In alcuni momenti oggi ho sentito di aver recuperato un po' della mia allegria.
Complice, forse, un vestito che mi piace e che non avevo ancora avuto occasione di indossare.
Oppure il fatto che ci fosse un bel sole ma che non bruciasse come lo scorso giovedì.
Mi son sentita me stessa, più o meno.
E di quel sentirmi me stessa io avevo ed ho tuttora un disperato bisogno.
Non ho potuto avvicinarmi al mare perché c'era un vento terribile e dal vento devo stare lontana. Però l'ho visto agitarsi furioso dalla macchina, mentre con Fred e mio fratello ci spostavamo verso Ardea.
Era di un azzurro grigiastro, il colore che assume quando c'è aria di tempesta. Mi sarebbe piaciuto essergli più vicina, ma ho fatto in modo che mi bastasse quella fugace visione, che a volte bisogna accontentarsi e qualcosa è pur sempre meglio di niente.
Ho mangiato delle fragole con la panna che erano la fine del mondo e con il mio trench rosso mi sono sentita invincibile. O quasi.
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Fonte: investireoggi |
Sono rientrata a casa presto e mio fratello è ripartito. Tre giorni sono passati abbastanza in fretta, mi rendo conto di essere stata per lo più assente, un fantasma che aleggiava in casa senza realmente partecipare, ma venerdì e sabato ho cercato di trattenere un po' di energie per il lavoro, tenendo il motore al minimo nelle ore restanti.
Sto facendo quello che non faccio mai.
Mi incaponisco meno sulle pulizie.
Passo più tempo a letto.
Mi agito poco sia con il corpo che a livello mentale.
Me ne sto tranquilla il più possibile, insomma, il che è quanto ci possa essere di più distante da me stessa, ma temo che il mio corpo abbia voluto mandarmi un chiaro segnale e che sia arrivata l'ora di ascoltarlo.
Fare ostruzionismo non serve a niente, se non ad allungare i tempi di ripresa, che mi pare si siano già dilatati oltre ogni umana comprensione.
Bisogna che io sia ragionevole, attenta, matura. E forse posso davvero essere più attenta, ma ho qualche remora in più sul ragionevole e matura.
Domani sarà un giorno importante, per me. Cercheremo di capire se sia possibile iniziare finalmente la fisioterapia manuale o se abbia bisogno di altre sedute di tecarterapia.
E' piacevole, tutto sommato, ma mira a sfiammare e non a farmi guarire. E io voglio guarire, riprendere la mia vita consueta, persino il corri corri.
Ho paura, perché l'ultima volta che mi hanno toccata in quel modo è iniziata la brachialgia che da dieci giorni a questa parte mi dà il tormento e che tuttora non mi abbandona. Però ora conoscono bene il mio stato di salute e so di essere in ottime mani, non andranno oltre se proverò dolore.
Voi tenete le dita incrociate per me che ne ho un gran bisogno.