti, baciarti, baciartiPer ore, per ore, per ore, per oreAvrei dovuto baciarti, baciarti per ore, per oreNoi stretti sul mare a morire
Ti dedico una canzoneTi dedico una canzone
Tornassi indietroTi porterei a quel concertoTi toglierei quel mare che ti annega dentroTi stringerei come si fa prima di un viaggioMa sceglierei di starti accanto
Tornassi indietroVabbè che non si torna indietro maiMa se potessi farlo adesso giuroChe non ti lascerei neppure un minutoIo non ti lascerei neppure un minuto
Avrei voluto baciarti, baciarti, baciartiPer ore, per ore, per ore, per oreAvrei dovuto baciarti, baciarti, baciartiPer ore, per ore, per ore, per ora
Avrei voluto baciarti, baciarti, baciartiPer ore, per ore, per ore, per oreAvrei dovuto baciarti, baciarti per ore, per oreNoi stretti sul mare a morire
Ti dedico una canzoneTi dedico una canzone."
(Aiello).