Siamo alle battute finali di questo anno che ci ha travolti tutti come uno tsunami.
Ci ha presi di petto e ci ha messo spalle al muro.
Da quella posizione di potere faceva il gradasso, un gigante che ci ha fatti sentire piccoli e indifesi. Omuncoli disarmati, spogli, nudi.
Ha riso di noi tutte le volte in cui ci era sembrato di poter sfuggire alla sua presa e ci ha rimesso nella posizione di partenza. Ci guardava sospirare, aver paura, sentire la gola chiudersi per l'assenza di libertà o per la voglia di abbracciare qualcuno.
Con la sua stazza ci ha impedito di scorgere la luce, anche se magari a volte gli passava da sotto le gambe e tra le braccia. E grazie a quegli spiragli sognavamo, osservavamo il mondo com'era stato, come lo ricordavamo. Il mondo che ci aveva tolto, che improvvisamente non ci apparteneva più.
Ci eravamo spesso sentiti onnipotenti, creature privilegiate in grado di poter schiacciare a piacimento le altre. Ed ecco invece che un anno ci faceva cambiare prospettiva, ci faceva sentir noi le prede. Costretti ad arrancare, a nasconderci, a sperare che prima o poi si stufasse di noi, che magari scegliesse qualcun altro.
Cambia l'anno in queste ore e ad aspettarci al di là del guado ci sono i suoi eredi.
Eppure.
Eppure.
Eppure anche in un anno nefasto come questo abbiamo collezionato qualche ricordo piacevole.
Non dite di no.
Lo so che è così.
Sento i ricordi di attimi felici che vi attraversano le iridi. Li state riguardando, come se fossero lì davanti. Come se ancora poteste sentirne l'odore. O percepirne il calore. O vederne i colori, tutt'intorno. Fotogrammi vividi, incantevoli, che vi sorridono.
Vi invito a portarveli dietro, lasciando fuori tutto il resto.
Il male, il dolore, a meno che non vi abbiano resi migliori, lasciateli dove vi hanno attraversati.
In queste ore sentitevi accarezzare solo dal bello, anche se poco, anche se fievole, anche se faticate a tenerlo in mano. Anche se vi sembra che voglia sfuggirvi, sgusciare via. Perché la felicità è così, una farfalla libera che non può esser catturata.
Tenetevela negli occhi, sentitela nel cuore, respiratela nell'anima. E domani mattina, quando un nuovo anno vi colpirà in viso con il suo primo raggio di sole, sorridete. Entrateci così, nel 2021.
Questo è il mio augurio per voi. Per noi.
Di andare avanti con il sorriso sulle labbra come se fosse una potente spada in grado di sconfiggere ogni altro nemico. Noi possiamo. Se ci crediamo, noi possiamo.
Auguri amici. A ciascuno di voi.