domenica 30 agosto 2015

Si Ricomincia

Ferie finite.
Le ho tanto attese e poi eccole qui, scivolate via come succede con il Natale e con tutte quelle cose belle che aspettiamo troppo.
Domani si ricomincia e sarà davvero dura...ma quando mai non lo è? al momento preferisco non pensarci, godermi queste ultime ore di una domenica caldissima passata in ottima compagnia.

fonte: panoramio.com
La questione è che me lo sono proprio godute. Come al solito non ho fatto viaggi megagalattici, non ho visto l'altra parte del mondo né conquistato chissà quali vette. Sono stata in luoghi conosciuti ed amati, tra persone a cui voglio bene e che durante l'anno mi mancano.
Ho scattato tante foto, ho assaporato pasti che sanno d'amore, ridotto all'osso le mie finanze, parlato a lungo con la mia più cara amica, vissuto i miei genitori come non facevo da tempo. E poi tutto il resto, quello che c'è stato e che non so raccontare ma che è ancora dentro di me, a ricaricarmi per i prossimi mesi.


sabato 22 agosto 2015

Colline

Fonte: boorp.com

Mi sono completamente immersa.
Nella natura, nelle fusa del mio gatto, nel cibo preparato con amore dalla mamma, nel fresco della sera. Ho gli occhi che si perdono tra il rigoglio di queste colline, le narici che fremono annusandone i profumi. Vorrei poter fotografare tutto, lasciare ogni cosa nella mia memoria. 
Mi sento in profonda comunione con ogni cosa, con ogni centimetro di terra che calpesto. E' come ricongiungersi finalmente a quella parte di me che credevo perduta per sempre. O forse solo nascosta, così bene da pensare non esserci più.

Ed è strano come tutto sia giunto nel momento giusto. Il libro che sto leggendo, un misto di spiritualità e concretezza. Il fatto di rientrare in Chiesa dopo così tanto tempo, riuscire persino ad inginocchiarmi e parlare con Dio. 

Oggi pomeriggio sarò con la mia amica. Abbiamo organizzato questa manciata di ore da mesi. Non so dire quanto mi senta emozionata.

venerdì 21 agosto 2015

A Casa

Sono letteralmente scomparsa dalle pagine di questo blog. Persa tra gli ultimi faticosissimi giorni di lavoro prima della chiusura estiva e poi dai primi giorni di ferie.

Ora sono a casa dei miei, per quattro giorni di totale relax. Questa mattina sono passata nel mio vecchio posto di lavoro ed è stato splendido incontrare tanti di quei clienti che non mi hanno mai dimenticata. Bello riabbracciarli, scherzare insieme, chiedersi com'è che la vita sta andando. Dicono di vedermi bene, in forma, raggiante. E in fondo hanno ragione, stamattina ero proprio così. Ma non è merito del posto da cui sono venuta bensì del ritornare nella mia terra, fra i profumi conosciuti, fra le facce che conservano sempre qualcosa di familiare, qualcosa di bello e di puro.
Bello ritornare tra la propria gente, immersa in quella natura che è parte integrante del mio essere.

Fonte: viaggi.nanopress.it
Negli ultimi tempi mi ero resa conto di soffrire il distacco. Ci sono voluti 2 anni ma alla fine è accaduto e l'ho sentito all'improvviso, tutto insieme.
Paradossalmente non sono i miei genitori che mi mancano né mio fratello. Sono i luoghi, i conoscenti, le facce con le quali sono cresciuta anche solo passandoci accanto. 
Una sera ero alla Notte Bianca organizzata dal comune in cui vivo ora. Per caso incontrai una coppia che vive in un paese accanto al mio, a quello natio intendo. Gente che conosce mio zio, mio padre, quei posti che mi sono rimasti attaccati agli occhi e al cuore. Bastò quell'incontro per rendermi felice, poter parlare di quelle cose che mi sono familiari e che fanno parte della mia storia, del mio essere. 
Ho capito che non è facile lasciarsi alle spalle tutto quanto, neanche se lo si vuole.

lunedì 10 agosto 2015

Maree

Il tempo sta cambiando, c'è un'aria diversa questa mattina.
Il sole si è nascosto dietro le nuvole e nonostante il caldo non accenni a diminuire, almeno l'afa sembra meno persistente.
Questa è l'ultima settimana di lavoro prima delle ferie e qualche problema si affaccia già. Fred avrebbe dovuto lavorare dalle 12 ma alle 6:30 era già stato richiamato per il malore di un dipendente. Si farà quattordici ore sul posto, credo non abbia scampo.

Fonte: giornalettismo.com
Questa mattina è venuto a casa il perito della Banca, quella a cui abbiamo chiesto una surroga per il mutuo. Una uomo cordiale ed allegro, arrivato persino con mezz'ora di anticipo.
La casa gli è piaciuta, in particolare l'ampio balcone che amo tanto anche io. Ha fatto i dovuti rilevamenti e poi se ne è andato. Non so come andrà a finire questa storia ma spero che vada bene, che si possa trovare un accordo per risparmiare un po'. 

Mio fratello è ripartito ieri dopo pranzo, forse tornerà un paio di giorni quando saremo in ferie anche così da fare un po' di mare. Io non vedo l'ora che questi giorni passino, sarà una lunga settimana.

venerdì 7 agosto 2015

Quando?

Arriveranno mai queste dannate ferie?
Inizio a diventar noiosa, me ne rendo conto, ma se mi vedeste capireste.
Non ne posso più, sono arrivata al limite.
Anche se come al solito non mi sarà possibile andare in vacanza da qualche parte, voglio semplicemente starmene in pace. Che sia in casa, dai miei, qui al mare o sulla luna. Ovunque purché possa riposare un po', smettere di pensare al lavoro almeno per qualche giorno.

Fonte: blog.pegaso.eu

Ogni anno in questo periodo sclero, do di matto. E' come se sentissi tutte le fatiche dell'anno sulle mie spalle, come se dovessi affrontarle tutte insieme.
Sorridere mi costa il doppio. Fare tutto quello che faccio di solito mi opprime.
Fred poverino è stanco morto anche lui ma non la prende così male. Semplicemente aspetta e intanto cerca di distrarmi. Alla sera vuol portarmi sempre da qualche parte ma ovunque andiamo si boccheggia. Mi vesto carina, cerco di svuotare la mente senza mai riuscirci totalmente. 

Stasera viene mio fratello, sarà con noi fino a domenica. Spero che la sua presenza qui, nonostante si debba comunque lavorare, mi aiuti a tirarmi un po' su. Vedremo.

sabato 1 agosto 2015

Riflessioni di Una Vita

Fonte: bulugre.eu


Sabato primo agosto.
Cominciano ad intravedersi le ferie, dovrò attendere ancora 15 giorni.
E' un'estate sottotono quella che sto vivendo. Poche uscite, divertimenti ridotti all'osso. Solo lavoro, casa, direi anche Chiesa ma non ci sono andata. 
Al primo posto come al solito i doveri, non sia mai che si riesca ad invertire la rotta. Forse è colpa di questi 30 anni appena compiuti ma vedo la vita scorrere via ed io che la guardo senza realmente agguantarla e morderla.
In alcuni casi mi sembra di subirla e basta. La vivo da inerte, in una sorta di apatia che non muovo un dito per scacciare via. 

E' colpa mia, ovviamente. Solo colpa mia. 
Mi ha fatto riflettere ieri la frase di una persona amica e mi sono cadute addosso le scelte di una vita. Ho sempre vissuto da bambina, poi adolescente ed ora da adulta responsabile. In un certo senso è come se non avessi mai fatto qualcosa di davvero ribelle, un gesto che potesse farmi perdere il controllo. Sempre misurata, sempre sulla retta via. Ed è anche giusto in fondo, sono fiera di me stessa. Eppure una grande parte di me pensa di aver perduto qualcosa, di non essere stata capace di vivere con spensieratezza.

Si, la spensieratezza, questa sconosciuta. L'ho vista negli altri, in alcuni casi l'ho persino invidiata. In altri criticata. Senza mai conoscerla davvero, senza capirla, senza buttarmici dentro.
Fin dalle elementari ho fatto quel che andava fatto senza un trasporto che potessi definire tale. Dovevo essere buona, sedermi composta, studiare, portare buoni voti a mamma e papà. Non ho mai neppure cacciato un urlo, spaventata dal rumore ancor prima che uscisse.

E' vita quella che si vive così? continuamente oppressa dal senso del dovere, dal senso della misura, dal senso estetico, dalla perdita dei sensi, quelli veri. Una vita passata a proteggermi, a volare basso, ad agguantare le cose a piccole dosi. A non farsi conoscere, a nascondersi, a mettersi in trincea. 

Non sono pensieri da primo agosto questi. Non sono riflessioni che dovrei veder uscire ora. Eppure è come vedere un fiume in piena che si scaglia nel suo letto. Impetuoso, violento, a tratti sporco.  
Credo che anche mia madre al telefono mi abbia sentita abbattuta. Le ho detto di essere stanca, ed è vero. Sono stanca di me stessa, stanca di queste briglie che mi opprimono, della banalità che vedo dentro di me.