venerdì 25 agosto 2017

Il Dolce e l'Amaro

Fonte: d7unicam. it


Sono tornata.
Beh, non proprio. Sono tornata dai miei 4 giorni di vacanza ma ora sono a casa dei miei per vedere gli amici prima di ripartire.

Che dire di questa manciata di giorni fuori? Siamo stati benissimo. Compagnia allegra, sorrisi sempre pronti a fuoriuscire dalla pancia prima ancora che dalla bocca. Poi sole, mare, gioia infinita e pensieri rilegati il più lontano possibile da me. Li ho ridimensionati, li ho compresi, li ho cacciati via. E ora la speranza è che restino così piccoli anche quando tornerò alla base, tra le mura domestiche. Anche quando non sarà possibile esercitare distrazioni tali da poterli così ben accantonare.

Al mattino uscivo presto e camminavo, beandomi di un lungomare assai più bello del nostro. Più organizzato, più vitale, ricolmo di sportivi già alle prime luci dell'alba.
Eppure meno selvaggio, meno impervio, meno simile a me di quanto non sia il mio lungomare. Era tutto così perfetto da sembrare finto, messo lì per fare buona impressione. Ed è possibile che sia esattamente così: se avessi un luogo turistico tra le mani, lo progetterei allo stesso modo.

Certo per arrivarci la strada è stata tutt'altro che piacevole.
E trovarsi tra i luoghi del terremoto a guardare con i propri occhi Accumoli, Amatrice ed Arquata del Tronto è stato straziante. Ripensare a Gigi e Pasquetta, al dolore di un anno fa che talvolta ci colpisce ancora, quando meno ce lo aspettiamo. 
Vedere quelle case sbriciolate, quegli edifici ormai perduti, quei calcinacci ovunque...ancora, dopo un anno. I lavori sembrano pochi e forse ancora poco organizzati. Poche casette colorate, ancora macerie dappertutto. Troveranno mai la pace questi luoghi? E le persone che vi abitano? 

domenica 13 agosto 2017

Una Notte Meravigliosa


Vivo in una località di mare da poco più di quattro anni. Una località che in questo periodo di tempo ad essere sincera mi ha offerto molto poco. Tant'è che l'ho sempre utilizzata semplicemente per passare la settimana, vivere col mio compagno, lavorare. Indicativo di questo fatto c'è un atteggiamento che non ho mai cambiato: quello di sfuggirne la domenica, tornare dai miei oppure raggiungere Roma per svagarmi un po'.
Questo modo di vedere il posto in cui vivo è iniziato a mutare sei mesi fa, quando ho cominciato ad esplorare il territorio iniziando a camminare e conoscendolo molto più intimamente di quanto avessi fatto fino a quel momento. Era sempre stato un luogo qualsiasi dove abitare ma è poi diventata casa mia. Grazie a questa attività che mi ha cambiato in meglio la vita e donato nuova linfa a cui attingere, io sono finalmente entrata in contatto profondo con questi luoghi. Con le sue vie, le sue strade, il suo stile di vita, le sue tante contraddizioni.
Ora mi interesso di tutto. Di ciò che offre, di come vengono spesi i soldi delle nostre tasse, di come si chiamino le strade, di quello che combinano in Comune.

E fu proprio leggendo la pagina Facebook del nostro Comune - peraltro tenuta sempre ben aggiornata, come una vera e propria linea diretta con i cittadini - che una decina di giorni fa venni a sapere che il 12 agosto sarebbe giunto qui il Circo Nero.
E da lì è stato un crescendo di gioia, di esaltazione, di voglia di esserci. Di ballare fino a sfinirmi, di divertirmi fino a non avere più fiato in gola e aria nei polmoni.
Non vi racconto le polemiche bigotte e complottiste di certa gente piccola piccola. Di come abbiano cercato di sminuire un evento di questa portata con parole come "rave party", "droga libera", "perversione".

Dio Santissimo. Ma ci sono venuti questi falsi puritani a vedere cosa è stato? Li hanno visti i bambini, gli anziani, la gente che voleva semplicemente divertirsi e che ha fatto esattamente questo?
Il Circo Nero ieri sera mi è piaciuto da matti. E non so cosa farò da qui alla fine di settembre ma sinora posso definire la serata di ieri come la più bella e divertente della mia estate. E probabilmente anche delle ultime estati. Perché a dire il vero non mi divertivo così tanto da tempo. Troppo troppo tempo. 

E' stato meraviglia, musica, costumi ben fatti, ottimi dj - io ho apprezzato particolarmente Onassis ma c'era anche il famoso Dj Ross di M20 - gente desiderosa di divertirsi.
Il tutto nel massimo rispetto della sicurezza, con perquisizioni doverose all'ingresso che mi hanno resa più tranquilla e certamente non infastidita. 
Ho ballato fino a sfinirmi e questa notte ho dormito solo quattro ore. Ma Dio se ne è valsa la pena. Unico problema è l'astinenza: ne vorrei ancora. 
Perché questo non è il Circo a cui siamo abituati. E col circo ha ben poco a che vedere se non la stessa magia. 


Ah, due doverose parole di ringraziamento al mio compagno.
Che odia ballare, che è stato in piedi per ore senza lamentarsi solo perché avevo la felicità negli occhi. Che ha sopportato stoicamente uno spettacolo di cui non gli importava per amor mio.
Grazie Fred.

mercoledì 9 agosto 2017

Alla Frutta

Fonte: ok-salute.it


Sono alla frutta, non saprei come altro dirlo.
Sono al limite, cammino sul ciglio della strada incerta su come procedere.
Manca meno di una settimana, appena pochi giorni all'inizio delle Ferie. 
E sarò finalmente libera. Se non dai miei pensieri, quantomeno lontana dalle solite incombenze quotidiane. 
Perché la verità è che non ne posso più. Arrivo a questo punto dell'anno completamente sfibrata, satura, colma fino all'orlo.
Spossata dal caldo, dalle responsabilità, dalle mille cose a cui stare dietro ogni giorno, dai sorrisi a comando, dal mostrare empatia anche quando non c'è.

Voglio stare in pace, soli io e lui.
O in mezzo ad altre mille persone a ballare suadenti canzoni latine sulla spiaggia, al chiaro di luna. 
Leggera come una farfalla, priva di vincoli.
Felice. 

martedì 1 agosto 2017

6 Mesi a Camminare

Esattamente sei mesi fa iniziavo a camminare. 
Uscii di casa con il freddo pungente del primo febbraio. Indossavo le mie scarpe nuove, un giubbino blu, una tutina rossa. Camminai solo per mezz'ora con le mani gelide che si riscaldarono pian piano, con il naso che sembrava staccarsi per il gelo del primo mattino, con la sensazione che forse il giorno dopo non ce l'avrei fatta né quelli dopo ancora. 
Eppure ce l'ho fatta. Il giorno dopo tornai su quelle strade. E così i giorni successivi. 

All'inizio fu tutto tremendamente difficile, a cominciare dal fatto che dovevo abbandonare il tepore del mio piumone ed affrontare la nebbia, il vento ed il gelo che imperversavano fuori. Non sono mancati gli ostacoli, qualche infortunio, gli sguardi e la curiosità della gente che non capiva chi me lo facesse fare.
Fonte: rivistainforma. it

Eppure pian piano io mi sentivo più forte. Pian piano iniziavo ad apprezzare la fatica che mi raggiungeva i polpacci, poi le cosce e infine i glutei. Pian piano iniziai a sentire quanto tutto questo mi stesse facendo bene, quanto di me ci stessi mettendo.
Cominciai ad apprezzare l'effetto benefico ed energizzante dell'adrenalina, la sensazione di potere che avevo sulla fatica, sul fiato, sul mio corpo per intero. 
Iniziò a piacermi sul serio, come ti può piacere qualcosa che non hai mai preso in considerazione ma di cui poi ti innamori anima e corpo, come a diventare una cosa sola. 

La musica nelle orecchie, la sensazione dei miei piedi sull'asfalto, il vento che mi accarezza la pelle, il mare che mi fa compagnia. La testa che si svuota e che si riempie di cose, simultaneamente. Ora cammino anche un'ora e quaranta minuti e certe volte vorrei non dover smettere mai, continuare ad oltranza. Nonostante il sudore, nonostante le cose da fare che mi attendono a casa, nonostante faccia un caldo asfissiante già alle sei e mezzo del mattino.

E vogliamo poi parlare dei benefici fisici?
  • Mi sento più attiva, più piena di energie, con le pile che si ricaricano faticando;
  • Le gambe si sono assottigliate, tonificate, modellate. Ok, non sono ancora perfette: ma sono migliori di 6 mesi fa.
  • Ho perso un po' di peso ed ho nuovi muscoli sodi dove prima non ne sentivo;
  • Ne ha beneficiato la circolazione sanguigna: io che soffrivo sempre di gambe stanche in estate, quest'anno sto decisamente meglio.
  • Allo specchio mi piaccio di più;
  • Mi sono abbronzata un po', pur proteggendomi sempre dal sole.
Oggi sono sei mesi che cammino ed io auguro a me stessa di non smettere mai. Di non perdere mai questa abitudine che è diventata passione e dipendenza.