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Fonte: pianetamamma. it |
Qualche giorno fa la mia ex vicina di casa è andata a trovare i miei. Non so quale fosse la motivazione di questa visita, ma so che spesso si presenta in casa loro anche solo per sfogarsi riguardo suo figlio. Solitamente lo fa senza concedere diritto di replica, parlando a raffica in un monologo asfissiante.
E' una donna di 38 anni. Tono di voce troppo alto da poter essere considerato normale. Unico argomento di discussione, nella sua proverbiale e forte cadenza dialettale, il pargolo di 4 anni.
Cinque anni fa iniziò una convivenza con quello che è il suo attuale compagno. Uomo di pochissime parole, quasi sempre assente per lavoro o per andare a caccia.
Lei è sempre sola con il bambino e talvolta con i suoi genitori. Pur abitando insieme, il compagno lo vede molto poco, generalmente neanche di domenica.
Parlando con mia madre le dice "Bé, ormai tua figlia è uscita di casa da 3-4 mesi. Non è ancora incinta?".
Mia madre è caduta dal pero, chiedendole perché mai dovessi essere incinta. Lei, con tutta la naturalezza del mondo, le dice che è normale per una coppia voler mettere subito al mondo un figlio. Che i figli sono l'unica ragione di vita di una coppia e che dunque si sarebbe aspettata che fossi andata a convivere per diventare genitrice. Mia madre, pur annichilita da questa sua assoluta certezza, le ha detto che non è così per noi. Che siamo più giovani di quanto lo siano lei ed il compagno e che abbiamo priorità differenti. La vicina ha fatto una faccia come ad esplicare la sua disapprovazione per una scelta che secondo lei non sta né in cielo né in terra.
Mi spiace che questa conversazione abbia visto protagoniste loro due. Avrei davvero voluto che quella frase l'avesse pronunciata parlando con me. Le avrei risposto che il mio modello non è e non vuole essere quello di una genitorialità imposta da un concetto così retrogrado. Che una donna è una donna a prescindere dalla sua scelta di diventare madre. Che non siamo tutte uguali e che la mia serenità al momento non prevede un ragazzino recalcitrante come il suo da porre sull'altare della mia ragione di vita. Anzi, mia e del mio compagno.
In fondo la comprendo. L'età avanzava. Il suo eterno fidanzato non accennava a volersi sposare. Avrà sentito le lancette dell'orologio fare su e giù. Si sarà detta che quel figlio doveva farlo, anche solo per non restare da sola la domenica pomeriggio mentre lui impugnava il fucile per sparare alle lepri.
Quando le abitavo vicino la sentivo gridare ogni giorno. Quel bambino è una peste. All'età di 4 anni la comanda a bacchetta ed è un continuo urlare in casa loro. Ha lasciato il lavoro per stargli dietro e nella sua vita, al momento, l'unica consolazione pare essere lui.
Ma è giusto stare con un uomo solo per avere un figlio? ed è giusto ritenere che il fine di una coppia sia solo quello di procreare? siamo davvero solo degli animali atti al concepimento?
Io amo le mamme. Amo la mia, ma amo anche la maggioranza delle altre. Mi piacciono i loro sguardi, la loro tenerezza, la determinazione con la quale tolgono spazio a se stesse per darne ad un'altra persona. Che si, è una parte di loro, ma è pur sempre un nuovo individuo. Mi piacciono le mille premure, le attenzioni poste in modo naturale ed istintivo. Le cure quando i loro figli stanno male, la voglia di farsi in 4 pur di potergli dare quanto hanno bisogno. La capacità di fare i salti mortali per educarli nel modo giusto, spesso interrogandosi sui tanti dubbi che le assillano giornalmente. Mi scioglie il cuore vederle coccolarli e penso che quello di una madre sia forse l'amore più bello, forte ed intenso che ci sia.
Si, queste mamme io le stimo moltissimo.
Ma ce ne sono altre, di mamme, che non amo per niente. Sono quelle che trovano giusta solo la propria scelta. Quelle che mettono il proprio bambino di fronte a tutto, annullandosi completamente in lui. Perdendo di vista l'interesse per se stesse, per il proprio compagno, per la vita che hanno sempre avuto e per le cose che gli erano piaciute prima del suo arrivo. Come se nulla più esistesse, come se tutto avesse perso interesse.
Io non so se sarò mai madre. Non lo so e al momento non ho voglia di interrogarmi al riguardo. Potrebbe succedere, ma so che farò di tutto (almeno ancora per un po') affinché questo non accada prima che saremo noi due ad averlo voluto e desiderato. Mi chiedo quanti figli nascano solo per adempiere a doveri sociali e quanti altri solo per riempire un vuoto.