Ieri sera sono stata a cena con alcune clienti donna e mio cognato. Fred è di nuovo raffreddato per cui aveva la scusa per restare a casa, che di passare del tempo con loro anche fuori dall'orario di lavoro non aveva proprio voglia.
E' stata una serata piacevole. Ho riso molto, scherzato con tutti, mangiato niente di eccezionale ma chissene frega. Avrei voluto che fossimo di più ma tutte hanno dei figli a casa e qualcuno non ha potuto o voluto lasciarli. Ero la più giovane e la più adulta credo abbia almeno una decina d'anni più di me, al massimo tredici.
Fonte: stile.it |
Si è parlato di uomini, di donne, di sesso, di cibo, della gente che anima il locale. Non ci sono stati dei veri e propri punti morti e la verità è che, nonostante il gruppo improbabile, mi sono divertita.
Loro mi sono sembrati tutti più spenti e inanimati di quanto non fossi io. Come se una sorta di delusione o di disincanto albergasse dietro i loro occhi. Una scia di malinconia che veniva fuori nonostante le risate e l'allegria, nonostante le battute che uscivano fuori con naturalezza. La vedevo, la sentivo, percepivo la sua presenza anche se stavano tentando di divertirsi, di passare il tempo con naturalezza. Spero di essermi sbagliata o di aver travisato, tuttavia è anche lecito che ognuno abbia i suoi problemi e che non sia sempre possibile lasciarli dentro casa quando si esce per svagarsi un po'.
Credo che replicheremo più avanti e chissà che stavolta non convinca anche Fred.