mercoledì 30 gennaio 2013

I Giri della Trottola

Fonte: amorlegno.it

In questi giorni ci sono tante cose da fare. Tanti impegni, tante scadenze, tante commissioni da sbrigare. 
E' un continuo andirivieni, mi sento come una trottola che gira e rigira, per poi fermarsi alla sera con la testa pesante. 

Mi sento fisicamente stanca e ho gli occhi che si chiudono da soli. Tra il lavoro ed il resto mi sto spremendo come un limone.

Eppure...sono felice. So che tutto questo, finalmente, servirà a qualcosa di buono.
Che dopo tanta attesa e tanti sacrifici, riusciremo a prenderci un'agognata soddisfazione.


mercoledì 23 gennaio 2013

Convulsioni

Erano le 7:50.
C'era solo il tempo di dare la colazione al gatto e poi partire per il lavoro.
Scendo in giardino e lo chiamo. Non c'è. Strano perché prima ancora di sentirmi arrivare Teo ogni mattina miagola a più non posso reclamando il suo pasto. Lo chiamo ancora. Mi risponde faticosamente con un grido, quasi umano. Esco e lo vedo sotto la pianta di mandarino, colto da spasimi di dolore.
Con mio padre traffichiamo un po' per aprire la porta di accesso alla protezione invernale delle due piante d'agrumi. Lui è lì. In un angolo del muso, fin sotto il collo, una melma grigiastra che gli era uscita dalla bocca. Inizio ad urlare come una pazza, senza riuscire a smettere.
Teo è colto da terribili convulsioni. Lo vedo agitarsi come in preda alla follia. Ad un certo punto si accascia al suolo con gli occhi spalancati. E' morto. Mi dico che dev'essere morto, probabilmente avvelenato.

Continuo a piangere violentemente, scossa da un tremito infernale che tanto somiglia ad una crisi isterica. Un pianto tremendo senza lacrime, come se il turbamento fosse eccessivo anche per esse.
Vederlo soffrire così e non poter fare nulla per alleviare quel dolore che sembrava sconvolgerlo dall'interno mi ha stremata.

Poi, improvvisamente, Teo rialza la testa. E' inerte ma vivo. Sembra stare meglio. Il tempo è tiranno e devo scappare al lavoro, non c'è nessuno che possa andarci al posto mio.
Mia madre si ritira in casa per preparargli un po' di latte caldo. Al mio ritorno l'avremmo portato dal veterinario. E invece Teo è scomparso. Introvabile. Pur senza reggersi in piedi è andato a rintanarsi chissà dove...forse a morire in solitudine.

Non posso fare a meno di pensare che abbia mangiato un boccone avvelenato, nel giardino di qualcun altro.

Questo era lui il 18 dicembre 2012. Scoppiava di salute e si godeva un po' di sole.



Chiunque sia stato ad avvelenarlo, se davvero è quel che è accaduto...sappia che lo odio e che se potessi, gli renderei il favore.

sabato 19 gennaio 2013

Sogni Colorati

Fonte: dreamstime

Questa mattina, neanche troppo presto, ho sognato che un mio amico anziano era morto.
Per andare a trovarlo dovevamo recarci presso una camera ardente allestita in Municipio. Sono entrata con mia madre. C'erano grosse camere con letti matrimoniali. In ognuno di essi giaceva una persona nuda, che noi sapevamo essere morta. Ci siamo dirette verso il mio amico, nudo anche lui. Aveva la pelle abbronzata e liscia, la pancia prominente. E sembrava davvero riposare in pace.

Solo che poi, non so come, son venuti fuori intrighi di ogni tipo.
Lui non era il buon amabile vecchietto che conosco. Aveva una sorta di doppia vita, facilmente intuibili nelle pagine dei suoi colorati diari.
Non so come ne trovai due. E in uno c'era una lettera per me. Ero sua figlia? la lettera era lunga, scritta in stampatello.
Stavo per prenderne visione quando qualcuno ha cercato di impossessarsene, sviarmi dalle indagini. E da lì una carambola di luoghi diversi, bui. Fascicoli nei quali immaginavo di conoscere i suoi segreti.

Il sogno è finito.
Si, forse leggo troppi libri gialli. E il mio amico per fortuna è vivo e vegeto.

giovedì 17 gennaio 2013

Sotto Un Cielo Freddo

Fonte: progettorachele.org

Questo cielo grigio e cupo mi infonde un'acuta tristezza. 
Il freddo mi rende inerte e poco volenterosa di fare.
Una malinconia di fondo ha condito le ultime giornate, che si sono trascinate sempre uguali solo perché son stata almeno capace di viaggiare in automatico. 
Odio l'apatia, la noncuranza verso la quale mi approccio a tutto ciò che mi succede intorno.

E come quando ero adolescente, per consolarmi metto su la stessa musica.
E' scioccante pensare che sono passati 10 anni e ancora mi emozionano le stesse parole e le stesse inflessioni di voce, come se nulla fosse cambiato nel frattempo...o come se non fossi cambiata molto io. 


sabato 12 gennaio 2013

Frontiere Digitali

Fonte: arturo.tv

Chi l'avrebbe mai detto che un giorno, una lettrice accanita ed appassionata quale sono io, si sarebbe ritrovata di fronte ad un e-reader anziché ad un libro fatto di carta ed inchiostro.
Chi l'avrebbe mai detto che, in fin dei conti, mi sarei trovata altrettanto bene. 

Tutto sommato, la differenza la fanno i contenuti. Se un libro piace davvero, che importa che non sia stampato su carta? quel che importa sono le emozioni che ti scava dentro.

sabato 5 gennaio 2013

Pensieri Precari

Fonte: trip4tyria.com

Oggi mi sento molto triste, come se i sogni a lungo tenuti al caldo potessero cadermi sulla testa tutti insieme, per poi infrangersi al suolo.
Le risposte che aspettavamo non le abbiamo ancora avute, ma le voci di corridoio sono scoraggianti e me le sento rimbombare in testa con inaudita violenza.
Viviamo in un'epoca complicatissima. Avevamo tutto ma l'orizzonte ora è cupo e tetro, nient'altro che un pallido riflesso di ciò che l'Italia era.
Intanto ci hanno tolto la fiducia e la speranza. In un certo senso, il futuro. Hanno mangiato tutto quello che c'era da mangiare ed ora non resta che un vago senso di desolazione, di prostrazione, di sfinimento.

Mi affaccio dalla finestra e vedo lo stesso panorama di sempre. Nulla è cambiato da quando ero bambina. 
E invece è cambiato tutto, quel senso di sicurezza che prima avvertivo, ora non lo sento più. Mi sento precaria anche nell'anima. 

mercoledì 2 gennaio 2013

Il Sonno Ristoratore

Fonte: frasiaforismi.com

Son finite le feste, tutto torna alla normalità.
Dieta rigida, cyclette tutti i giorni per almeno 45 minuti/1 ora, lavoro con i soliti turni, distanza tra me e lui per 6 giorni su 7...anche i miei cugini sono ripartiti.
E le preoccupazioni accantonate tornano come nuove, ripulite dalle scorie e belle fulgide com'erano partite. 

Torna anche l'ansia, cattiva consigliera e così poco incline a lasciarmi tranquilla.
La notti tra il 31 e l'1 e quella tra il 25 e il 26 sono state tra le più riposanti della mia vita. Ho dormito un sonno favoloso, senza sogni, senza risvegli notturni, senza dover guardare la sveglia e cadere all'improvviso dal letto.
Non ho sentito gli altri muoversi in casa, né mio fratello tornare al mattino. E' stato come azzerare il cervello e ripartire, con una carica nuova.
Ma quanto durerà?
In ogni caso io lo so...lo so che se potessi vivere un intero inverno dormendo in letargo, al risveglio sarei una persona migliore.