La vita va avanti, dicono.
Perciò nonostante il dolore che sento pungermi il petto, a lavoro io oggi ci vado ugualmente.
A fingere sorrisi ed allegria, a cercare di essere professionale nonostante tutto.
A fingere sorrisi ed allegria, a cercare di essere professionale nonostante tutto.
Fonte: nathionalgeografic |
Mio zio se ne è andato questa mattina alle quattro, dopo atroci sofferenze.
E' stata un'alba scura questa. Un'alba con un sole effimero a ricordarci che dopo la tempesta verrà comunque il bel tempo.
Mi chiedo quanto tempo ci vorrà prima che la zia riveda il sole, prima che possa sentire nuovamente il suo calore sulla pelle.
Domani mattina si parte presto e si raggiunge Napoli. In mezzo alla gente in festa per il ponte del primo maggio, noi saremo figure scure dietro una bara lucida.
In questo momento ho tante di quelle lacrime raccolte dentro gli occhi che se le contassi diverrebbero un lago. Freddo, ostile, grigio, ricoperto di nuvole annerite di fumo.
E allora adesso mi vesto e vado a lavoro. Per qualche ora cercherò di mettere in stand by queste emozioni che mi devastano il cuore. Cercherò di non pensare a mia madre, che al telefono questa mattina sembrava inerme e sola.
Sono morti tutti, dice. La sua famiglia non esiste più. Morti tutti e morti giovani, senza speranze. Le ho ricordato che ci siamo noi, che ha un'altra sorella a Milano, che ha dei nipoti, delle persone che la amano. Ma intanto quel fratello con cui scherzava al telefono non c'è più.
E che ho da dirle, io? Io che anche in questa situazione sono lontana, io che la riabbraccerò domani in mezzo a quello strazio. Io che trattengo le lacrime e penso che nulla abbia senso, davvero nulla.
Respira Sara, respira. E' già ora di andare.