E' tornato il sole, almeno per oggi.
E' incredibile quanto le giornate possano apparire diverse quando la luce invade stanze intere, quando ti viene a cercare ovunque ti trovi.
A dire il vero, prima ancora che lo facesse, ero già fuori di qui.
Gli sono andata incontro.
Mi mancava il mare, il fluttuare leggero delle onde, quell'odore salmastro.
Mi mancava il suo abbraccio.
Il freddo mi è entrato ovunque, non c'era modo di arginarlo. E' stato come muoversi con le gambe di cemento. E le mani erano così ghiacciate da non poterle aprire.
In spiaggia non c'era nessuno ad eccezione di un giovane pescatore che riparava le reti.
Quell'uomo aveva uno scopo per sottoporre la sua schiena a quel clima ostile.
Il mio invece qual era? perché me ne stavo lì tutta sola col vento che mi frustava la faccia e i riccioli che svolazzavano ovunque, impigliandosi come le reti che lui teneva in mano?
Proseguendo ho fotografato stabilimenti balneari spezzati dalle maree, cabine con le porte spalancate, assi di legno gettati alla rinfusa sulla sabbia, giochi rotti per bambini.
Cumuli di vita in sospeso, sentimenti divelti e spazzati via.
D'improvviso ho sentito l'esigenza di andarmene, di essere lontana da lì, di trovare riparo da qualche parte. E invece ho camminato ancora un po', con le scarpe che affondavano nella sabbia troppo umida, pregna d'acqua piovana. Avevo la musica alle orecchie ma era un sottofondo lieve e stonato che percepivo appena. Gli occhiali scuri coprivano occhi smarriti, meno vitali di giorni simili a questo.
Dunque sono arrivata al mercato, che anche stavolta era pieno di colori e di gente che mi osservava passare. Mi guardano tutti le gambe e il sedere, chissà perché. Li vedo percorrere il mio corpo per intero e poi fermarsi lì, ogni volta.
Ho parlato con i miei amici. Il signore di Napoli che abita a Cisterna. Un indiano che vende vestiti. Bulgari col suo pane di segale. Laura e Claudio. Flavio e Santina, a cui ho chiesto di Giovanni che non vedo mai. Ho incontrato anche mia suocera con la sua fidata amica.
Mi sono fatta incantare da un Babbo Natale ballerino che ho comprato per il negozio.
E dopo aver fatto tutto me ne sono tornata a casa, ho attraversato di nuovo il vento gelido per la strada ed ora che sto scrivendo queste poche righe penso che forse mi ammalerò, che da tempo non mi sentivo così stanca e giù di corda.