venerdì 30 dicembre 2016

Venerdì di Mercato

Oggi ho trascorso la mattinata con mia madre, in giro per il paese. Venerdì qui è giorno di mercato e le persone si riversano tutte per le due piazze, incuranti del clima.
C'era tanta gente, amici che non vedevo da tempo. E' stato un susseguirsi di saluti, di risate, di pacche sulle spalle, di quel piacere intenso di rivedersi e raccontarsi come sta andando. Vecchi clienti a cui ho voluto un bene dell'anima, compaesani con cui mi fermavo a scherzare sotto le piante della piazza. 

Amaranto con i suoi occhiali a specchio ed il suo dialetto pronunciato come un vanto.
Sandro e i suoi tre fratelli, sempre gli stessi nonostante il passare del tempo.
Carlo e i suoi libri, peccato non aver incontrato la moglie, mia cara amica.
Irene e Franco. Gli abbracci, i sorrisi sinceri, quell'affetto rimasto inalterato nel tempo.
Susy e il suo cane, ormai vecchissimo, che cammina a malapena.
Gli amici della pro loco, col sorriso sulle labbra e tanta voglia di fare.
Giuseppina con i gratta e vinci tenuti sempre in mano come un libretto.
Il peruviano dal sorriso travolgente.

Fonte: stile.it

Faceva un freddo maledetto, avevo le mani congelate ed il naso rosso. Eppure non smettevo di ridere, di salutare, di abbracciare, di catturare tutto e tutti. 
Caspita se è stato bello. Ho fatto il pieno di calore umano.
Per mamma un po' meno gradevole: dice che con me non si può andare in giro, mi fermano in troppi. 

martedì 27 dicembre 2016

A Rieti

Questa mattina sono tornata a Rieti dopo qualche anno di assenza. Si è trattato di una visita di poche ore organizzata in quattro e quattr'otto con la mia amica V.
A questa città mi sento legata perché è lì che sono nata ed è il mio capoluogo di provincia, uno di quei posti a cui si tiene perché nel bene o nel male sembrano raccontare qualcosa di te. 

Fonte: ladeadellacaccia.it
Pensavo che avrei trovato il solito gelo pungente di ogni dicembre, ma fortunatamente abbiamo scelto la giornata giusta e goduto di un bel sole capace di rendere l'aria frizzante anziché ibernante. 
Vorrei poter raccontare di mirabolanti novità ma a dire il vero la città è proprio come la ricordavo. Senza particolari attrattive, senza migliorie evidenti, senza nulla che lasciasse intuire di cambiamenti di un qualunque tipo. 
Eppure, nonostante questa fissità temporale, mi ha fatto piacere rivederla ed è stato un po' come riabbracciare una vecchia amica che è rimasta esattamente la stessa da quando l'hai lasciata. Tu ti senti diversa ma lei è rimasta la stessa di un tempo. E la strada per raggiungerla ancora stretta ed impervia ma ricca di una visuale che mozza il fiato. 
Siamo passate per le montagne, attraverso la vegetazione fitta di alberi altissimi, con i colori dell'autunno appena terminato a ridosso delle strade. Ho annusato il tempo rimasto fermo, quei ricordi che erano tutti lì ad aspettare di essere rimessi in circolo.

V invece non è affatto la stessa. E' cambiata molto dalla ragazza che era, è diventata una donna più disillusa, nei suoi occhi c'è un disincanto maturato negli anni, frutto di esperienze negative che l'hanno segnata. Mi piacerebbe un giorno vederla più serena, tornare qui e leggere una luce nuova dietro il suo sguardo. Credo di volerle augurare questo per il 2017: una dose massiccia di felicità. 


sabato 24 dicembre 2016

Buon Natale

Fonte: immagininatalizie.it

Vigilia di Natale, sono impegnata fino alle 19 con il lavoro e poi per il gran restauro. Le donne capiranno cosa voglio dire.
Cena di oggi e pranzo di domani dai suoceri, poi partirò alla volta di casa mia. Mi consentite un po' di emozione? il mio paese è sempre un po' magico in questo periodo dell'anno.
Per chi se lo stesse chiedendo, sono passata dall'ansia all'adrenalina. Ora me la sento in corpo che a tratti mi rimbalza dentro come un boomerang. Che ci volete fare, sono lunatica. E i miei scritti mi prendono a tal punto che mi sveglio nel cuore della notte con la voglia di alzarmi e buttare giù tutte le idee che mi vengono in mente. Non capirò mai per quale assurda ragione le parole migliori le trovo sempre di notte e poi me le dimentico al mattino.

In ogni caso, bando alle ciance. Tantissimi auguri di Buon Natale. Sereno, intenso, ricolmo di gioiose meraviglie.

mercoledì 21 dicembre 2016

Tra i Boschi

Che ansia ragazzi.
Più ci avviciniamo al Natale e più mi sale.
E dire che l'entusiasmo avevo cercato di prenderlo al largo. Iniziai con il non osteggiare l'autunno, cercando di trovare qualcosa di positivo anche nelle minori ore di luce, nella pioggia e nelle temperature che andavano calando. 
Ho acquistato la maggior parte dei regali a novembre per non dovermi ritrovare in luoghi affollati pieni di gente impazzita e file chilometriche. 
Mi sono caricata a pallettoni con la speranza di arrivare al 25 con la gioia nel cuore. 
Ho persino scritto una lettera a Babbo Natale Dio Santo, neanche fossi ancora una ragazzina.

Fonte: elledecor.it
E oggi che mancano 4 giorni se potessi imploderei. 
Andrei a nascondermi, sul serio. Partirei con uno di quei camminatori seriali che si fanno i percorsi più impervi con un grosso zaino in spalla. Aggirerei le città, i negozi, le vetrine che mi piacciono tanto, i parenti, gli amici, l'aria di festa.
Me ne starei così in disparte che non si accorgerebbero neppure della mia presenza. 
"Dov'è Sara?". Sparita, scomparsa, un puntolino nell'universo. 

Tornerei solo a cose fatte, con una pila di pacchetti ancora da aprire ma in completa solitudine, con calma. Con un cd di canzoni natalizie creato per l'occasione e profuso nell'aria con leggerezza, tale che possa sentirlo solo io. Libera di sedermi per terra, senza abiti sfavillanti, senza tacchi ai piedi. Libera di non dover necessariamente cercare l'allegria da qualche parte perché a Natale è questo che ci si aspetta, no? le risate, i giochi, il troppo cibo, la compagnia a tutti i costi. 

Nella prossima vita voglio fare l'eremita, la ninfa dei boschi, un piccolo elfo che si lava nei laghi e si asciuga al sole. 

venerdì 16 dicembre 2016

Lettera a Santa Claus

Caro Babbo Natale, 
so di essere un po' grande per pretendere di scriverti una letterina come facevo più di venti anni fa. E allora farò qualcosa di diverso, qualcosa che non includa una serie di desideri materiali, che tanto a quelli cerco di provvedere io stessa quando possibile e quando non è possibile chissene frega.


Vorrei chiederti di farmi trovare il coraggio di spiccare il volo, di prendere in mano la mia vita e viverla con più metodo, con maggiore determinazione, con tutta quella dose di coraggio che mi è sempre mancata e che pure è importante in un mondo come questo.
Ti chiedo di preservare la salute delle persone a cui voglio bene e magari anche della mia. Puoi lasciar perdere anche tutto il resto ma il mio desiderio più grande, tra tutti, resta questo: poter contare su una buona salute per me e i miei familiari. 
E poi penso a mio fratello e alla sua carriera. Quanti passi ha già fatto, quanta dedizione mette nel suo lavoro, quante energie e quanta serietà. Quello che spero per lui è che possa, un giorno, ricevere tutte le gratificazioni che merita quella sua testolina un po' geniale. Non ho grandi ambizioni per me, lo sai, ma spero che lui ottenga tutto quello per cui giornalmente si impegna.
Spero inoltre durante il prossimo anno di poter vedere più spesso mia nipote perché mi manca e perché mi sento una persona migliore quando sono insieme a lei. Vorrei che le nostre vite non si incrociassero più così di rado.
E poi si, beh, lo scrivo piano piano. Ma mi piacerebbe davvero molto sposare Fred. Perché non ho dubbi, sai? lui è davvero l'uomo della mia vita, l'unico che voglia accanto a me. 

Caro Babbo Natale, mi rendo conto di avere esagerato. Di aver chiesto troppo, anche se sono abituata a non chiedere nulla, a prendere solo ciò che posso. Però non ho altri desideri all'infuori di questi. Va bé, se riesci anche a mantenermi in una forma fisica decente te ne sarò grata per tutta la vita.
Quando passerai cerca di non fare rumore, che ho il sonno leggero e tu non sei esattamente un fuscello. Attento alla scala a chiocciola.
Ti aspetto, Sara.

giovedì 8 dicembre 2016

8 Dicembre

Fonte: donnaclick.it


Che giornate strane, vissute per inerzia.
Come dicevo, sto di nuovo male. Solo che devo lavorare, devo comunque occuparmi di questa casa, cucinare, poi il bucato da stendere e da ritirare, le pulizie, un minimo di restauro quotidiano per non far capire alla gente che sono bianca come un cencio strapazzato...insomma, devo ugualmente fare tutto quello che le donne fanno 365 giorni l'anno.
E oggi che non ho lavorato sono stata prima a pranzo da mia suocera, santa donna, e poi di nuovo in negozio per sbrigare alcune commissioni prima di domani. Mi sento mortalmente fiacca, sbiadita, sciancata come un panno vecchio. La pelle secca, gli occhi lucidi, il naso rosso come un pomodoro. E allora mi dico...meglio ora che a Natale.
Si, ma arrivarci a Natale però. 
Mi scoccia anche non essere riuscita ad addobbare a dovere questa casa. E diciamocela tutta, non l'ho addobbata affatto. Perché tendo a risparmiare le energie per il lavoro per cui qui dentro pulisco e cucino ma evito tutto quello che è superfluo. E gli addobbi sono qualcosa in più, anche se in questo momento mi farebbe un gran piacere vedermeli intorno.

domenica 4 dicembre 2016

Rieccomi

Non aggiorno da un bel po', lo so.
Non che non avessi cose da dire...è che mi è proprio mancata la voglia. Ho trascorso le mie giornate senza realmente mettermi a pensare a cosa stessi facendo o perché. Un po' in automatico, un po' ripercorrendo quelle solite cose da fare perché tanto andavano fatte. 
Mi sto ammalando di nuovo, sempre grazie ai sempiterni batteri nucleari di Fred che se li prende tutti e poi mi passa sempre i peggiori. Scherzando ogni tanto gli dico che prima o poi mi stenderà una volta per tutte. Mai presa così spesso l'influenza come da quando vivo qui. 

Fonte: blog.pianetadonna.it

Mancano venti giorni alla chiusura per ferie. Si tratterà giusto di una settimana ma ne ho bisogno come di aria per respirare. Probabilmente saremo un po' qui e un po' con la mia famiglia. Non ho poi tutta questa voglia di fare programmi. Forse per la prima volta quest'anno mi piacerebbe essere altrove, in uno di quegli splendidi paesini di montagna con il caminetto acceso, le coperte termiche e la neve al di fuori della finestra.