sabato 1 agosto 2015

Riflessioni di Una Vita

Fonte: bulugre.eu


Sabato primo agosto.
Cominciano ad intravedersi le ferie, dovrò attendere ancora 15 giorni.
E' un'estate sottotono quella che sto vivendo. Poche uscite, divertimenti ridotti all'osso. Solo lavoro, casa, direi anche Chiesa ma non ci sono andata. 
Al primo posto come al solito i doveri, non sia mai che si riesca ad invertire la rotta. Forse è colpa di questi 30 anni appena compiuti ma vedo la vita scorrere via ed io che la guardo senza realmente agguantarla e morderla.
In alcuni casi mi sembra di subirla e basta. La vivo da inerte, in una sorta di apatia che non muovo un dito per scacciare via. 

E' colpa mia, ovviamente. Solo colpa mia. 
Mi ha fatto riflettere ieri la frase di una persona amica e mi sono cadute addosso le scelte di una vita. Ho sempre vissuto da bambina, poi adolescente ed ora da adulta responsabile. In un certo senso è come se non avessi mai fatto qualcosa di davvero ribelle, un gesto che potesse farmi perdere il controllo. Sempre misurata, sempre sulla retta via. Ed è anche giusto in fondo, sono fiera di me stessa. Eppure una grande parte di me pensa di aver perduto qualcosa, di non essere stata capace di vivere con spensieratezza.

Si, la spensieratezza, questa sconosciuta. L'ho vista negli altri, in alcuni casi l'ho persino invidiata. In altri criticata. Senza mai conoscerla davvero, senza capirla, senza buttarmici dentro.
Fin dalle elementari ho fatto quel che andava fatto senza un trasporto che potessi definire tale. Dovevo essere buona, sedermi composta, studiare, portare buoni voti a mamma e papà. Non ho mai neppure cacciato un urlo, spaventata dal rumore ancor prima che uscisse.

E' vita quella che si vive così? continuamente oppressa dal senso del dovere, dal senso della misura, dal senso estetico, dalla perdita dei sensi, quelli veri. Una vita passata a proteggermi, a volare basso, ad agguantare le cose a piccole dosi. A non farsi conoscere, a nascondersi, a mettersi in trincea. 

Non sono pensieri da primo agosto questi. Non sono riflessioni che dovrei veder uscire ora. Eppure è come vedere un fiume in piena che si scaglia nel suo letto. Impetuoso, violento, a tratti sporco.  
Credo che anche mia madre al telefono mi abbia sentita abbattuta. Le ho detto di essere stanca, ed è vero. Sono stanca di me stessa, stanca di queste briglie che mi opprimono, della banalità che vedo dentro di me.

7 commenti:

  1. Non c'è nulla di male ad essere persone responsabili

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    1. No, assolutamente non c'è nulla di male, anzi.
      Solo che ogni tanto sarebbe bello potersene scordare.

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  2. Dentro di te secondo me non ci sono affatto banalità.

    Il colpo di testa, la pazzia di un momento di fanno nel momento in cui c'è qualcosa di così travolgente da indurci a perdere il controllo, probabilmente se non hai fatto niente di ciò è perché non si é mai presentato un motivo valido per farlo.
    E chi al contrario vive sul filo e se ne "frega" dei doveri il più delle volte é un po' immaturo.
    Ad essere responsabili si guadagna in certezza di saper vivere nel mondo in ogni condizione.
    Che sia una vita a momenti cazzara ed a volte no.

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    1. Grazie emmegi. Tu sei una donna saggia, forse non arriverò mai a questo livello di consapevolezza. Ed è vero tutto quello che dici, in fondo è quello a cui ho sempre creduto. Solo che essere così non sempre mi ha portato buone cose.
      Un abbraccio grande.

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  3. certa che la tua è vita, è la tua vita. e tu sei tutto che banale. ma non so come esprimermi nelle poche righe di un commento... mi piacerebbe probabilmente abbracciarti di persona, senza neanche mettermi lì a farti "la spiega", solo abbracciarti. i 30 anni... sono una soglia implacabile! me li ricordo i miei... e sono già passati 10 anni da allora.... e ora mi sento meno vecchia di allora. in un certo senso ti capisco... io ho fatto un sacco di colpi di testa... e se ci ripenso me ne vergogno, vorrei tornare indietro e cancellarli. cosa significa questo? perché te lo dico? perché forse non siamo mai contente... siamo state compite? avremmo voluto urlare. abbiamo urlato? avremmo voluto rimanere compite. non siamo mai una cosa sola, siamo un insieme di tanti aspetti, mutevoli per lo più con il passare del tempo... ti sto dicendo diverse cose e non ti sto dicendo niente... perché nessuno può dirti niente, solo te stessa puoi dirti le cose giuste, continuando il tuo percorso, che è solo tuo ed è bellissimo proprio per questo. come te, perché sei unica e diversa da tutte le altre. a volte le cose semplici ci sembrano banali perché vi lasciamo scivolare sopra lo sguardo senza soffermarci sui particolari unici e preziosi. ti abbraccio forte :)

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  4. ho saltato un po' di parole nelle frasi... si coglie lo stesso il senso dei discorsi vero? LOL povera me, vedi io come invecchio male XD :*

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    1. Si capisce tutto Mary, grazie. E non è vero che invecchi, figuriamoci se lo fai male.
      Hai ragione, è un percorso che devo fare da sola, senza pensare di potermi appoggiare a qualcuno che mi ceda le sue risposte. Ed è anche vero che non si è mai contenti, c'è sempre qualcosa che avremmo voluto fare meglio o diversamente.
      Ti abbraccio e ti ringrazio di cuore.

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