Pioveva col sole, trasversalmente.
Spilli di acqua sottile che si riversavano al suolo mentre il cielo ruggiva di luce.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo, ipnotizzata.
Era solo pioggia, era solo il sole.
Eppure mi sembrava uno spettacolo affascinante, che valesse la pena restare a guardare.
Poi quei discorsi intorno, la mia attenzione deviata, portata altrove.
Il lavoro, le persone, il caos. Risate sguaiate e prive di grazia.
E quella pace che fuggiva via, cambiava, si dileguava.
E quando sono tornata a guardare non c'era più.
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Fonte: tempostretto. it |
Piove anche adesso, ma senza poesia.
In cielo non si vedono nuvole, è un tessuto uniforme, grigio, che ricopre ed ammanta tutto quello che c'è sotto.
Il vento sembra spezzare gli alberi, un nemico invisibile che falcia visi, corpi e poi oggetti che volano via.
Ho sempre un po' di malinconia quando il giorno lascia il posto alla sera e la pioggia cade giù fitta. Penso ai miei genitori, a mio fratello, a qualcosa che non so bene neanche io.
Allora volgo lo sguardo, mi ricordo che non è necessario guardare fuori dalle vetrate, che dentro è sempre lo stesso ambiente anche quando fuori imperversa il cattivo tempo.
Non è dolore, è solo un mite stordimento, una leggera anestesia.