giovedì 30 gennaio 2014

#100HappyDays

Fonte: iovalgo.com
C'è sempre tempo per essere tristi, agitati, sconsolati, incattiviti. Ma sembra essercene pochissimo per essere felici, per vivere le piccole e grandi cose della vita con euforia.
Soprattutto in inverno, quando fuori piove e tira vento, quando sembra non esserci neanche un motivo valido per alzarsi la mattina ed affrontare quello che c'è fuori.
Forse per tutte queste ragioni ho trovato bello ed incredibile, un progetto che ho conosciuto leggendo questo post della mia amica Hermosa su De Ornatu Mulierum.
Mi ha incuriosita da subito ed ho pensato che sarebbe stato carino postare una foto al giorno, per 100 giorni. Una foto normale, non abbellita da pizzi e merletti. Una foto che rappresenti in modo semplice e vero cosa mi ha reso felice in un dato giorno. E farlo a ripetizione, per più di 3 mesi.

Fonte: unapiccolasognatrice.blogspot.com

L'iniziativa, a cui ognuno di voi potrà aderire se si sente di farlo, è questa qui.

Come ha giustamente specificato Hermosa, non si tratta di una gara. Non c'è bisogno di postare foto megagalattiche per impressionare gli altri. Questo vorrebbe dire fallire in partenza, perdere di vista l'obiettivo con il quale un progetto di questo tipo è stato ideato. 
Le mie saranno sicuramente foto un po' banali, di una vita vissuta ad amare le piccole cose più di quelle plateali. Ma saranno mie, potrò rivederle in seguito, apprezzarle anche fra 10 anni se vorrò. E chissà, passati i 100 giorni potrei anche sentirne la mancanza. 

venerdì 24 gennaio 2014

In Sogno

Fonte: immagini.4ever.eu


Questa notte ho sognato Cristiano.
Di lui ho scritto spesso, qui e ancor di più ai tempi di Splinder.

E' stato un sogno lungo, abbiamo parlato tanto. Lui sorrideva, sembrava felice. Ed io ero così contenta di poterlo toccare, di poterlo ascoltare.
E al risveglio non sono riuscita a ricordare nulla di quello che mi ha detto. Per quanto possa sforzarmi non ci riesco. Ricordo il suo sorriso come se fosse stato qui con me, a due passi. Ma le sue parole no, le ho perse tra gli anfratti del sonno. Vorrei sbattermi la testa al muro se servisse a ricordare.

Chissà, forse se lui fosse sopravvissuto, se fosse cresciuto insieme a me, ci saremmo persi comunque. Ma la sua morte, quasi 10 anni fa, l'ha cristallizzato così com'era. Appena diciannovenne, nel fiore della vita. 
Gli volevo così bene...e non c'è giorno in cui non ci pensi. Mi manca, ho come la sensazione che sia ancora con me. Che mi osservi, che mi protegga, che faccia ancora parte della mia esistenza.

Quando mi sono svegliata ho continuato ad abbracciare il cuscino, pensando che la sua essenza fosse tra quella stoffa. Ed è bastato poco a capire che invece no, non era lì e non è da nessuna parte, se non nel mio cuore. Non posso chiamarlo, non posso vederlo ridere. Questo sogno mi ha fatto stare bene, ma il risveglio mi ha lasciato un'amara sensazione di sconfitta.


domenica 19 gennaio 2014

Danzando Sotto La Pioggia

Fonte: paolostella.wordpress.comD


Oggi abbiamo festeggiato il compleanno del fratello del mio compagno.
Siamo stati al ristorante ed io ho sofferto non poco nell'ordinare solo un po' di pasta al pomodoro e una porzione di cicoria. Era così invitante il loro antipasto! ma dopo le feste ho ritenuto necessario rimettermi a stecchetto ed evitare insaccati, dolci, cibo spazzatura, grassi e cioccolato.
Per la prossima domenica è previsto un altro compleanno e l'idea di dover, di nuovo, guardare gli altri mangiare cose buone ed attenermi ad un più rigido comportamento mi fa passare la voglia di andarci.

Quando siamo usciti pioveva a dirotto, sembrava voler cadere tutta l'acqua del cielo. Abbiamo atteso un po' ma alla fine abbiamo imbracciato l'ombrello e ci siamo mossi.
All'entrata si era formata una pozzanghera gigantesca, una sorta di laghetto artificiale che abbracciava l'intera carreggiata. Neanche a farlo apposta è passata un'auto e l'acqua ci è arrivata addosso come in una cascata. Poco dopo una seconda che ha finito il lavoro della prima, bagnandoci dalla testa ai piedi. La nonna del mio ragazzo urlava. Il fratello era rimasto immobile incazzato nero. Ed io ho cominciato a ridere come una pazza. Una risata di cuore, che veniva da dentro. Il mio cappottino nero era fradicio, così anche l'abito di lana, gli stivaletti di camoscio e i collant. Eppure ero felice. In quel momento mi è salita dentro una gioia infantile, da bambina. Non avvertivo la rabbia di dovermi asciugare né quella di entrare in auto così conciata. L'ironia di quel momento mi è sembrata pazzesca, come essere in un film comico senza essersene accorti.

E così ho pensato che è vero. La felicità è davvero fatta di piccole cose, di attimi fuggevoli che arrivano imprevisti per scaldarci il cuore. Quell'improvvisa doccia a cielo aperto mi ha fatto bene. Ero bagnata fradicia, vicino a persone che imprecavano arrabbiate. E in un altro momento, ne son sicura, l'avrei fatto anche io. Ma in quegli istanti ero euforica, una gioia incontenibile si era impossessata di me e non potevo far altro che ridere come solo le donne folli sanno fare.

lunedì 6 gennaio 2014

Buona Epifania!

Fonte: mammealcentro.it

Sono rientrata alla base già nel pomeriggio del 1° gennaio e il 2 l'abbiamo trascorso interamente a pulire l'attività per la riapertura del 3. E' stata una faticaccia dopo i lavori, però una fatica ben riposta.
Dovendo ripercorrere la settimana di vacanze dal 24 al 31 posso dire di averla passata proprio bene. Mi sono rilassata, non ho dormito più del solito ma sono stata in pace. Ho rivisto tante persone che non vedevo da tempo ed è stato bello scoprire che il nostro affetto reciproco non è cambiato di una virgola, nonostante la lontananza.

Ieri qui c'è stato un uragano. Un vento fortissimo, gelido, misto ad una pioggia tagliente.
Stamattina è tornato il sole, fa anche più caldo. In questi casi lo apprezzo ancora di più.

La scorsa settimana ho rivisto il costruttore, quello che ci deve dei soldi. Ha fatto finta di niente, come a voler far credere di essersene dimenticato. Oppure che sia tutto apposto. C'era molta altra gente e non ho potuto spazzare via quella sua fastidiosa convinzione.

Quest'anno niente calzetta della Befana. E' stata una mia decisione alla quale si è dovuto adeguare anche Lui. Ieri sera me ne sono pentita, un po' di tristezza è salita in superficie. Oggi è già scomparsa e il cattivo umore che avevo preventivato non si è invece palesato. 
Ieri sera abbiamo tolto gli addobbi natalizi. Il periodo più magico dell'anno si è già concluso.

Buona Epifania a tutti!