E' stato un susseguirsi di stimoli fisici e visivi.
Come una bambina in un negozio di giocattoli, avevo tanto da guardare e la sensazione che non bastassero due soli occhi per abbracciare ogni particolare.
Non ero mai stata a Tivoli ma stamattina, a causa di un altro impegno saltato, ho convinto Fred a prendere e partire. Non ha avanzato obiezioni, ci siamo vestiti con calma e dopo poco più di un'ora stavamo imprecando per un parcheggio.
Scesi dalla macchina, però, è stato un tripudio di bellezza. Tivoli è una piccola perla di costruzioni antichissime accostate ad altre più moderne. Ci sono pezzi di storia un po' ovunque, ruderi immersi nella natura, alberi di ogni statura che arrossiscono di primavera.
Ma il vero incanto l'abbiamo vissuto entrando a Villa d'Este.
Gli affreschi, i soffitti altissimi e finemente decorati, le immense finestre, i balconi di pietra e infine i giardini, le fontane, i fiori, la calma. Mi sentivo frastornata da quel senso di meraviglia, da quel clima perfetto, dalla pacatezza degli altri visitatori.
E allora stringevo il braccio di Fred, gli trasmettevo quella gioia incontenibile attraverso le dita, incapace di parlare se non per ripetergli quanto fossi felice di essere lì. Lui mi guardava, sorrideva, forse da solo non gli sarebbe mai venuto in mente di andare, ma gli piace farmi contenta e a volte ho la sensazione che gli importi di questo molto più che dei posti che visitiamo. Io mi comporto come una bambina affamata di sensazioni. Guardo, osservo, strabuzzo gli occhi, scatto foto da rivedere, praticamente scodinzolo. Lui è più adulto, più pacato, guarda ogni cosa prima di me per potermi far scoprire angoli che possano meravigliarmi. Ed in fondo credo che lui apprezzi questa mia zona infantile, che sopporti i miei eccessi o che ami anche quelli.
Fisicamente ora mi sento regredita di almeno una settimana nel mio processo di guarigione.
Dovrei tenere la testa ferma oppure muoverla lentamente, ma c'era tanto da far lavorare gli occhi ed ho alzato e abbassato il collo in continuazione. Dopo un quarto d'ora ero già dolorante e soffrivo ma ho continuato fino alla fine, imperterrita, ed al momento ne sto pagando le conseguenze.
Avrei voluto vedere molto altro, magari Villa Adriana, ma avevo raschiato il fondo e non era il caso di proseguire. Ci sarà una nuova occasione.