lunedì 29 agosto 2016

Insieme, Per Una Vita Intera

Come la maggior parte delle donne di Amatrice, Pasquetta sapeva cucinare bene. Qualunque cosa passasse sotto le sue mani diventava squisito. 
Ciononostante a me lei piaceva soprattutto per la sua pacatezza. La conobbi diversi mesi dopo sua figlia, la zia di Fred, e ad un primo sguardo non potei far altro che associarla a lei. Era la sua copia matura. Gli stessi capelli biondi sempre ben acconciati. La stessa espressione serena, elegante e composta.
Quando mi incontrava mi salutava sempre con un sorriso e mi diceva, ogni volta, "Sara, sei sempre bella". Quattro semplici parole che avevano la capacità di rendermi felice perché un apprezzamento da quella donna così piacente anche in età avanzata mi rendeva orgogliosa.
Suo marito mi faceva ridere. In senso buono, ovviamente. Era una persona allegra, giovale, simpatica, sempre con la battuta pronta.
Seduti insieme a lui e a suo cognato alla Cresima del nipote non smettemmo un attimo di ridere. Sembravano due ragazzini a cui l'allegria non mancasse mai.

Fonte: linkbellissimi.eu

Ricordo ancora quando festeggiammo il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio, in quella chiesetta che somigliava così tanto a quelle del mio paese che me ne innamorai. E due amatriciani come potevano non scegliere una chiesetta che non ricordasse loro i nostri luoghi, la nostra provincia? io avrei fatto lo stesso. Perché noi gente di Rieti questa passione per le nostre radici spesso ce l'abbiamo nel sangue. Ci scorre nelle vene, matura con gli anni, non ci lascia mai.
E così, benché vivessero da tanti anni qui sul litorale, ad Amatrice loro tornavano spesso. In quella casa che amavano a dismisura, così come le vie del paese ed i suoi paesaggi. In quella casa in cui hanno trovato la morte. In quella casa che non esiste più, così come non esiste tutto il resto. Tutto spazzato via, tutto caduto giù.

Se c'è una cosa, in tutta questa dolorosa vicenda, che mi faccia sentire meglio...è saperli insieme. Hanno vissuto insieme, insieme hanno abbracciato la morte. 
Non so se uno dei due avrebbe saputo vivere senza l'altro. E sebbene nel mio cuore provi una pena infinita per i loro figli e i nipoti, non posso far altro che pensare che Gigi e Pasquetta avrebbero voluto così. Essere insieme anche negli ultimi istanti della propria vita.


giovedì 25 agosto 2016

Quando La Terra Trema

Ieri è stata una giornata infernale e quella che è iniziata da poche ore sembra seguire la stessa triste scia.
La provincia di Rieti è la mia provincia. Lì ci sono le mie radici, il mio cuore, le persone che amo. Me lo ricordo bene il terremoto de L'Aquila, me lo ricordo bene quel tremore lunghissimo che durante la notte ci scosse tutti. Mi ricordo bene anche i precedenti, perché tutte le volte in cui la terra ha tremato al centro Italia, in questi anni, mi sono svegliata durante la notte terrorizzata. Ed ogni volta vedere quelle persone perdere tutto e spesso anche la vita, mi ha fatto stare male. 
Conoscevo quei centri, avevo passeggiato lì, avevo respirato l'aria fredda della notte ed il profumo della montagna. Chi vive dalle mie parti lo sa che può succedere. E' zona sismica, dicono. Eppure quando capita nessuno è veramente preparato, nessuno può saperlo prima di addormentarsi che quella potrebbe essere la notte che sconvolgerà per sempre la sua vita. Vai a letto tranquillo e quando un pezzo di casa ti cade addosso pensi che sia l'inferno, un incubo, un sogno dal quale poi ti risveglierai. 
Quando poi passa tutto non riesci a sentire alcun tremore, neanche quello più innocuo, senza pensare che sia nuovamente il terremoto. Non sopporti che qualcuno batta i piedi sotto il tavolo. Non sopporti la musica alta dei vicini se fa oscillare le parti. La paura è sempre lì, affacciata alla porta di casa.

Fonte: teconologia-ambiente.it
Ho chiamato subito i miei, che raggiungerò nuovamente questa sera. Si sono alzati tremando, mia madre con quella gamba che non la fa camminare bene, mio padre con la sua ansia cronica, mio fratello senza sapersi più riaddormentare. 
E quando ho saputo che l'epicentro era Amatrice il mio cuore si è fermato per un attimo. Erano lì i genitori della zia di Fred? Erano in quella casa o qui sul litorale, al sicuro?
Erano lì. Il figlio è partito presto e l'hanno fatto passare. La Salaria è poi stata chiusa, quei ridenti borghi spazzati via dalla furia della terra.
Ore interminabili senza sapere nulla, senza potersi mettere in contatto, senza poter partire. Un travaglio che dura ancora oggi, nel momento in cui scrivo. Erano in tre, una di loro è stata tratta in salvo intorno alle cinque del pomeriggio di ieri. Un sollievo lungo interi minuti e poi la tristezza, nuovamente, quando loro due ancora non venivano salvati.
Quasi ti sembra di sentire il rumore dei cocci, il battito sordo di quei cuori seppelliti sotto le macerie, l'incredulità, lo spavento, il terrore che si insinua in ogni terminazione nervosa fino a farti smettere persino di parlare. 
E allora scrivi, perché almeno scrivere non fa rumore. Nessuno sente i tuoi pensieri, ma forse qualcuno potrà leggerli. Forse qualcuno potrà farlo capendo cosa si prova in questo lungo travaglio che non sembra avere più fine. 
Sono ancora vivi? Sono morti subito? Hanno sofferto? Stanno soffrendo tuttora? 
Le domande ti asfissiano, ti comprimono il cervello, ti autorizzano ad assentarti dal mondo.

sabato 20 agosto 2016

Diario di Bordo

Ieri con mio fratello, Fred e la mamma sono stata a Napoli. Visita di un solo giorno, per passare finalmente un po' di tempo con le zie e mio cugino. Quest'ultimo non lo vedevo da ben 13 anni e penso possiate immaginare quanto strano possa sembrare rivedersi dopo un periodo tanto lungo!
Il viso ed il corpo cambiano, noi stessi subiamo delle mutazioni caratteriali di un certo spicco. 
Mi ha fatto davvero piacere perché non ho mai smesso di dedicare un pensiero a questo mio cugino che vive a Milano e con il quale ci si incontra solo quando i rispettivi impegni lavorativi e personali collimano. L'aspetto positivo è che probabilmente ci rivedremo anche il prossimo venerdì, quando passerà qui con la zia e si fermeranno una notte prima di ripartire per la propria regione.

E' stato bello mangiare tutti insieme, ascoltare la differenza in quei tre diversi accenti che condividevano la stessa tavola. Anche più di tre, se vogliamo essere fiscali. 
Bello poi prendere l'auto e farsi accompagnare in costiera sorrentina per una passeggiata tra le splendide terrazze a ridosso del mare. Faceva caldo, avevamo appena mangiato, il sole non ci dava tregua...eppure che meraviglia, lo rifarei anche subito. Ho scattato un po' di foto e so già che non potrò fare a meno di riguardarle tra qualche mese, quando il freddo mi congelerà le ossa e le vacanze estive saranno lontanissime. 

Vico Equense (NA)

Oggi invece ho trascorso la mattinata con la mia migliore amica. Purtroppo riusciamo a vederci solo 2 o 3 volte l'anno ed ogni volta è come se ci fossimo lasciate il giorno prima. Siamo state per negozi, abbiamo riso come pazze, scartato i rispettivi regali, mangiato insieme un'insalata insapore mentre ci raccontavamo spaccati di vita.
Forse riusciremo a prendere un gelato insieme anche la prossima settimana. E niente, mi manca già. Avrei voluto poter dilatare il tempo all'infinito. 

domenica 14 agosto 2016

Buon Ferragosto!

E insomma, alla fine le tanto agognate ferie sono arrivate.
Quasi non ci credo, come i bambini mi do i pizzichi per capire se è vero.
Abbiamo chiuso il negozio ieri sera alla solita ora. Fatto una doccia frettolosa, aspettato che il nostro amico venisse a prenderci. E poi siamo andati a mangiare a Sacrofano, in un ristorante che da fuori sembra una sorta di vecchio castello arroccato.
In terrazza faceva freschino ma si stava bene. Fred mi ha fatto la sorpresa di invitare anche mio fratello, mia nipote ed il ragazzo. E' stata una serata magnifica, il degno inizio di queste ferie tanto attese. 

Abbiamo mangiato e riso come pazzi. Il Primitivo di Manduria sulla tavola rendeva sciolte anche le lingue più allacciate. In alcuni momenti ho seriamente pensato di poter toccare la felicità. Ero lì con la mente finalmente un pochino sgombra, con persone che amo o a cui voglio bene, di fronte a pietanze profumate e ricche. Che potevo volere di più?
Siamo tornati a casa con la musica nelle orecchie, con le risate ancora sulla bocca. Era tardi e non mi importava, non pensavo neppure a tutte le cose che avrei dovuto fare oggi. 

Fonte: ioballofolk.it


Approfitto di questo breve post per augurare un Buon Ferragosto a tutti!
Io ho invitato mio fratello ed il nostro amico, probabilmente mangeremo in balcone se il vento lo consentirà. Ho voglia di leggerezza, di risate allegre, di gente in questa casa. 
Voglia di stare bene, con la spensieratezza nel cuore.
Non posso fare a meno di augurarlo anche a voi. Auguri per domani. 

giovedì 4 agosto 2016

Una Sola Parola: Quando?

Care Ferie,
ho bisogno di voi. Bisogno che vi sbrighiate ad arrivare, che scacciate via tutto questo malessere che mi opprime, questa stanchezza che ha preso possesso di ogni pensiero, di ogni terminazione nervosa, di ogni attimo delle mie giornate e delle mie notti.

Fonte: ilgiornale.it

Sono stanca, mortalmente stanca. Combattuta tra il sorridere ai clienti come sempre e gettarmi in un angolo e rendermi invisibile.
Non ne posso più del caldo, dei soliti discorsi, di questa umidità che qui ti si appiccica addosso, delle foto di gente felice in vacanza mentre io sono ancora qui a sfacchinare. 
Sono arrivata al limite di sopportazione, a quella linea invisibile che demarca un'attività cerebrale qualunque alla la totale assenza di essa. 

Non resisto più, venitemi a pigliare.