sabato 30 gennaio 2016

Adesso Urlo

Amo il mio lavoro.
Amo il mio lavoro.
Amo il mio lavoro.
E' certa gente che non sopporto.
Il loro chiedere un dito e poi prendersi tutto il braccio.
Le manie, le ossessioni, quel doverli trattare differentemente quando invece vorresti usare un modus operandi unico per tutti.
Le continue domande, sempre le stesse, come se il giorno prima non ti avessero ascoltato affatto.
E tutti a pretendere di essere speciali, unici, migliori degli altri.
Che poi i peggiori sono proprio quelli che fanno tanto gli amici, quelli che per il fatto di potersi definire clienti fissi pensano di poterti fregare facendoti abbassare la guardia. E se sapessero che non l'abbasso mai, capirebbero che è solo fatica sprecata.

Fonte: benessere.guidone.it

Respira Sara. Respira.
Pensa a quei 3/4 episodi felici di questo pomeriggio di lavoro e dimentica il resto.
Pensa al piccolo Jacopo.
Pensa all'accento sexy di quel biologo marino.
Pensa alle cose belle che ti son state dette.
Pensa alle risate con il vecchio boss.
Anzi azzera tutto e non pensare niente che è sabato sera pure per te.

domenica 24 gennaio 2016

Coup de Foudre



E' entrato in negozio ed ho sentito "bum", come uno schiaffo. O forse più lo schiocco di una frusta.
Un ragazzo moro, alto, con i lineamenti perfettamente cesellati. Quando mi è comparso davanti stavo ridendo con un cliente abituale ed il ragazzo ha ricambiato quel sorriso sebbene non fosse destinato a lui. Credo che abbia notato la mia sorpresa, quel senso di meraviglia nel constatare una cosa tanto rara: che mi piaceva, che quello che avevo davanti agli occhi mi aveva seriamente sorpreso. Ed il suo sguardo credo fosse molto simile al mio, come in una sorta di reciproco riconoscimento.
Siamo stati l'uno di fronte all'altra per neanche due minuti ed ho sentito come una scossa attraversarmi interamente, dalla testa ai piedi. Mi scrutava, mi ha sorriso di nuovo cercando degli spicci che non aveva. E in questo lasso di tempo così breve ho avuto l'impressione che anche lui stesse provando le medesime sensazioni.
Mi è montata dentro una strana euforia perché questi episodi a me non capitano mai. Sono uscita con ragazze che trovavano belli o anche solo interessanti una quantità spropositata di uomini. Io sono una di quelle donne che osserva bene tutti ma che poi non si interessa a nessuno, non concedendo mai un secondo sguardo. Forse per questo un evento che potrebbe essere definito normale per me ha assunto dimensioni mastodontiche: non sono abituata.

E' tornato di nuovo, appena un'ora dopo. Ho avvertito ancora il suo sguardo, quell'insistere sul mio viso quasi a voler comprendere se si fosse sbagliato. E per un attimo ho avuto la tentazione di dirgli "no, non hai capito male."
L'ho visto andare via come se si stesse portando via un pezzo di me, che sensazione assurda.
E poco dopo quell'euforia nata dal nulla era già dispiacere, un inevitabile senso di colpa nei confronti di Fred. Il mio Fred.
Era giusto sentirsi tanto euforica, quasi ubriaca? Era giusto sperare di vederlo di nuovo?
Al momento non mi sono ancora data una risposta.

Ne ho parlato con mio cognato, che era lì. Gli ho spiegato come mi sentivo, quanto trovassi strano esser rimasta così colpita da un completo sconosciuto.
Lui ha riso di me, dicendo "tornerà presto". E così è stato, in effetti. E' tornato sul serio. Si è espresso anche sul mio senso di colpa dicendo che non c'è nulla di strano nel provare attrazione per altre persone nonostante si viva un rapporto d'amore soddisfacente.
Ma ci si può fidare di quel playboy lì? Ci si può fidare di qualcuno che ha sempre seguito i propri istinti, al di là di tutto?

venerdì 15 gennaio 2016

Nebbia a Banchi

Fonte: meteoweb.eu


Credo di odiare un po' questa settimana.
Tempo grigio, il freddo che si gela nelle vene, un dolore alla cervicale che mi fa sentire in una sorta di bolla. Voglia di vivere sotto le scarpe, allegria non pervenuta. 
Però la domenica è vicina, mi basta alzarmi un po' sulle punte per scorgerla appena al di là del sabato. Ho voglia di rilassarmi, di non pensare a niente, di crogiolarmi in questo inverno che forse è iniziato soltanto ieri. Oppure magari farò un giro per saldi e finalmente troverò quel bel vestito che cerco da mesi. O quella gonna che mi farà sentire bella come una principessa. 
O magari non troverò niente, perché quando mai sono riuscita ad acquistare durante i saldi, io? Farò scorpacciata di candele, passerò da Ikea a cercare quella famosa sedia. E andrà bene lo stesso, dopotutto.

domenica 10 gennaio 2016

Piccoli Stralci

Fonte: cavalieridellaluce.net


La prima settimana di lavoro dopo la pausa natalizia è andata. Abbiamo ripreso da dove avevamo lasciato, senza tutto quello sfasamento che a volte accompagna le ferie. Forse perché i giorni liberi non sono stati poi molti oppure perché ci siamo rilassati davvero, tutto è andato liscio come l'olio, quantomeno a livello "umorale".
Niente musi lunghi da ripresa, solo un sorprendente stoicismo. Della serie "bisogna ripartire? E ripartiamo!".

Oggi è stata una calda giornata. Sole a picco e venti gradi nelle ore centrali. Dopo pranzo siamo usciti a fare un giro perché non si poteva restare in casa quando fuori sembrava impazzare la primavera. Abbiamo camminato mano nella mano, riso un po', fatto la spesa, chiacchierato di tante cose e in fondo anche di niente. 

Ho terminato di rileggere e correggere la mia ultima -solo il senso temporale, spero- storia. E ogni volta mi parte un pezzo di cuore perché a quei personaggi che prendono vita sotto i miei occhi io tengo davvero, come se fossero delle piccole creature a cui voler bene. Mi affeziono a certi lati del loro carattere o ad alcune delle frasi che pronunciano, o a delle piccole manie molto umane che fanno di loro qualcosa di tangibile, quasi reale.
E ogni volta mi chiedo se tutti questi scritti avranno un senso prima o poi. Se riusciranno a vedere la luce, se riuscirò a togliergli il velo e a farli leggere a qualcuno. 

sabato 2 gennaio 2016

Il Primo Post del Nuovo Anno

Il Natale è arrivato e poi fuggito via. Non troppo in fretta però, perché ho avuto la sensazione di goderne appieno, senza forzature né quel bisogno falso di divertirsi o di stare bene a tutti i costi. Ed è così che, come spesso capita, proprio quando non ti aspetti nulla succede tutto.
Con la famiglia di Fred son stata benissimo e quei due giorni insieme sono stati scanditi dalla stessa meravigliosa allegria che ci contagiò anche lo scorso anno.

Fonte: luminariesantoro.com

Dopo un 26 dicembre passato in casa a scrivere voi sapete cosa, la scorsa domenica siamo partiti alla volta di casa mia. Non stavo bene, un forte mal di gola aveva preso possesso di me tenendomi chiusa in casa per due giorni.
Sono uscita il martedì con la mia migliore amica ed abbiamo trascorso un pomeriggio splendido per le vie del paese. La piazza illuminata di blu mi fa sempre un certo effetto e rincontrare gli amici, i commercianti o i clienti degli anni passati per me è ogni volta una vera festa. Baci, abbracci, scherzi, ricordi soffusi che si mescolavano al presente. Me l'ha detto anche Veronica...quando sei qui rinasci, sembri davvero felice. Ed io so che è proprio così, che non è solo una sua o una mia sensazione. Avevo bisogno di andarmene per capire quanto io appartenga a quelle zone, a quella gente, a quell'aria frizzante che mi avvolgeva tutta.

Ho trascorso il mercoledì in giro con Fred, mio fratello e mio padre. Abbiamo finalmente scelto, dopo due anni e mezzo in questa casa, un paio di lampadari e qualche nuovo quadro. I primi due li abbiamo appesi questa mattina, uno l'ho messo su ieri appena tornata a casa.
Ed ora siamo qui, a programmare il nostro ultimo pomeriggio di libertà prima del rientro a lavoro, domani. Sarà una giornata dura e al momento non voglio neanche pensarci.

Buon Anno a tutti.