E' un po' che non vi racconto il mare.
Eppure vado quasi ogni giorno, con una puntualità ed una costanza che sorprendono me per prima.
Questa è stata una settimana ventosa ed io ho potuto assaporare appieno la brezza frizzante che mi si lanciava addosso. Non con la violenza di questo lungo inverno, ma con una carica di energia capace di spiazzarmi ad ogni passo.
Ed il mare è uno spettacolo al quale i miei occhi non si abituano mai. Ogni giorno mi appare diverso, mi accoglie con l'entusiasmo di un amico che non mi veda da tempo, ma che in realtà ho incontrato appena ventiquattro ore prima.
Mi soffermo a guardare le barche, che finalmente ora possono solcare le acque indisturbate con il loro frenetico lavorio. Sono belle e colorate, amiche silenziose che durante i mesi freddi se ne stavano in letargo sulla spiaggia, uniche compagne del mio peregrinare. Le fotografo spesso, come se avessero un significato più profondo che non riesco ancora a cogliere.
Fonte: webalice. it |
Cammino tanto e poi torno a casa sudata ma felice. Il mio corpo mi piace di più, mi soffermo a guardarlo allo specchio al mattino quando mi sveglio o la sera prima di andare a dormire. Mi trovo più matura, più donna, più me stessa.
Forse sto imparando ad accettare i miei difetti e amare di più i miei pregi. Forse a trent'anni e poco più riesco a percepirmi maggiormente, a sentirmi davvero. E non so perché, ma mi sembra un piccolo grande traguardo, di quelli a cui badare gelosamente per non doverli perdere più.