La mia seconda settimana di ferie è agli sgoccioli, sabato e domenica si riprende a lavorare.
Sono giornate che sto cercando di godere appieno, da cui cerco di trarre il meglio possibile. Relax, divertimento, la sabbia ovunque, il sapore del sale sulla pelle. I pranzi e le cene in balcone, senza impegno, senza orari, con il vento che ci scompiglia i capelli.
Mi piace questo ritmo delicato, del tutto privo di quella violenza lavorativa che un po' ci assale e poi ci fa sentire come uova sbattute sotto le pale di un frullatore. Sarà dura riprendere, forse più degli altri anni. Perché questa volta mi pare davvero di aver perso il controllo di me stessa, di aver permesso a queste calde sensazioni di prendere possesso di me. Ed è bello, così bello che mi chiedo perché altre volte io a queste sensazioni abbia resistito tanto.
Sempre quel senso di responsabilità, quel bisogno di pensare ad altro che non fosse semplicemente la mia felicità del momento.
E mi piace pensare all'istante, all'attimo, al presente.
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Foto: Wired |
Non pianifico più nulla. Zero.
Si parlava qualche giorno fa delle ferie del prossimo anno, di soldi da mettere da parte per fare una vacanza vera. Magari solo di una settimana, purché in un bel posto.
E mi è sembrato così lontano e fumoso questo pensiero che me ne sono tirata fuori. Non riesco a pensare da qui ad un anno. Forse non riesco a pensare neanche da qui a Natale.
Mi chiedo come facciano gli altri a concepire qualcosa di diverso dall'oggi o al massimo dal domani. Mi chiedo come facessi io stessa un tempo a pianificare tutto, perché non farlo mi rendeva ansiosa. Ora mi sento ansiosa se pianifico, se intorno al collo mi metto un collare chiamato "impegno". Come ho fatto a cambiare così? Quando è successo? Com'è possibile che me ne sia accorta solo a cose fatte, quando ormai la mutazione era già avvenuta, mi aveva già stravolta?
E' un bene, è un male? Non lo so.
Intanto sono riuscita a pianificare un'altra uscita con la mia nuova amica E. per giovedì sera. Sono felice e tanto mi basta.
Pensa al futuro solo chi è deluso dall'oggi e tu non lo sei.
RispondiEliminaCiao Sara.
O forse le persone previdenti.
EliminaQuelle che fanno progetti, che vivono di sogni, di obiettivi.
La tua nuova amica è quella ragazza di cui ci parlasti, giusto? Benissimo.
RispondiEliminaA me piace pianificare, anche sul medio termine per certe cose, ma giammai penserei, finite le ferie, di pensare già a quelle dell'anno dopo :D. C'è troppo e c'è tanto, in mezzo..
Si Riccardo, proprio lei :) sono contenta che te ne ricordi.
EliminaSiamo già uscite a cena una sera. Ora ci siamo accordate per una passeggiata serale sul lungomare, quattro chiacchiere ed un gelato o un drink.
Cara Sara, pensare al futuro, non saremo mai felici, godi il presente.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazie Tomaso, sempre bello leggere la tua pacatezza :) Un abbraccio.
Eliminaè un bene se fai ciò che vuoi.
RispondiEliminaHai ragione, è proprio un bene.
EliminaUna volta programmavo tutto anch'io. Adesso, programmo al massimo cosa cucinare al pranzo successivo la sera, quando esco la carne o il pesce dal freezer.
RispondiEliminaForse, semplicemente, siamo cresciute e ci siamo rese conto che i programmi servono a nulla o a poco.
Intanto, goditi le ferie. Natale è lontanissimo. Quando mi chiedono di pianificare, ironicamente, rispondo: "Ma non so se campo. Sotto data vediamo, dai..". 😉
Ecco, cosa cucinare a pranzo e a cena continuo a programmarlo anche io :D è un pensiero quasi fisso, a dire la verità.
EliminaQuella, poi, è una risposta che fornisco spesso anche io.
Quando si sta bene e si è particolarmente rilassati e di questo si aveva molto bisogno, è normale che pianificare non sia in quel momento una priorità ma anzi si avverta come un disturbo alla nostra serenità, come un ronzio fastidioso che interrompe la quiete ed il silenzio intorno a noi. Poi forse rientrando avrai di nuovo voglia di pianificare, ma ora giustamente ti godi pienamente il momento.
RispondiEliminaNe avevo davvero bisogno, questo si. E più di me il mio compagno, che aveva accumulato una dose davvero massiccia di stress.
EliminaCredo che sia un bene, un segno di maturazione e di crescita interiore. Non solo la vita è piena di imprevisti e quindi é impossibile pianificare tutto, ma cercare di pianificare e di organizzare anticipando quello che succederà non ci alleggerisce, anzi ci carica di un fardello di aspettative e angosce inutili per riuscire a fare tutto come avevamo organizzato. Ci rende molto più sereni vivere giorno per giorno,momento per momento affrontando quello che viene quando si presenta. Un abbraccio cara Sara.
RispondiEliminaIo sono certamente più serena, questo devo proprio dirlo.
EliminaUn abbraccio a te cara Irene.
Anche io ho smesso di fare progetti. Vivo alla giornata e tanto mi basta ♡
RispondiEliminaChe poi mi sembra un gran bel modo di vivere.
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