La cosa più complicata da digerire di certe cattive notizie è che ti giungono inaspettate.
Fonte: fisicaquantistica.it |
L. era felice di operarsi. Felice perché aveva trovato una buona equipe medica e in quell'ambiente si era sentito capito. Un'operazione complicata al cuore che lui avrebbe affrontato con coraggio. Poi da quell'operazione L. non si sveglia. Ieri pomeriggio, dopo 5 giorni di coma, eccolo tornare alla vita. Per poi ridiscendere verso la morte questa mattina.
Quando il pericolo sembrava scongiurato, quando tutti avevamo tirato un sospiro di sollievo, quando si pensava che le cose sarebbero andate meglio...L. spira.
Ed L. per noi tutti era quasi una persona di famiglia. Una di quelle che conosci da bambino e di cui impari espressioni, modi di fare, quelle piccole manie che tutti abbiamo.
Mio padre ha lavorato con lui per una vita intera. Io stessa ho lavorato con sua figlia per 4 anni della mia.
Ed ora, all'improvviso, ci ritroviamo a dover piangere una persona a cui abbiamo voluto bene, una persona che non ci aspettavamo ci lasciasse così presto.
La verità è che non riesco a capacitarmi. Succede così in fretta, dunque? entri in sala operatoria contento ed ottimista e ne esci cambiato irrimediabilmente? Ne esci così male che dopo neanche una settimana muori?
Non posso fare a meno di pensare alla sua famiglia con cui ho condiviso tanti giorni della mia vita. Non posso fare a meno di sentirmi male per loro perché hanno perso una colonna portante, un genitore, un nonno, un marito.
Lo so che è la vita, lo so che prima o poi faremo tutti la stessa fine...però se esiste un modo per rassegnarsi all'ineluttabilità di certi eventi è chiaro che non lo conosco.
non lo conosco neanche io il modo e purtroppo so cosa si prova... non esistono parole. ti abbraccio e abbraccio mentalmente i cari di L.
RispondiEliminaTu lo sai meglio di tutti :(
EliminaGrazie per l'abbraccio.
Anche io non lo conosco
RispondiEliminaChissà se esiste, qualcuno che lo conosce...
EliminaAnche se te lo aspetti ed a volte non vedi ora che arrivi, no non c'è modo di rassegnarsi, con il tempo si cerca di accettarlo, ma il dubbio di aver fatto il possibile rimane.
RispondiEliminaUn abbraccio a te ed alla famiglia.
Non c'è modo di rassegnarsi. Ecco, dunque è come pensavo. Il metodo in realtà non esiste.
EliminaUn abbraccio anche a te.
Ti abbraccio cara Dama.
RispondiEliminaGrazie Pippa, ti abbraccio anche io.
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