Mio zio non era una persona semplice. Tutt'altro.
Era uno di quegli uomini che spadroneggiano sulle mogli, sui figli, su chiunque gli capiti a tiro. Aveva delle idee retrograde praticamente su tutto e ha dato del filo da torcere alla zia per tutta la sua esistenza. Si erano conosciuti in Germania che lei aveva solo sedici anni. Si innamorarono e dopo pochi mesi si sposarono contro il volere del nonno.
Fumava tanto, come un turco. E quel fumo l'ha portato neanche sei mesi fa ad un tumore al polmone che l'ha consumato violentemente fino al suo naturale epilogo, ieri.
Ero appena tornata a casa dal lavoro quando mamma mi ha chiamato per darmi la notizia. Ho aspettato di chiudere la cornetta ed ho sentito il dolore raggiungere gli occhi e fuoriuscire tutto da lì, a pioggia. Ho diversi ricordi con lo zio, tutti estivi. Ci vedevamo a Napoli per soli tre giorni d'agosto, almeno fino a dieci anni fa. Poi ci siamo visti a casa dei miei per il successivo decennio e l'ultima volta, di nuovo a Napoli, durante l'estate del 2014.
Con lui mi sono arrabbiata spesso perché il modo in cui trattava la moglie non mi è mai piaciuto. Tuttavia a volte è stato in grado di sorprendermi, come quella volta che io ero rimasta a casa e avevo chiesto a mia madre di riportarmi una cosa sola. Aveva girato tanto ma non l'aveva trovata e così, lo zio, nonostante a Napoli non volesse mai prendere l'auto, silenziosamente l'aveva accesa e ne tornò solo oltre un'ora dopo, con quella cosa lì, per me. Aveva girato tutto il tempo, non dicendo niente a nessuno e meravigliando tutti, pur di trovarla. Per sé stesso l'auto non l'avrebbe neanche accesa eppure l'aveva fatto per quella nipote che vedeva solo di rado, senza che nessuno glielo chiedesse.
Ora la distanza mi pesa come un macigno. Chilometri e chilometri, un solo giorno alla settimana per percorrerli. Però voglio farlo, anche se ormai è troppo tardi. Non so quando, ma presto.
Fumava tanto, come un turco. E quel fumo l'ha portato neanche sei mesi fa ad un tumore al polmone che l'ha consumato violentemente fino al suo naturale epilogo, ieri.
Fonte: giornalettismo.com |
Ero appena tornata a casa dal lavoro quando mamma mi ha chiamato per darmi la notizia. Ho aspettato di chiudere la cornetta ed ho sentito il dolore raggiungere gli occhi e fuoriuscire tutto da lì, a pioggia. Ho diversi ricordi con lo zio, tutti estivi. Ci vedevamo a Napoli per soli tre giorni d'agosto, almeno fino a dieci anni fa. Poi ci siamo visti a casa dei miei per il successivo decennio e l'ultima volta, di nuovo a Napoli, durante l'estate del 2014.
Con lui mi sono arrabbiata spesso perché il modo in cui trattava la moglie non mi è mai piaciuto. Tuttavia a volte è stato in grado di sorprendermi, come quella volta che io ero rimasta a casa e avevo chiesto a mia madre di riportarmi una cosa sola. Aveva girato tanto ma non l'aveva trovata e così, lo zio, nonostante a Napoli non volesse mai prendere l'auto, silenziosamente l'aveva accesa e ne tornò solo oltre un'ora dopo, con quella cosa lì, per me. Aveva girato tutto il tempo, non dicendo niente a nessuno e meravigliando tutti, pur di trovarla. Per sé stesso l'auto non l'avrebbe neanche accesa eppure l'aveva fatto per quella nipote che vedeva solo di rado, senza che nessuno glielo chiedesse.
Ora la distanza mi pesa come un macigno. Chilometri e chilometri, un solo giorno alla settimana per percorrerli. Però voglio farlo, anche se ormai è troppo tardi. Non so quando, ma presto.
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RispondiEliminaCiao Dama, nonostante tuo zio non fosse proprio l'uomo perfetto hai saputo descrivere e cogliere i pochi tratti buoni della sua personalità. In fondo al cuore, buoni lo siamo tutti e te lo ha dimostrato in quell'occasione :)
RispondiEliminaMi dispiace molto per la perdita. Un abbraccio.
La perfezione non esiste. E forse lo zio era meno perfetto di tanti altri.
EliminaPerò gli volevo bene comunque, perché certi sentimenti non si possono mica comandare.
Grazie per essere passata, un abbraccio anche a te.
un abbraccio
RispondiEliminaGrazie Fra.
Eliminati abbraccio forte... mi spiace di non aver letto subito, per questo ti abbraccio ancora più forte, per tutti questi giorni
RispondiEliminaTranquilla Mary, il tuo abbraccio vale sempre molto, a prescindere da quanti giorni siano passati. Grazie di cuore.
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