lunedì 30 aprile 2018

In Mezzo Alla Nebbia

Se oggi avessi la meravigliosa possibilità di fare ponte come buona parte degli italiani, probabilmente lo trascorrerei buttata sul letto come uno straccio vecchio.
La cervicale mi sta mandando al manicomio e la sola idea di dover fingere di essere perfettamente in forma per un intero pomeriggio lavorativo mi rende ancor meno gioiosa di quanto fossi già.

Ieri ho trascorso una bellissima domenica mattina, semplice ma allegra. Poi è tornato questo dolore e ho trascorso buona parte del pomeriggio a scaldarmi in balcone come una lucertola. Ad un certo punto è arrivato mio fratello ma il mio benessere fisico era già così compromesso che temo di non aver scambiato più di cinque parole in tutto. 
Anche stamattina non ho dato il meglio di me, ma come avrei potuto? in questi momenti avrei solo voglia di stare al buio e non vedere nessuno. 

Fonte: ilmeteo. it
Domani mattina esco a camminare in tuta, anche a costo di crepare di caldo. Devo tenere il collo coperto, che tanto anche i farmaci non fanno granché effetto e vivere annebbiata come se avessi fumato una canna marcia non mi va. 
Poi tornerò a casa, farò la doccia, inizierò a cucinare. Si prospetta un buon pranzetto in terrazzo, poche persone ma buone. 

sabato 28 aprile 2018

Random Saturday

Finalmente sabato.
Un giorno di lavoro come gli altri, per me, ma con la bella prospettiva di una domenica libera. Questa settimana mi è parsa sfiancante, sebbene in mezzo ci sia stato un bel venticinque aprile di quelli passati lentamente a fare cose piacevoli.
Che poi quel giorno mi sono sentita bellissima. Un bel paio di scarpe ai piedi, un vestito svolazzante, i riccioli ad incorniciare il viso, un sorriso pronto a scoppiare in qualunque momento.
Forse il caldo sopraggiunto all'improvviso, forse la sensazione di non riuscire a capire se la notte riposo nel modo corretto o meno. Tuttavia sul serio mi è apparsa come una di quelle settimane lunghissime durate quattordici giorni anziché sette.

Fonte: vvox. it

Stamattina camminando non mi sono sentita bene. Quando sono uscita avevo freddo, il cielo era velato di grigio ed io avevo le maniche corte. Sentivo le braccia gelare e ho faticato molto a riscaldarmi. Quando poi ci sono riuscita, ho avuto la sensazione di poter svenire da un momento all'altro. Sono tornata a casa dopo soli sette chilometri e mezzo, bianca in faccia. Ho misurato la pressione, che non era tanto male. Mi sono ripresa dopo un po', ancor meglio dopo aver mangiato una caramella di quelle piene di zucchero. Eppure avevo fatto una colazione regolare.

C'è una cliente con cui spererei di poter fare amicizia. E' una ragazza pulita, che ride sempre come me. Lavora parecchio, peraltro in nero. Non fa parte del gruppo delle pettegole ma so che talvolta ne è stata l'ignaro bersaglio.
Abbiamo compreso di avere una sintonia di recente e credo che la cosa abbia stupito entrambe.
Il sabato mattina la passo a trovare in edicola, dove saltuariamente lavora. Ho la sensazione che forse non potremmo condividere granché ma mi piace quando c'è e mi piacciono i suoi occhi azzurri. 
Resto dell'idea che sarebbe preferibile non cercare amicizie proprio tra i clienti, per cui credo che aspetterò, lascerò decantare questa simpatia reciproca...e chi vivrà, vedrà. 
Magari sarà una bolla di sapone. Magari invece no. 

lunedì 23 aprile 2018

Tra i Fiori

I fiori mi piacciono molto. Mi mettono allegria e mi infondo serenità.
Li ho sempre amati a tal punto da visitare fiere di florovivaismo od immergermi completamente nel giardino di mia madre, quando ancora vivevamo insieme. 
Inutile dire che mi mancava averne anche qui, in questa casa. Fred li detesta e per anni ho pensato che la mia mancanza di pollice verde, unita alla sua ritrosia, sarebbero bastati a tenermi lontana da quei meravigliosi boccioli colorati.


Fonte: static. etic. it

Qualcosa è cambiato lo scorso anno. Sentivo il bisogno di portare i fiori nel mio terrazzo e mi sentivo finalmente pronta a prendermene cura. Così aiutata da mia madre, che è una vera esperta, ho piantato le prime piantine e poi le ho portate qui. Le ho innaffiate ogni giorno, mi sono sentita felice ogni qual volta vedevo un nuovo fiorellino spuntare tra le foglie.
Quest'anno mi sentivo pronta per salire il gradino successivo, quello di fare tutto da sola. Scegliere le piante al vivaio, comprare la terra, occuparmi di ogni cosa. Così stamattina presto mi sono messa a trafficare, interrare, travasare. Ed è strano come qualcosa che non ho mai pensato di poter fare da sola mi abbia poi reso così felice. Non sono solo i fiori, è stato anche voler andare contro quella che credevo la mia incapacità di creare un contatto diverso con le piante. Un contatto diretto, che andasse oltre la semplice ammirazione estetica ed estatica. 

Mi sono sporcata le mani nonostante i guanti. Ho creato un piccolo disastro dappertutto. Ma avevo un sorriso enorme sulle labbra perché queste sono le mie piantine e di nessun altro. 
Ho ripulito ogni cosa, ho ammirato ciascun angolo.
Mi sono sentita fiera di me stessa come se avessi scalato una montagna. 

giovedì 19 aprile 2018

Similitudini

Ha ragione Fred quando dice che ne combino una al giorno. 
Oggi ad esempio mi sono ustionata una mano prelevando una teglia bollente dal forno. Fa un male cane, brucia da morire ed io vorrei solo che questa macchia rossa sparisse come per magia.
E invece no, niente sparisce come per magia. Ci vuole tempo per tutte le cose.
Tempo e cure.
E allora mi è venuto spontaneo pensare alla similitudine di questi miei frequentissimi e dolorosi incidenti di percorso con quelli dell'anima.

Fonte: ytimg. com


Anche lì ci facciamo male, no?
Prendiamo botte, contusioni, delusioni, dolori più o meno intensi. E sul serio credo che il tempo sia l'unica vera cura che possiamo dedicare loro. Il tempo ed una buona dose di voglia di farcela, di buttarci indietro gli aspetti negativi della vita dedicandoci a quello che di bello abbiamo.
Quelle cose meravigliose che costituiscono già la nostra vita e a cui spesso attribuiamo un valore ed un'importanza marginali.
Se siamo in salute, abbiamo un lavoro che ci dà da mangiare tutti i giorni, persone che ci vogliono bene, un hobby che ci rilassi...siamo già a buon punto. A volte si dedica troppo spazio a ciò che si perde o alle cose spiacevoli che ci succedono, prestandone troppo poco a ciò che di incantevole esiste già.
Riappropriamoci delle piccole cose. Sorridiamo di più. Stiamo in mezzo alla natura, alla gente, guardiamo il mondo con maggiore benevolenza.
E' la negatività che ci lascia sconfitti, quella tremenda voglia di affossarci quando invece dovremmo sempre puntare verso l'alto, verso una serenità perenne, verso uno stato di grazia e di benessere.

Vedo tanta sfiducia nel mondo e nelle persone. Come se la speranza non esistesse più, come se fosse tutto già morto. Erbacce secche sotto i nostri piedi.
Basta! C'è molto altro che possiamo fare, partendo proprio da noi stessi. Basta anche puntare il dito sugli altri come se fossero i responsabili di qualunque cosa ci accada, sia a livello familiare che ad un livello più grande di nazione o di mondo intero. Facciamo quello che possiamo, sempre. Qualcosa di buono arriverà.

lunedì 16 aprile 2018

Tu Non Hai Difetti

Mi piace tanto la primavera.
Mi piace al punto che vorrei starmene tutti i giorni tutto il giorno in giro. A guardare i fiori colorati sulle piante, a vedere come cambia il mondo sotto questa nuova luce.
Quella di ieri è stata una domenica piacevole. Il programma iniziale era completamente diverso ma poi, anche quello cambiato in corso d'opera, si è dimostrato vincente.

Fonte: pixabay. com

Il tempo era grigio, anche troppo per i miei gusti. Ma avevo su una bella giacca gialla su un completo blu e mi sentivo felice e raggiante in ogni caso. 
Certo ogni tanto pioveva terra rossa e questa mattina ho dovuto rilavare il terrazzo per intero dopo soli tre giorni dall'ultima volta. Però che vi devo dire, era domenica, ero con Fred, mi sentivo bene. Ho anche mangiato un buon piatto di tagliolini con carciofi e speck che erano la fine del mondo. E io quando ho la pancia felice sono felice due volte.

Poi mi sono messa a pensare che non sarò mai una di quelle ragazze fighette dentro una taglia 40. E non lo sarò mai proprio perché apprezzo a tal punto certi piaceri della vita.
Un tempo questo mi avrebbe ferita, ora penso di voler investire sui miei punti forti evitando di soffermarmi sempre e solo su quelli deboli.
Ricordate la storia della gonna a cui ho pensato due giorni prima di acquistarla? mi piaceva tanto ma pensavo che avrebbe attirato anche molti sguardi indesiderati.
E' arrivata, l'ho provata subito, veste bene. 

"Pensi che metta in mostra i miei difetti?"
"Tu non hai difetti". 
Fine della storia. Grazie Fred, ti amo. 

sabato 14 aprile 2018

Anime Affini

Dopo mesi di mareggiate, cielo grigio, pioggia, nuvole spesse e foschia, questa mattina il mare era la cosa più bella sopra cui si potessero poggiare gli occhi.
Un cielo terso che sembrava dipinto. Una distesa d'acqua priva d'increspature a disturbarne la quiete. C'erano persino i miei amici cavalli, che non avevo più incontrato. Rivederli è stato terribilmente emozionante, perché durante l'inverno erano l'unica compagnia che avessi, in quel tratto di spiaggia. 

Era tutto perfetto, così bello da togliere il fiato. Anche la temperatura era quella ideale. 
Mi piacerebbe che restasse tutto così, in questo spazio e in questo tempo. Un inizio di primavera che non è ancora estate. Qualcuno a lavorare sui chioschi ma ancora pochi avventori, il minimo sindacale. La sabbia solitaria, le barche a riparare, solo l'abbaio dei cani. 

Fonte: psicologo-milano. it

Ho sentito la mia amica Elena, ieri. 
Sono passati tanti anni ma ci intendiamo ancora a meraviglia. Quando lo scorso luglio ha voluto riprendere i contatti è stato come riabbracciarsi dopo una breve pausa, seppure fosse trascorsa un'intera epoca in cui entrambe siamo cambiate, cresciute, maturate. Abbiamo mutato pelle ma la nostra intesa è rimasta la stessa. Le piace inviarmi titoli di libri da leggere o musica da ascoltare. Siamo due persone riflessive, che amano soffermarsi a pensare riguardo gli stessi temi.
Mi sento grata per la sua presenza, grata di sapere che a diversi chilometri da qui vive un'anima affine. 

martedì 10 aprile 2018

Vita di Noi Due

Lui era lì, in piedi davanti alla lavastoviglie aperta.
Ed io ero sul divano, a due passi, a guardarlo lavorare. In quell'istante ho sentito un picco d'amore che mi ha bucato il petto come un colpo di mitra. Lo stavo facendo io, prima che mi abbracciasse e mi facesse sedere.
Ero stanca, certo. Ma lo era anche Fred.
Avevo il piede dolorante, ma anche lui aveva un gran mal di testa.
Però mi aveva abbracciata e tolto di mano le stoviglie. Perché sa che quel lavoro, a fine giornata, è paradossalmente quello che mi pesa di più. Dopo ore dietro la gente, dopo aver corso qui e lì, dopo aver cucinato, pulito, dispensato sorrisi. Più di tutto mi sfiancano quelle ultime battute prima di potermi finalmente rilassare, come se durassero giorni interi invece che una manciata di minuti. E lui lo sa, glielo confessai una sera in cui pur di non doverlo fare avrei preferito fare il giro dell'isolato camminando sulle mani. E da allora, quasi ogni volta, quei piatti puliti li mette apposto lui.

Fonte: meteobook. it

In quell'istante di normalità ho pensato di avere una fortuna immensa. Perché l'amore in fondo è proprio questo, piccoli gesti che si sommano giorno dopo giorno. Le premure, le attenzioni, l'empatia. Il desiderio di far stare bene l'altro, di togliergli un peso che per una qualche ragione reputa insostenibile. 
Lo faccio anche io, per lui? mi sono chiesta. E mi sono risposta di si, il più delle volte lo faccio. Senza rendermene conto, senza premeditazione, senza un pensiero di sottofondo.
Lo si fa perché entra a far parte di un modus operandi, di un modo di vivere la vita. Il pensiero si allinea a quello di un'altra persona e allora si accantonano, e in certi casi scompaiono, tanti individualismi. Non tutti, perché restiamo pur sempre persone con una testa pensante ed egoismi duri a morire. Però va bene così, mi piace l'idea di conservare una piccola parte per me sola e condividere tutto il resto con Fred, fornirgli l'appoggio che gli serve e al contempo lasciarmi cullare dal suo.

Proprio lì, in piedi davanti alla lavastoviglie aperta, ho capito ancora una volta che quest'uomo, per me, rappresenta il mondo intero.
E che non esiste null'altro che valga anche solo la metà del nostro scambio quotidiano.


lunedì 9 aprile 2018

Uragano

Piove a dirotto, con il vento che trascina le gocce in tutte le direzioni.
Dormivo bene questa notte, poi mi ha svegliato il gran baccano che c'era fuori ed erano solo le tre e mezza. Sono uscita in balcone, ho ritirato la camicia stesa prima che venisse falciata via e mi sono rimessa a letto. Pochi minuti dopo ero nuovamente tra le braccia di Morfeo. Iniziava a piovere in quell'istante.
Ora sono qui che guardo dalla finestra, con i rumori in sottofondo di un cantiere aperto nella casa accanto. Mi piacerebbe trovare un silenzio perfetto, di quelli che quasi intimoriscono, che invitano ad una riflessione, ad una completa comunione con quello che c'è intorno.
E invece magari c'è la lavastoviglie accesa oppure è il frigorifero.

Fonte: ilpost. it

Ho conosciuto delle persone nuove, ieri. Per via di quel progetto politico cui avevo rinunciato tempo fa ma cui do ancora il mio sostegno, da esterna. Persone carine, appassionate, che mi hanno accolta a braccia aperte e con cui mi sono trovata alla grande.
Non so se avrò modo di rivederle ma trascorrere due ore insieme a loro è stato piacevolissimo. Liberatorio, quasi.

E ora vado a lavoro, con questo uragano che imperversa fuori.
La primavera è così. Il giorno prima c'è un sole quasi estivo e quello dopo rischi una polmonite.

venerdì 6 aprile 2018

Paranoie

A volte mi faccio delle paranoie inutili. Roba incredibilmente stupida, che se ci penso bene mi prenderei a testate da sola.
Sono da due giorni di fronte ad un carrello Zalando, in dubbio se acquistare o meno una gonna nera a ruota con i pois bianchi. Il mio cuore dice: prendila! è proprio nel tuo stile! 
La mia testa: non farlo, che poi ti guarderanno. 

Fonte: ambientebio. it


La questione è che sentire gli occhi della gente addosso non mi piace. Sono una di quelle persone che adorerebbero poter girare con il mantello dell'invisibilità ben calato sulle spalle, certa di poter osservare tutto il mondo senza che se ne accorga. 
Mi dà fastidio l'idea di poter essere al centro dell'attenzione ed è indubbio che l'abbigliamento rivesta un ruolo fondamentale. Ci sono capi che catalizzano gli sguardi, che dicono: guardami. Quando tutto ciò che vorrei comunicare è: non guardarmi, passa oltre. 

Non mi preoccupano le critiche, che tanto ci sarebbero in ogni caso.
E non credo neppure sia una questione d'insicurezza. Penso solamente sia più semplice defilarsi che mettersi sotto un cono di luce. Passare inosservati, figure sbiadite che si muovono in controluce. 
E' più complicato dover sottostare agli sguardi, magari persino ai complimenti. Più facile essere uno dei tanti in mezzo ad una folla.

Comunque, se vi interessa, la gonna alla fine l'ho ordinata.
E voglio indossarla. Voglio smetterla di pensare che lo sguardo altrui sia un nemico contro cui combattere. Mi guarderanno in ogni caso: tanto vale indossare qualcosa che renda felice me per prima.

lunedì 2 aprile 2018

Relax

Devo imprimere sulla carta queste belle sensazioni prima che mi scompaiano dalle mani, prima che sgattaiolino via, rincorse dalla vita frenetica di ogni giorno.

Fonte: saporiditaliaincoming. it

Pasqua è volata via e se ne sta andando anche Pasquetta. Fred è di là che vede un film con mio fratello, che dopo la giornata passata insieme ha voluto venire via con noi. 
Forse anche lui voleva prolungare il più possibile questo lunedì, che è stato così perfetto da volerlo lasciar decantare sulla pelle ancora per un po'.

Il sole, la natura, i fiori di pesco e quelli di ciliegio. Il calore della famiglia, le risate, l'allegria. Il buon cibo, i dolci, la tovaglia a quadretti bianchi e gialli. 
Il cielo terso, un vento che di tanto in tanto si alzava leggero, ma non abbastanza da offuscare quel piacevole tepore sulla pelle. Le chiacchiere spontanee, senza momenti di silenzio. 

Ho fotografato la natura, come sempre. I fiori, l'erba, il cielo, il verde cangiante delle vallate. Tutto era così bello e perfetto da sembrare un film con effetti speciali.
Mi sono rilassata a tal punto da sentirmi completamente rigenerata. E ci voleva, ci voleva davvero.