lunedì 31 marzo 2014

Tornare in Forma

Fonte: online-news.it

La domenica è stata una fonte di ripristino delle energie. Sono stata in campagna, fra i fiori. Ho preso tanto sole e anche se sul viso avevo messo la protezione solare, a fine giornata avevo guance e nasino rosso come quando ero una bambina.
Ho scattato molte foto, per portarmi a casa un po' di quei bellissimi colori e poterli riguardare quando voglio. 

Rientrata alla base ho montato l'attrezzo per l'allenamento di gambe e braccia preso da Decathlon ed ho subito cominciato a provarlo. Posso dire che mi piace molto. Non è di quelli che incidono sul mio precario equilibrio o sul senso di vertigine che ogni tanto mi capita di provare. Certo, all'inizio è una bella fatica. Agisce su spalle, pettorali, braccia, polpacci, glutei. Non ho mai amato i giochi di squadra ma gli esercizi in solitaria non mi sono mai dispiaciuti. Posso sudare in tutta libertà senza nessuno mi veda, il che è già un bel traguardo per una ragazza come me che tiene a mostrarsi quantomeno in ordine.
Anche la bilancia ieri, cui sono salita per la prima volta dopo una settimana di dieta, mi ha dato una bella sferzata di positività. Non devo perdere molto, ma mi fa piacere abbinare alla mia solita cyclette di ogni giorno anche qualcosa di diverso, che agisca pure sulle braccia. Devo solo ricordarmi di salirci a giorni alterni e non quotidianamente, come consigliano sulla guida del manuale. 

Insomma, la primavera inizia bene. Mi vede attiva e non dedita all'introduzione di calorie come se non ci fosse un domani, cosa che in fondo ho fatto fino a...si, fino a solo una settimana fa. 
Fred sta soffrendo di più e non ha neppure la consolazione dell'attività fisica. Continua a sognare manicaretti e il prossimo sgarro alla dieta, fra una settimana. Anche se la sua prova bilancia è andata altrettanto bene, devo spronarlo continuamente, incitarlo, fargli forza. Ho ancora una gran paura che possa cedere, non gli vedo negli occhi quella determinazione che gli occorre. So che se non ci fossi io non riuscirebbe a portarla avanti e questo mi impone di essere forte per entrambi. Che poi, diciamocela tutta, è lui che ne ha maggiore bisogno. Negli ultimi anni avendo dovuto abbandonare la pallavolo maschile per un problema alla spalla e successivamente per i ritmi serrati del lavoro, si è appesantito un po'. A me piace ancora moltissimo, ma vedo che lui da ex sportivo soffre di questa situazione. Spero che questa nuova routine gli giovi e che si abitui il prima possibile.

giovedì 27 marzo 2014

Pioggia, Malumori

Fonte: 777babylon777.blogspot. com

Piove a dirotto e fa freddo. Tutto questo influisce sul mio umore quanto lo farebbe una sega elettrica accesa alle 6 del mattino. Ha lo stesso potere snervante sul mio equilibrio. 
La voglia di uscire tra poco più di un'ora è pari quasi a quella di mangiare del pesce azzurro. E considerando che odio qualunque forma di pesce, il paragone è assolutamente pertinente.

Il malumore mi si appiccica addosso come una sanguisuga. Non ho mai lottato contro la mia metereopatia, so che perderei già al primo scontro. 
E se a tutto questo includiamo l'aver iniziato una dieta (si, di nuovo. Ma quella di gennaio non vale, in inverno non riesco mai a farle durare sul serio)...bé, potete immaginare quanto sia scazzata. L'unica cosa buona in tutto questo è che stavolta mi fa compagnia anche Fred. Vuole perdere anche lui qualche chilo in vista dell'estate, e in due forse ci si riesce meglio. Meno tentazioni, ci si fa forza a vicenda. E la sera a letto ci raccontiamo quali succulenti dolci vorremmo mangiare o quanta fame stiamo provando. Lui più di me, ma è chiaro che le diete per chi non ne ha mai fatte sono ancora più dure. 

Spero che lui non ceda. 

lunedì 24 marzo 2014

Di Nuovo Lunedì

Fonte: donna.nanopress. it

Di nuovo lunedì, inizia una nuova settimana.
Dopo un giorno e una notte burrascosi sembra tornato il sereno. Il sole splende alto nel cielo, anche se fa freddo. 

Ieri dopo 5 settimane d'assenza sono tornata a trovare i miei. Prima di arrivare sono passata anche dal mio ex datore di lavoro, per consegnarli un regalo per la bimba che ha fatto il Battesimo e per recuperare il Cud dello scorso anno. L'ho visto un po' affranto, un po' giù di morale. Dice che gli affari non vanno benissimo, che le vendite sono in calo e le spese restano le stesse di sempre.
Il negozio era come sempre pieno di merce, forse anche troppo. Trovo bello che lui acquisti sempre roba nuova, ma da quando ne sono uscita mi rendo conto che rientrandoci provo un senso di soffocamento. Manca che la roba sia sul tetto, perché di sotto è ovunque. Un'overdose di merce. Ricordo quanto difficile fosse tenere pulito quel posto. Iniziavi in un angolo e dopo una settimana c'era di nuovo polvere. In fondo sono affezionata al negozio, alle novità che pullulano, a loro con cui condividevo quei metri quadrati ogni giorno. Ma è bello sapere che non vi tornerei. Che sto bene qui dove sono adesso, nella nuova vita che mi sono scelta.

Avrei voglia di arredare un po' il mio terrazzo, ancora del tutto sgombro se si escludono un tavolo e due sedie di legno che ci prestarono i miei, lo stendino ed il filo per il bucato. Ah si, c'è anche una rigogliosa pianta grassa che è anche la mia unica pianta ancora in vita.
Voglia di quei bei divanetti in vimini bianco che si accorderebbero così bene anche al resto della casa. Voglia di una sdraio o un lettino da cui prendere il sole mentre leggo un libro. Bisognerà decidersi per queste nuove spese da suddividere tra la primavera e l'inverno. 

sabato 15 marzo 2014

Stanchezza

Fonte: deabyday.tv


Mi sento un po' stanca.
La settimana si sta ufficialmente concludendo, ma fino alle 20:30 di stasera lavoro come ogni altro giorno. E oggi mi toccano 2 ore in più, dal momento che Fred non sta bene.
Avevamo dei bei programmi per domani: al momento non so ancora se potremo rispettarli o dovremo starcene in casa, aspettando che il malessere giustamente passi.
Da quando mi sono alzata ho preparato la colazione, svuotato la lavastoviglie, pulito la cucina, lavato le scale condominiali. Devo ancora lavarmi i capelli, fare una doccia per togliere via questo senso di torpore, mangiucchiare qualcosa e prepararmi per andare a lavoro, alle 12. 
Non mi va, oggi davvero non ne ho voglia. Ma dovrò farmela venire, perché alla gente non puoi dire che non te la senti. Per i clienti devi dare sempre il massimo, devi sfoggiare giorno dopo giorno il tuo migliore sorriso e far finta di essere sempre fresca e riposata come un fiore.

E non sempre la gente se lo merita. Ieri un ragazzino mi ha dato della puttan* perché determinati articoli, a lui che è minorenne, non potevano essere venduti. Se tu sei dietro un bancone devi essere impeccabile anche quando dall'altra parte c'è un cafone maleducato che pensa solo al proprio ombelico, fregandosene delle leggi, delle pesanti multe a cui un gestore potrebbe andare incontro e così via.
Nonostante tutto, la mia professionalità in primis, se avessi potuto lo avrei preso a schiaffi. Avrei filmato la scena e l'avrei mandata ai genitori per poi dirgli "ecco chi avete cresciuto. Questo è vostro figlio."

domenica 9 marzo 2014

Questioni di Fortuna

Fonte: centroduecon.it


Ieri mattina mio padre è caduto da un'altezza non inferiore al metro e mezzo. Ai lati c'era un muretto, dove per poco non ha battuto la testa. Ha dolore alla schiena ma se penso che avrebbe potuto farsi seriamente male mi viene il mal di stomaco.
Non solo non ero presente, ma l'ho saputo solo questa mattina. Quasi 24 ore dopo.
Ho pensato a quelle casualità della vita che scindono la fortuna dalla sfortuna. I momenti in cui ti fai meno male di quanto avresti potuto e quelli in cui batti la testa e tutto finisce. A volte è davvero solo questione di centimetri o di attimi. 

Penso che ognuno di noi abbia molti più motivi per ringraziare la sua buona stella di quanti se ne renda conto. E che la vita, nel bene e nel male, sia anche un susseguirsi di casualità alle quali non prestiamo caso, ma che pure sono fondamentali.

mercoledì 5 marzo 2014

La Grande Bellezza

Fonte: Lastampa.it


Ieri sera, come molti altri italiani sintonizzati su Canale 5, ho visto La Grande Bellezza, il film di Sorrentino che ha appena portato a casa l'Oscar.
Non avevo letto o ascoltato interviste, non l'avevo visto al cinema, non mi era mai passato neanche per l'anticamera del cervello di informarmi in merito. Semplicemente, lo davano in tv e ho deciso di guardarlo, scevra da qualunque informazione a riguardo se non, appunto, quella dell'Oscar appena vinto.
L'ho guardato come si guarda quella che viene definita un'opera d'arte per la prima volta, senza saperne niente prima di accendere la tv.

Ed è stato una delusione. Escludendo solo il bel cast, l'idea di romanzo corale che generalmente mi affascina, l'incantevole fotografia ed il carisma prepotente di Toni Servillo...tutto nel film mi ha annoiato.
Questa idea di decadenza, di un rigore morale che va a farsi benedire, di feste al limite del sopportabile, di vite vuote ed inutili, mi hanno fatto tornare alla mente gli scritti di D'Annunzio. L'epoca era diversa, lo stile differente, ma la boria è la stessa. Lo stesso senso di totale inappagamento che si riversa su chi guarda o sui lettori, fino ad assorbirli e trascinarli con sé. Che in questo caso non è segno di maturità dell'opera né di una sua compiutezza. A mio avviso è un tentativo fallito di far comprendere un pensiero senza che il mittente vi si addormenti dentro.

Forse se non ci fossero state tutte quelle interruzioni pubblicitarie...
Forse se non lo avessi visto già stanca dopo una lunga giornata...
Forse se del suo tema, in generale, me ne importasse qualcosa...
Forse se non avessi ritenuto fin da subito le sue scene lente ed asfittiche...
Forse avrei anche potuto se non amarlo, quanto meno sopportarlo. Ma così non è stato. E quando ho spento la tv ho sentito solo il rimpianto per aver perso una serata a guardare qualcosa che non mi piaceva.

Nel contempo, mi ha fatto molto sorridere l'atteggiamento di superiorità di alcune persone che questo film l'hanno apprezzato. Come se fossero i detentori della verità, come se noi altri fossimo poco istruiti, poco inclini a comprendere la vera arte (ma di arte si tratta?). Come se non sapessimo cogliere il messaggio dietro l'opera o non fossimo in grado di penetrarlo a pieno.
Ricordiamoci che è solo un film e che, come tale, può essere recepito in maniera differente. Non è necessario dividersi in due fazioni, perpetrare una guerra civile che non occorre a nessuno. La libertà di parola è ancora una delle poche che ci restano. Se a voi è piaciuto, spiegatemene il perché. Sarò felice di guardarlo attraverso i vostri occhi.