domenica 24 novembre 2013

Sotto le Coperte

Fonte: comefare.com


Finalmente abbiamo trovato il piumone.
La ricerca non è stata delle più semplici. Mi sono prima dirottata verso un piumino d'oca da foderare con un copripiumino, poi successivamente verso una soffice trapunta in fibra anallergica.
Come ultima tappa siamo stati da Caleffi e dopo averle guardate tutte abbiamo scelto quella che ci terrà caldi durante l'inverno. Devo dire che mi piace: lo trovo carino e morbido. 
Da domani si prevede un abbassamento delle temperature anche di 10°C: una volta tanto non ci coglierà impreparati. 


mercoledì 20 novembre 2013

Sole a Catinelle

Fonte: Libero.it

Quando, due domeniche fa, andai al cinema a vedere "Sole a Catinelle" ridemmo di gusto, insieme a tutti coloro che condividevano la sala con noi.
In questo clima dove si sorride poco, dove sembriamo abitare tutti sotto la stessa nuvola nera di pessimismo, finalmente un film che mostra la crisi da un punto di vista differente. 

Un padre allegramente irresponsabile, un bambino educato ed avveduto, una mamma che lotta per i suoi diritti di operaia e di moglie. L'arte di arrangiarsi, di lavorare con entusiasmo. Il pensiero che domani sarà migliore solo se oggi non ci abbattiamo, se cerchiamo di migliorarci, di ricucire gli strappi con le persone a noi care. Ed un ridere dilagante, un ottimismo contagioso tra le fila della sua trama. 

Checco Zalone mi piace anche per le sue canzoni sconclusionate che in realtà sono di una lucidità sorprendente. In questo film incarna perfettamente l'italiano medio, quello non bello né qualificato, ma che alla fine riesce a sbarcare il lunario ridendoci su.
Si, mi rendo conto che la crisi esista sul serio e che ci sono persone che la subiscono più pesantemente di altre. E che non c'è nulla da ridere se si riflette su quanta gente non riesca ad arrivare decentemente alla fine del mese. Ai tanti in cassa integrazione, ai padri di famiglia che restano senza lavoro ad un età in cui è difficile trovarne un altro. 

Ma bisogna comprendere che il pessimismo non ci aiuta. Chi ha risparmiato quando poteva ancora farlo tiene i soldi sotto il materasso ed evita di spenderli. Chi ha sempre guidato un suv ora lo tiene in garage non perché non può più permetterselo, ma perché ha paura dei controlli. 
Il clima pesante di repressione, il dover stare attenti anche ai centesimi, il dover scegliere di mangiare sempre in casa evitando anche una pizza di tanto in tanto, la paura che il benessere finisca una volta per tutte senza vie d'uscita. Ho il timore che fossilizzarsi su tutto questo anziché aiutare a rialzarci ci deprima sempre di più, fino a renderci schiavi della paura e dell'ossessione.
Il pessimismo ha fatto più danni della crisi finora, diamoci una mossa.



venerdì 8 novembre 2013

Quasi 5 Mesi

Fonte: lastaccata. it

Quando mi sono trasferita qui non conoscevo quasi nessuno.
Sono passati 4 mesi e mezzo, quasi 5, e tante persone si sono aggiunte al mio gruppetto di conoscenti.

C'è Barbara, una bella ragazza mediterranea che ci racconta le sue disavventure.
I vicini di casa, con cui ieri abbiamo fatto una bella chiacchierata sulla poca affidabilità del costruttore, sui guai avuti per la sua fretta di finire i lavori, sulle attese troppo dilatate nel tempo, su soldi che ci deve e che forse non rivedremo mai più.
I ragazzi che il mese prossimo si trasferiranno sotto di noi e la raggiante Miriam, con cui non mi dispiacerebbe allacciare un'amicizia.
I clienti dell'attività, che mi hanno preso in simpatia e che mi definiscono "il raggio di sole arrivato in questo posto".
La dirimpettaia, che non mi piace e forse non mi piacerà mai. Con il suo bambino lagnoso e pieno di capricci che le vuole sempre vinte.
Silvana, Gabriella e Carmela, che mi hanno regalato cose buone da mangiare.
Tommaso, che mi portò una ciambellina pugliese con il pepe spedita in un pacco dalla sua mamma.
La padrona di Nerone, cagnolino tutto saltelli che mi è stato simpatico dal primo istante.
Erika, Sabrina e le bimbe con le quali è sempre un piacere scambiare due chiacchiere.

E poi c'è il mare, che nelle sere di burrasca si sente fino a qui e che io, ogni santa volta, penso essere il vento o la pioggia. 
Finalmente sento di poter appartenere a questo luogo. Pian piano, senza dimenticare quello che ho lasciato.

Ieri son passati di qui 3 miei concittadini. Ne ho riconosciuto uno, ci siamo messi a chiacchierare, ed è venuto fuori che sapevano che ero lì, perché gliene avevano parlato i mobilieri. E'stato bello avere qui qualcuno con le mie stesse radici, che ogni mattina si ritrova davanti ciò che vedevo io, che frequenta quegli stessi luoghi e quelle stesse persone.
Mi fa un po' sorridere questo mio senso di appartenenza, come se la terra che ho sempre calpestato potesse parlare di me e riconoscermi in pieno. Ma so che un giorno sarà così anche qui. Proprio grazie alle persone che ho citato poco sopra, quelle che mi hanno accolta come una di loro, anche se io per prima non pensavo di poterlo essere.

sabato 2 novembre 2013

Di Compleanni e di Dolci

Fonte: pasticceriaroberta. it

Ieri la nonna del mio compagno ha compiuto 80 anni.
Lei mi è sempre piaciuta. E' una combattente nata, una di quelle donne battagliere che non sfigurerebbero in nessuna caserma d'Italia. Una donna d'altri tempi, che riesce però ad essere anche moderna, in qualche modo attuale.

Eravamo in tanti ieri sera al ristorante, perché per una volta ha voluto fare le cose in grande. C'erano le sue tante sorelle ed il fratello scapolo con la badante. C'erano i figli, i nipoti, una cara amica. 
Conoscevo la maggior parte delle sue sorelle ma è stato bello conoscere meglio le altre. Ed il mio vicino di posto poi, che uomo esilarante. Un Maresciallo dei Carabinieri in pensione. Per tutto il tempo non ha fatto altro che far ridere l'intera comitiva. Era una mitraglietta di battute. Poi impugnava la sua digitale e scattava fotografie alla festeggiata e a noi tutti.
Qualche foto l'ha voluta scattare anche a me e al mio compagno. Dice che siamo belli, che stiamo bene insieme. E nella foto con i nipoti hanno incluso anche me. Che sono solo acquisita, però in 8 anni in casa sua, è stato naturale affezionarsi, imparare a volersi bene.

Prima della cena siamo passati in casa loro.
Il mio intento era solo quello di consegnare la torta al cioccolato preparata con le mie mani per il papà del mio lui, che gli anni li compie oggi.
Lui era seduto in poltrona, al buio, a vedere la tv. Sono entrata come un uragano, felice di consegnare il mio regalo fatto in casa. Mi ha ringraziato e sorriso ma detto che no, i dolci lui non li mangia, figurarsi a colazione poi. Ci sono rimasta un po' male. Lo so che è sempre a dieta per mantenere il suo fisico asciutto, ma da quel che mi raccontano, i dolci li mangia eccome. Quatto quatto nel pomeriggio senza che nessuno lo veda entra in cucina e ne prende una fetta. Immagino che il mio avrà la stessa sorte, per cui perché non dirlo? perché esimersi dal concedere una parola carina ad una persona che ha passato la mattinata a prepararti qualcosa?
Poco importa. So che mio cognato apprezzerà.