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Fonte: cedior. com |
Arrivata in casa dei miei sono corsa a cambiarmi e in pochi minuti ero sotto gli ulivi, insieme a loro. Il sole si irradiava ovunque, maestoso, colpendo le foglie ingiallite ai piedi dei ciliegi, i chicchi di oliva matura, violacea come uva, l'erba verdissima sotto le nostre scarpe, i melograni spaccati attaccati alle piante. Ero stanca dopo una settimana complicata, ma ero felice come una bambina. Felice di ascoltare il loro chiacchiericcio, felice di sentire il corpo lavorare, felice persino dei continui battibecchi tra mio padre e mio fratello. Ero in mezzo alla natura, il mio habitat, ne sentivo gli odori, ne abbracciavo i colori, mi facevo accarezzare dal sole e dalla fatica.
Ho ricordato altre giornate come questa, quando ero ancora una bambina, e novembre era un mese freddo e cupo. La nebbia ci avvolgeva, il gelo penetrava le ossa ed entrava ovunque, non gli si poteva sfuggire. Detestavo esser lì, detestavo fare i compiti in fretta e uscire ad aiutarli.
Ma ora è tutto diverso, il clima ha subito strane evoluzioni e la raccolta degli ulivi negli ultimi anni si è sempre svolta sotto un bel sole capace di scaldare come un qualunque giorno di primavera. Io stessa sono diversa, più recettiva, più immersa nelle mie sensazioni, più ancorata alla terra e alle sue manifestazioni. Questa non è più una triste incombenza, ma un'occasione per vivere la natura in modo più intenso, sentirla sotto le mani, poterla abbracciare come si farebbe con un parente stretto che di tanto in tanto si ha necessità di andare a trovare.
Ho corso tra le piante, scattato fotografie mentre gli altri pranzavano seduti. Mi sembrava una festa. Me in mezzo a quel tumulto di verdi e di gialli e di rossi che mi riempivano gli occhi e mi facevano sentire pienamente e stranamente allegra.
Ero colma, completa, come se qualunque altra cosa di questo mondo che fosse giunta lì all'improvviso avesse potuto trovarmi già al completo, senza nulla da aggiungere per una piena felicità.
Alla fine della giornata ho fatto la doccia, rindossato i miei pantaloni aderenti di ecopelle e i miei stivaletti con il tacco, tornando in pochi istanti nei miei soliti panni, dentro la solita me stessa. Curata, distante, inaccessibile.
Ed ho pensato che tra quelle due donne, quella che pochi istanti prima correva in tuta in mezzo alla terra e quella che ora sfilava sui tacchi con la schiena eretta, ci dovesse necessariamente essere tutto quello che io sono e che mi piace così com'è. Contraddittorio ma vero, autentico, genuino, senza inganni. Perché so esser tante cose ed amare ciascuna di esse con la stessa cocente intensità.
Ma in questo veloce tornare alla solita me stessa ho dismesso il sorriso che mi aveva accompagnato per tutto il giorno, come se con quei panni riprendessi anche lo scotto di una nuova settimana da ricominciare, con le sue inevitabili difficoltà.
Molto bello... ricordi e presente che si fondono.
RispondiEliminaMi piace la tua anima malinconica (ma di questa malinconia giusta, bella)... un modo per rivedersi e ricordare...
Il clima sarà anche cambiato, ma le atmosfere no ;)
Moz-
Grazie Moz, sono felice che apprezzi questi scritti tra presente e passato.
EliminaQuando vedo la famiglia è consuetudine far riaffiorare qualche ricordo qui e lì, del resto non capita molto spesso.
Sento diversi amici che nel weekend si sono dedicati alla consueta raccolta delle olive. Io credo sarei d'impaccio coinvolto in incombenze del genere, perché stari tutto il giorno a fotografare raccogliendo si e no tre olive. Mi piace però leggere e sentir raccontare di come si entra in contatto con tradizioni e atmosfere che il tempo scalfisce a fatica. L'olio a tavola è uno dei must nazionali, e partecipare in qualche modo al suo ciclo natale, immagino renda ancora più fragrante il suo sapore..
RispondiEliminaCiao Franco,
Eliminaio mi sono data alla fotografia nei rari momenti di stop, appunto a pranzo. Per il resto, mi sono goduta la natura con le mani e il resto del corpo.
Bellissima giornata, da custodire gelosamente.
Il sorriso ti ha accompagnato tutto il giorno perché ero con le persone più preziose e che ti vogliono immensamente bene...
RispondiEliminaPoi sì, la quotidianità è anche lotta, fare rispettare le regole dai clienti, e la gestione delle cose pratiche, etc... ma sono sicura che quel sorriso e la gioia della giornata ti ha ricaricato.
Un abbraccio :)
Nuvola
Ciao Nuvola, grazie per questo bel commento. Ed è proprio come dici tu, sottoscrivo ogni riga.
EliminaUn abbraccio.
gran domenica, sono contento per te. meglio con i pantaloni in ecopelle però :-)
RispondiEliminaAh si, vestita in un certo modo mi sento molto più a mio agio.
EliminaConcordo con Miki, i tuoi post sono sempre molto avvolgenti, hanno quello struggente manto di malinconia delicato e non drammatico e disperato, che si unisce al tuo presente e si fonde in un unicum davvero coinvolgente ogni volta che ti si legge.
RispondiEliminaGrazie davvero, questi sono commenti che mi rendono sempre felice.
EliminaDistante e inaccessibile...non avrei mai pensato di vederti descritta con questi due aggettivi.
RispondiEliminaBello invece pensare alle tue due anime: sensualità e femminilità da una parte, semplicità e candore dall'altra, rappresentate dal solido filo che ti lega alla natura.
Beh, io conosco molta gente. Sono sorridente e cordiale con tutti, mi fermo a parlare con chi conosco per la strada, nessuno ti direbbe che sono scostante.
EliminaPerò queste per me sono solo manifestazioni di educazione e cordialità. Non entro mai in una vera e propria intimità con le persone, se non in rarissimi casi. Solo per spiegarti la ragione di quei due aggettivi ;)
Mi hai fatto ricordare un altro aspetto che ci accomuna.
RispondiEliminaQui, però, quest'anno la raccolta delle olive salterà, perché gli alberi della mia famiglia non hanno portato buoni frutti.
Ma ho rivissuto l'emozione del momento grazie a te ed al tuo post.
Sono felice che tu ti sia rigenerata e spero che questa giornata ti regali anche una nuova serenità.
Ti abbraccio.
Ciao Claudia,
Eliminapensa che loro non la raccoglievano da due anni, appunto perché non ce n'era. Quest'anno siamo stati più fortunati.
Un abbraccio a te, grazie.
Leggendoti , ti ho vista bambina , felice di correre in mezzo
RispondiEliminaalla natura , come tu dici "il tuo habitat" .
Potendo , cerca di andare più spesso dai tuoi , a quanto scrivi,
hai trascorso una bellissima giornata , falla bastare per tutta
la settimana ricordandola .
Abbi cura di te . Abbraccio . Laura
Ciao Laura,
Eliminanon posso andare a trovarli più di un paio di volte al mese, a volte anche meno purtroppo. Però faccio tesoro di quelle ore che spendiamo insieme, bellissime. E anche Fred con loro è sereno.
Un abbraccio.
Credo che sia importante ogni tanto ritrovare il bambino che è in noi, fa bene all'anima e alla mente, e arricchisce ciò che siamo nella vita di ogni giorno.
RispondiEliminaBuon pomeriggio
Stefania
E' dentro di noi, appunto. Bene farlo uscire a prendere aria, ogni tanto ;)
EliminaBuona serata.
Anche questa volta la tua descrizione mi ha presa e i miei occhi vedevano le olive e anche i milograni spaccati. Sono contenta che la raccolta delle olive sia andata bene, qui da noi sono state rovinate nei mesi scorsi dall'alluvione e le forti piogge.
RispondiEliminaQueste due donne che ti appartengono, sono diverse e questo accade spesso anche a me. Mi dispiace per quella vena di tristezza che è arrivata con il ricominciare della settimana. Speriamo che questa settimana ti regali anche un solo attimo per sorridere di cuore. Un abbraccio VAleria
Ciao Valeria,
Eliminafinora tengo botta, ma del resto siamo appena a martedì :)
Io sto abbastanza bene, merito soprattutto della lezione di yoga di ieri. Fred invece lo vedo stanco e insofferente.
Un abbraccio.
Ciao una bellissima giornata la tua tra felici ricordi e un presente soleggiato e felice in un un magico ambiente come è la campagna.
RispondiEliminaPeccato per i tacchi, io sarei rimasto scalzo.
Un caro saluto. fulvio
Impazzisco per i tacchi caro Fulvio, altro che peccato :D
EliminaIndossarli mi rende euforica.
A presto.
Da noi si raccolgono le noci, e una volta si faceva la vendemmia. Ogni tanto un po' di campagna fa bene. Anche sporcarsi le mani con la terra e i suoi lauti prodotti fa bene, ma nn ti so dire il perché, forse entrano in gioco dei meccanismi ancestrali.
RispondiEliminaCiao, benvenuto :)
EliminaLa vendemmia da bambina la facevo anche io. Era uno dei miei momenti preferiti dell'anno. Tuttora ne conservo degli splendidi ricordi.
E per me il perché dello sporcarsi le mani con la terra faccia bene è noto: siamo un tutt'uno con la natura, dovremmo ricordarcelo più spesso. Quando ci entriamo in contatto, in contatto vero, ritroviamo noi stessi.