Manco da questo blog da più di una settimana, eppure non è che in questi undici giorni di cose da raccontare non ce ne fossero. Semplicemente non mi sono soffermata a pensarci né ho sentito la voglia e l'esigenza di metterne qualcosa in nero su bianco.
Tutto è passato velocemente, anche i pensieri sono stati inzuppati nel mare di cose da fare così da risultare poi illeggibili.
Fonte: conchiglia.us |
Un paio di sere fa ho perso anche una persona cara, una donna cui ho voluto molto bene da bambina, ma che poi, per forza di cose, nel tempo ho un po' perso. Il mio pensiero va soprattutto a suo marito, che dopo 59 anni di matrimonio ora si sente completamente perso, in balìa di una solitudine sorda e cieca cui non sa come sfuggire.
Non dev'esser facile dire addio alla persona con cui hai vissuto per così tanto tempo. Ad un certo punto credo che non si sappia neanche più dove inizia l'uno e dove finisce l'altro. Poi la separazione, il doversi lasciare perché è così che va la vita. E' un po' come quando ti staccano un braccio, una gamba, un pezzo di cuore. Vivi come menomato, hai bisogno di quella parte di te ma sai di non poterla recuperare. L'ineluttabilità di tutto questo mi spaventa e posso immaginare il sentimento paralizzante che ora l'attraversa.
Spero che in questo dolore lui riesca a trovare anche la forza di andare avanti, nonostante tutto. In fondo è stato anche molto fortunato perché poter restare con chi si ama per un tempo così lungo è cosa che capita a pochi.
Tornando ad argomenti più leggeri, non farò il ponte. Ma in fondo non è qualcosa che possa mancarmi, di ponti nella mia vita credo di averne fatti pochissimi, già ai tempi della scuola non si avevano molte opportunità per godere di qualche giorno di vacanza in più.
Lavoro fino a questa sera regolarmente ma poi avrò la felicità di avere mio fratello in casa mia fino al 2 giugno. E sebbene lunedì lavorerò, l'idea di un martedì di festa mi piace già. Stiamo già organizzando tutto con amici e cugini per fare qualcosa tutti insieme.