giovedì 26 giugno 2014

Estate di Salassi

Foto: tgsky24

L'estate sembra essere partita col piede sbagliato. Piove da giorni, tuona...e allo stesso tempo c'è un'afa che non lascia respiro. Mi mancano il sole, il caldo di giorno e quei piacevoli refoli di vento serali.
Non è la prima volta che giugno mi delude.
Anni fa, mio fratello ed io eravamo bambini, avevamo prenotato per i nostri 5 giorni di mare annuali e piovve sempre. Fu uno sconcerto totale. Il mare dovevamo vederlo dalla finestra e tutt'intorno c'era quest'aria di tristezza molto autunnale, a dire il vero. Avevamo atteso per un anno intero quelle giornate e non potevamo godercele. Ci sembrò un affronto intollerabile. 

Sto rivivendo un po' di quella delusione, anche se non sono in vacanza. 
Oltretutto sono giorni un po' mogi a prescindere dal tempo. In negozio sono arrivati pagamenti salatissimi, che qui nel nostro Comune, seppur non sia più ricco né prosperoso, ci sono delle tariffe Tari molto esose. 
Vedo Fred barcamenarsi tra conteggi, incartamenti, documenti di ogni tipo. Ha la faccia corrucciata di chi sente la responsabilità su di sé e cerca di capire il modo migliore di muoversi. 

sabato 21 giugno 2014

Primo Giorno d'Estate

Fonte: fotocommunity.it


Primo giorno d'estate.
Dieci anni fa, in questo stesso giorno, prendevo la patente e facevo la terza prova all'Esame di Maturità. Ci penso ancora con una certa trepidazione. Oltretutto è anche arrivato il momento di rinnovarla, la patente, ed io questi appuntamenti burocratici li odio.

Negli ultimi 3 mesi, quelli primaverili, ho vissuto ancor meglio i vantaggi di abitare al mare. No, non per la fila d'auto che ogni domenica mattina vediamo raggiungere lentamente la spiaggia. E neppure per l'abbronzatura altrui, che viene presa ad esempio per criticare la mia pelle bianca.
Il vantaggio principale è stato quello di potermi godere le prime giornate di sole in netto anticipo rispetto a quanto facessi in quel della mia adorata Sabina. Ho vissuto meno piogge, meno giornate scure e nebbiose, meno maniche lunghe. Se non fossi stata spesso investita dal vento mi sarei sentita anche in perfetta sintonia col mondo intero.

Tutto questo discorso solo per allontanare la scure di questi 10 anni che mi separano da quel periodo. 10 anni che hanno significato molto, che mi hanno vista mutare più volte e che reputo fondamentali nella mia crescita e maturazione.
10 anni fa ero una quasi diciannovenne che aveva appena perso una zia che amava ed un amico cui penso ancora in continuazione. Ma soprattutto ero una poco più che ragazzina che voleva trovare il suo posto nel mondo senza neanche sapere da che parte iniziare. Un mondo che temevo e da cui ero stata protetta.

Ho tenerezza per la me di allora e la vedo così diversa dalle ragazze di oggi, quelle della stessa età. La vedo spaurita, trepidante, in totale confusione. Non avevo neppure quella malizia, quella consapevolezza di sé che oggi vedo attraversare i volti delle prime adolescenti.
La paura e l'incertezza del futuro mi ossessionavano, erano parte integrante delle mie giornate.

La verità è che non vorrei tornare a 10 anni fa, neanche se mi venisse offerta la possibilità di evitare i miei errori più grandi, giacché uno di essi mi diede modo di conoscere Fred.

lunedì 16 giugno 2014

Matrimonio Serale

Fonte: aforismi.meglio.it

Il matrimonio cui ho partecipato ieri sera è stato davvero divertente.
Quando mi invitano a questi eventi non penso mai di potermi realmente divertire. Mi piacciono perché posso mettermi in ghingheri, stare insieme a persone che non vedo mai, ascoltare musica, mangiare cose buone. E invece no, stavolta ci siamo anche molto divertiti.
Non si è fatto altro che ridere tutto il tempo, di qualunque cosa. L'umore era alle stelle, l'ilarità ha presto preso il sopravvento. Sono scorsi fiumi di vino che credo abbiano in qualche modo agevolato l'allegria degli altri, ma non la mia, che era già bella carica sebbene sia astemia da sempre.

Abbiamo fatto molto tardi e stamattina Fred si è alzato ugualmente alle 5:30, ma so che anche lui non cambierebbe una virgola di questa serata.
Ero così presa dal divertirmi che contrariamente a quanto faccio di solito, non ho scattato neppure una foto. Ce ne sono state fatte molte però e spero di recuperarle pian piano.

Il cibo non era niente di speciale, ma è stato meglio così. Nessuno sgarro irrimediabile alla dieta, niente per cui provare sensi di colpa tardivi. 
Avrei voluto ballare. Ecco, se c'è qualcosa che mi è mancato è stato poter ballare. La musica è iniziata molto tardi, quando ormai Fred ed io dovevamo tornarcene a casa. Gli ho comunque chiesto un lento e l'ha rifiutato, credo per timidezza verso gli altri convitati, a cui si mostra sempre sotto un'altra veste, di certo non quella del romantico ballerino. Fortunatamente suo fratello era lì e mi ha proposto di farlo con lui quel lento. Penso che Fred abbia rosicato un po', ma gli sta bene. La prossima volta forse coglierà l'attimo.

Più di tutto mi è piaciuto il fatto di sentirmi parte di una grande famiglia. Una famiglia i cui vari pezzi si vedono poco, ma si amano molto. Sono uniti nonostante una frequentazione discontinua. 
Io di quella famiglia faccio parte da poco e in fondo con Fred non siamo neppure sposati. Eppure in mezzo a loro sono stata bene, davvero molto.

domenica 15 giugno 2014

Un Anno Dopo

Fonte: sophie85.blog.deejay.it

Il 15 giugno dello scorso anno Fred compieva 30 anni.
Per l'occasione uscì prima dal lavoro, venne a prendermi in quella che era sempre stata casa mia e semplicemente mi portò via. Destinazione: la nostra nuova vita. Caricammo l'auto come una grande roulotte e partimmo. Alle 20 eravamo qui e non vi dico la fatica nel portare tutto in casa, quanti viaggi su per le scale. 

Sono passati 12 mesi. Oggi di anni Fred ne compie 31. Ed è un anno che siamo qui, nella nostra casetta. Mi sembra incredibile che i mesi si siano susseguiti così velocemente. Incredibile che il tempo sia passato così in fretta, senza che neppure me ne accorgessi.
Sono stati mesi felici, appaganti, di crescita e maturazione. Sono cambiate tante cose.
Qui non ho i miei genitori, non posso litigare quotidianamente con mio fratello. Sono lontana dalle amicizie, dalle mie numerose conoscenze, dai luoghi che mi erano così familiari.
E' cambiata la mia routine, cambiato il mio lavoro seppur rimasto nello stesso settore. 

La verità è che pensavo sarebbe stato più difficile. Invece, poi, escludendo le prime 2 complicate settimane di adattamento, tutto è avvenuto in modo naturale. Curare la casa non mi pesa, anche se talvolta è stancante. Non mi dispiace non avere qualcuno che lo faccia al posto mio, anche se è meno comodo e ho meno tempo da dedicare ai miei passatempi.
A lavoro ho conosciuto tante nuove persone, con alcune delle quali si è creato un rapporto di amichevole scambio quotidiano. Qui il clima è più favorevole, c'è sempre il sole, fa più caldo, la nebbia non copre la casa fino a mezzogiorno, come invece era dai miei.
Posso spostare gli oggetti come voglio, impostare la lavatrice quando mi pare e piace, organizzare il mio tempo senza render conto a nessuno. E la verità è che questa indipendenza mi piace e so che non vi rinuncerei più. Perché è vero che siamo in due, ma altrettanto vero che stare con un uomo non è esattamente come convivere con madre, padre e fratello e dover dare retta a tutti per quieto vivere. Il nostro è un rapporto alla pari, in cui nessuno dei due controlla o sgrida l'altro.

Fonte: emanuelapistilli.wordpress.com

Quindi si, se mi guardo indietro quel che più mi piace è questo nuovo senso di libertà. Il sentirmi una donna adulta, non più solo una figlia. E' come aver acquisito un diverso status, una stelletta in più sulla divisa. Mi piace quella sensazione di "ora mi chiudo dentro casa e faccio quello che voglio, tanto nessuno verrà a dirmi niente". Credo quindi che le maggiori responsabilità mi abbiano in fondo regalato maggiori libertà. Tutto sommato penso che sia stato uno scambio favorevole, di quelli che rifarei.

La mia nuova vita mi piace. A questa casa sono sinceramente affezionata, come se fosse una mia creatura. Il rapporto con Fred non è più vittima dell'orologio, degli scioperi ferroviari, delle giornate da passare separati, del doversi attaccare al telefono. Ora siamo insieme. Se mi sveglio la notte posso toccarlo, accarezzarlo, stringermi a lui. Questo amore vissuto nella quotidianità mi piace di più, mi rende felice.

E stasera, il matrimonio di Umberto e Margherita. Sono in piena fase di restaurazione.


venerdì 13 giugno 2014

Zingari In Negozio

Fonte: bortolozzo.net

Ieri in negozio sono entrati degli zingari. Un gruppo piuttosto nutrito. C'erano 6-7 donne di età diverse, un uomo, 2 bambini piccoli di cui una nuda dalla vita in giù.
Ero pronta a servirli come qualunque altro cliente ma è stato un inferno. 
Noi eravamo in 2. Ci hanno accerchiati e divisi. Ci distraevano con domande continue, toccavano tutto, sembrava sempre che volessero comprare mettendosi lì davanti in 5-6 alla volta.
Non sapevo dove poggiare gli occhi, non riuscivo a controllare tutte quelle mani che si muovevano, quelle voci così alte, quelle dita che indicavano la merce esposta.
E nel frattempo una donna è riuscita a prendere un mazzo di chiavi, entrare indisturbata in magazzino, riuscirne dopo 10 secondi e rimettere le chiavi al loro posto. Non è dato sapere se sono state prese delle impronte. Una chiave è sparita, quella del bagno.
E' stato un delirio. Dopo mezz'ora se ne sono andati. Noi eravamo provati.
Quello che gli ho dato è stato pagato ma non è facile capire se abbiano preso altro e soprattutto cosa abbia fatto quella donna nel magazzino delle bevande. Per fortuna ci sono le telecamere. Controllando l'intera registrazione a fine giornata ci siamo resi conto di dove lei fosse andata, del gioco delle chiavi e di tutto il resto. Siamo stati dai Carabinieri chiedendo quantomeno di controllarli di più.

Fra 20 minuti devo essere a lavoro e oggi, per la prima volta, non mi va.
Stanotte è stato un continuo pensare all'accaduto, a quelle mani che toccavano tutto, a quelle gonne con i tasconi enormi per nascondere la roba, al senso di accerchiamento e di impotenza.

martedì 10 giugno 2014

Cose Così

Fonte: feelbetterbirmingham.wordpress.com

La domenica appena trascorsa mi è piaciuta così tanto che vorrei mettere la retromarcia e ripercorrerla di nuovo, tutta.
Fred ed io siamo usciti da una settimana molto stressante, in cui pur vivendo sotto lo stesso tetto ci siamo visti poco e nulla. La giornata di riposo di ieri è stata un vero toccasana.
Ci siamo alzati un po' più tardi del solito e siamo usciti a fare qualche spesuccia improrogabile. Per lo sgarro domenicale alla dieta ci siamo concessi un pranzetto in un grazioso ristorante cinese dove mi è stato persino regalato un braccialetto blu.
Nel pomeriggio ci siamo rilassati. Lui sul letto, io in balcone, bene in ombra che qui fa un caldo bestiale.
E la sera, senza che lo avessimo programmato, ce ne siamo andati a Ostia per una puntatina al cinema. La cittadina sul mare pullulava di vita. C'erano localini aperti ovunque e tanti giovani si riversavano sulle strade. 
Si, non abbiamo fatto chissà cosa, però era esattamente quello che ci voleva. Abbiamo fatto i piccioncini quanto basta, abbiamo parlato molto, fatto programmi a breve e lungo termine.

Ieri ho ricevuto un lungo sms dalla mia ex datrice di lavoro. Mi ha aggiornato un po' sulle sue bimbe, sui clienti, su persone che entrambe conosciamo. Poi mi ha scritto che il 31 maggio scorso è stato un anno che avevo smesso di lavorare da loro.
Leggerlo lì mi ha fatto un certo effetto perché io non ci avevo pensato. So che l'anno scorso, nella giornata di ieri, stavo facendo un rinfresco per salutare parenti ed amici prima di trasferirmi. Ricordo tutto nei minimi dettagli e ovviamente ricordo anche quell'ultimo giorno di lavoro. Di quando tanti clienti sono passati a salutarmi, di quando lei si è messa a piangere appena chiusa la porta, delle fotocopie che ha fatto per me, della foto che in cui eravamo tutti e 3 insieme e che loro hanno appeso in negozio.
Ricordo tutto con un sorriso, ma senza eccessiva nostalgia. Leggerlo però mi ha dato da pensare che per loro potrebbe essere diverso. Che forse un po' di nostalgia la provano. In fondo, le uniche date che ricordiamo sono quelle che riteniamo importanti.

martedì 3 giugno 2014

Visite

Fonte: golivefvg.com

Domenica e lunedì, complice il ponte, sono stata a trovare i miei. Me ne sono venuta via solo questa mattina, dal momento che era necessaria una mia firma (davanti ad un funzionario) e non la si poteva rimandare ancora.

Domenica ne ho approfittato per andare a trovare mio zio alla Casa di Riposo.
Si è sistemato bene e sembra essersi adattato senza troppe difficoltà alla sua nuova vita. E' innegabile che il posto sia un po' triste, anche se immerso nel verde e ben curato.
Triste perché gli altri vecchietti stanno assai peggio di lui. Molti seduti sulla sedia a rotelle. Altri che non parlano né mangiano da soli. Alcuni mi sono sembrati visibilmente annoiati e malinconici.

La visita però mi ha fatto tanto bene al cuore e so che lo stesso è stato per lui. Era di buon umore, abbiamo riso e parlato tanto. Mi ha fatto sorridere la sua mania di prendere in giro i più lamentosi. E dice di esser diventato uno stimolo per una donna sola che se ne sta lì a piangere notte e giorno. La sprona ad andare avanti, a non esser sempre triste, a leggere di più o a fare l'uncinetto.
Una volta hanno anche giocato a carte ma lui si è lamentato perché pensa che non conoscano le regole, che le travisino, che siano un po' rincoglioniti per giocarci come si deve.

L'ho visto bene, in forma. Mangiando regolarmente è riuscito anche a sgonfiarsi un po' e dal momento che tengono sotto controllo la sua glicemia, il diabete di cui soffre da tanti anni lo affligge molto meno.
La camera è pulita e colorata e ovunque ci sono quadri vivaci che spezzano la monotonia. Il bagno è ampio e la vista è molto bella.

E' stato bello passare con lui quelle due ore. Ce ne siamo stati al sole, seduti su un muricciolo. Di fronte un'incantevole vallata. Solo nel momento di andar via l'ho visto un po' disorientato e a malincuore è tornato a guardare la tv insieme agli altri.