Fonte: Vvox |
Sono due uomini, non ho idea di che età abbiano. Difficile stabilirlo sotto le barbe folte, ma ancora scure, e gli strati di sporco sulla pelle.
Dormono accanto ad una grossa barca da pesca, di quelle che non si utilizzano quasi mai. Si coprono con un piumone azzurro, spesso anche la testa. Vicino ai loro corpi sdraiati, stazionano un flacone di detersivo Perlana, uno scolapasta che un tempo dev'essere stato bianco ed una pentola ammaccata. Probabile che possiedano anche qualche altro oggetto, ma dalla mia prospettiva non lo vedo.
Hanno dormito così per tutta l'estate ma ora che verrà il freddo, mi chiedo che fine faranno. La sabbia sarà tremendamente umida, l'aria diverrà pesante come colla. Congeleranno, così ricoperti di brezza marina.
Per la prima volta, questa mattina, ho pensato di portare loro qualcosa da mangiare.
Non l'ho fatto.
Per paura, principalmente. Il timore di svegliarli e magari venire insultata. Oppure venire presa di mira, per qualche ragione. A volte quando cammino, con gli occhiali scuri calati sul viso, provo il gusto di sentirmi invisibile. E così non è, perché sono tanti gli sguardi che mi attraversano, che mi scrutano. Però la mia sensazione, quella che ricerco quasi ogni mattina, è quella di una confortante presenza-assenza.
In inverno sarò quasi sola lì sul lungomare. E l'idea di "essere vista" da questi due uomini, ai quali magari di me non è importato nulla sinora, mi trattiene adesso dal portargli la colazione. Verrebbe meno quell'invisibilità che scioccamente io penso di poter raggiungere. Se avanzassi un solo gesto, non sarei più una figura sullo sfondo.
Però mi fa male l'idea di quelle due persone stese così, ora che le temperature sono cambiate e cambieranno ancora.
Mi chiedo se posso fare qualcosa, se non ci sia qualcuno in grado di aiutarli, di dare loro almeno un pasto caldo al giorno, di potergli assicurare un letto comodo ogni tanto.
Devo informarmi, so che c'è una casa famiglia molto impegnata sul territorio, chissà che non si possa fare qualcosa per loro. Dei vestiti puliti, un bagno, magari trovargli un lavoretto che possa garantirgli quella dignità che forse sentono non appartenergli più.