Quest'anno sta scivolando via senza darmi il tempo di riflettere ed è già tempo di bilanci, pratica alla quale ho sempre preferito sfuggire, ma a cui ora non desidero sottrarmi.
![]() |
Fonte: exploringyourmind. com |
Il 2017 è stato l'anno in cui ho iniziato a camminare.
Alzarsi la mattina presto, sfidare il clima e la voglia di restare a dormire, macinare chilometri incamerando energie nuove. E poi il desiderio di vivere maggiormente questo luogo che mi ha ospitato, conoscerlo più a fondo, diventarne parte integrante. Non ho mai amato questo posto come da quando ho iniziato a guardarlo con gli occhi di chi lo percorre senza alcun mezzo di locomozione.
Piccole radici mi sono nate sotto i piedi il primo febbraio scorso e giorno dopo giorno divenivano solide basi sulle quali appoggiarsi. Pian piano smettevo di sentirmi solo di passaggio e diventavo parte di qualcosa, che forse, poi, era solo la vita della cittadina. Che ora è mia, mia quasi quanto quella che ho lasciato.
E poi il mare. Che mi è entrato dentro, che ha fatto di me tutto ciò che voleva. Che mi ha ascoltato, cullato, rigenerato, capito. Che mi ha mostrato la sua faccia meravigliosa in ogni stagione. Che mi si è prospettato dinnanzi calmo e placido e poi mosso e tempestoso. Baciato dal sole bollente o blandito da un vento forsennato.
Che è sempre lì a ricordarmi che tutto cambia e al tempo stesso resta uguale, proprio come lui. E che tutta questa voglia di libertà in realtà dura il tempo di un battito d'ali, perché poi torno sempre a riva, come fa lui quando accarezza la terra ferma.
E' stato anche l'anno in cui ho perso la bussola ed ho impiegato tempo per capire quale fosse la via da intraprendere. L'anno in cui mi sono sentita vulnerabile, piccola, incerta.
Eppure felice, gioiosa, allegra, ottimista.
E' stato l'anno in cui ho compreso che non voglio mai perdere il sorriso e che la vita mi piace di più quando mi faccio accompagnare da un pensiero positivo.
Potrei raccontare anche gli aspetti negativi di quest'anno. I pianti, le lacrime, le liti, le sofferenze, gli attimi di strazio e di dolore, le preoccupazioni per la salute di Fred. Ma in fondo penso che non ce ne sia bisogno e che sia preferibile coltivare bei ricordi piuttosto che sgraditi pensieri.
Per il 2018 mi auguro di mantenere il sorriso e l'ottimismo. Di possedere la salute, la gioia, la voglia di ballare e di cantare. Di lavorare tanto e sempre con il piacere di farlo. Di avere accanto persone che mi vogliano bene e che mi insegnino a lasciarmi andare, ad accogliere il nuovo senza guardarlo con sospetto.
Mi auguro l'amore, che in fondo è sempre il mio primo pensiero. Amore da dare, da moltiplicare. Amore anche da ricevere e poi restituire.
E a voi che mi leggete, che lo facciate da un decennio o che magari ho conosciuto solo di recente..A voi tutti auguro un 2018 senza nulla di meno di ciò che state desiderando. Qualunque cosa sia, vi auguro che possiate ottenerla.
Auguri amici. Leggervi è continuo arricchimento e spero che questo scambio duri ancora a lungo.