sabato 29 dicembre 2012

Buon Anno!


Per ogni nuovo anno che arriva, tanti sono i sogni e le speranze.
Ci auguriamo di ricevere buone notizie, di restare in buona salute, di veder guarire le persone malate che abbiamo intorno, di non veder capitolare le nostre finanze, di essere in grado di portare avanti i nostri propositi.

Qualcuno si guarda indietro, fa un bilancio più o meno positivo dell'anno che se ne va.
Io di bilanci non voglio farne, non sono il tipo. Non amo rimuginare sul passato, neanche se così vicino. Non amo pensare a ciò che è stato, a quel che potevo fare meglio o ai piccoli o grandi successi ottenuti, né ai fallimenti che indubbiamente ci saranno stati...ma che non ricordo già più.

Ogni giorno vivo più tranquillamente che posso, a volte con lentezza esasperante, altre in velocità stratosferiche. Ma così è la vita, e giorno dopo giorno, ogni anno corre via.

Questo post, solo per augurare a tutti gli amici e a coloro che passeranno di qua un anno sereno, all'insegna della ripresa economica (si spera) e del ritorno della fiducia e della speranza, che molti di noi avevano perso.

venerdì 28 dicembre 2012

Dedicato a Te...



883 - Nient'Altro che Noi
Potrei stare ore e ore qui 
ad accarezzare 
la tua bocca ed i tuoi zigomi 
senza mai parlare, 
senz'ascoltare altro nient'altro che 
il tuo respiro crescere, 
senza sentire altro che noi 
nient'altro che noi. 

Potrei stare fermo immobile 
solo con te addosso 
a guardare le tue palpebre 
chiudersi ad ogni passo 
della mia mano lenta che scivola 
sulla tua pelle umida 
senza sentire altro che noi 
nient'altro che noi. 

Non c'è niente al mondo 
che valga un secondo 
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo, 
o un tuo movimento, 
perché niente al mondo 
mi ha mai dato tanto 
da emozionarmi come quando siamo noi, 
nient'altro che noi. 

Potrei perdermi guardandoti 
mentre stai dormendo, 
col tuo corpo che muovendosi 
sembra stia cercando 
anche nel sonno di avvicinarsi a me, 
quasi fosse impossibile 
per te sentire altro che noi, 
nient'altro che noi. 

Non c'è niente al mondo 
che valga un secondo 
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo, 
o un tuo movimento, 
perché niente al mondo 
mi ha mai dato tanto 
da emozionarmi come quando siamo noi, 
nient'altro che noi. 
Non c'è niente al mondo 
che valga un secondo 
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo, 
o un tuo movimento, 
perché niente al mondo 
mi ha mai dato tanto 
da emozionarmi come quando siamo noi, 
nient'altro che noi.


venerdì 21 dicembre 2012

Buone Feste!

Fonte: Google

Nel momento in cui scrivo ho ancora tre giorni di lavoro prima di arrivare, sana e salva, alle feste.
Il tempo è triste e uggioso e la stanchezza inizia a farsi sentire, così come la voglia di festeggiare buttandosi alle spalle tutto il resto.
Sento il bisogno di stare con la mia famiglia, con il mio ragazzo, con i miei cugini adorati.

Poiché sicuramente non avrò altro tempo da dedicare a Pensieri Scossi prima delle feste, i miei migliori auguri ve li faccio oggi.

Buon Natale a tutti voi, sperando che ognuno lo trascorra nel modo che preferisce e con le persone cui tiene di più. AUGURI!

Fonte: Google


mercoledì 12 dicembre 2012

Preparazione Fisica e Mentale

Fonte: blog.kisskiss.it

Prime giornate di lavoro intenso. Non che prima avessi il tempo e il modo di mettermi seduta 5 minuti (e le sedie non le abbiamo neppure), ma indubbiamente con l'avvicinarsi del Natale si raggiungono livelli d'isteria sempre maggiore. Mi sento come un pugile che si prepara a salire sul ring. Fa il suo riscaldamento, ascolta i consigli del coach, pensa a stanare il nemico e nel frattempo restare in piedi. 

E' strano come questo periodo, un tempo amatissimo, sia diventato negli ultimi anni una corsa sfrenata verso la distruzione fisica e mentale. 
Vuoi e devi dare il massimo e ti chiedi come fare a far tutto. Corri corri corri. 

Probabilmente entro la fine della settimana avremo i turni per la prossima. Il lavoro domenicale, i pacchi da preparare a tempo di record, le persone che ti chiamano da un punto all'altro del negozio e non si capacitano del fatto che tu abbia solo due braccia e due gambe. O di dover fare civilmente la fila, che tanto c'è spazio per tutti. E nel frattempo devi essere carina e sorridente perché è questo che si aspettano. Sempre.

Come ogni anno ho acquistato in anticipo i miei regali, perché poi non avrò il tempo di respirare, figuriamoci di cercare ispirazioni dell'ultimo minuto. Me ne mancano un paio, i più costosi ed importanti, ma spero di poter fare qualcosa in merito entro i prossimi due giorni. 

Potrei parlare del Natale religioso, di quello consumistico, dell'atmosfera che si respira nelle strade. Ma in realtà è che non me ne importa niente. Mi accorgerò di essere a Natale solo quando, stanca morta e senza le energie sufficienti per stare in mezzo alla gente (anche se finalmente la più amata, la mia famiglia) metterò i piedi sotto il tavolino per un cenone in allegria. 
E come al solito stramazzerò molto prima della mezzanotte, con le gambe stanche, la testa confusa ed una gran voglia di dormire.  

giovedì 6 dicembre 2012

No Answers

Fonte: 4civettesulcomò.blogspot.com


Ancora nessuna risposta.
Sto sclerando.
E' un logorio continuo. Mi chiedo se se ne preoccupino minimamente. 


lunedì 3 dicembre 2012

Esposti alle Intemperie

Fonte: ventinotizieventunoingiustizie.wordpress.com

Questa mattina mentre pedalavo dolorosamente sulla cyclette (non dovrei farlo, dal momento che il mio piede non è ancora del tutto guarito) ho letto il passo di un libro nel quale mi sono profondamente riconosciuta. Non avrei saputo scegliere parole migliori per esprimere un disagio che anche io, in passato, ho più volte provato.

Ci sono stati lunghi periodi della mia vita in cui mi sembrava di stare bene solo quando dormivo. Di mattina mi lasciavo strappare a forza fuori dal sonno [...] per attraversare la città e tenermi dritto in piedi e sostenere sguardi e atteggiamenti e posture, e ogni volta mi sembrava una violenza intollerabile. Mi aggiravo per tutta la giornata come un animale in territorio ostile, assediato tutto il tempo da rumori e traffici e spostamenti incomprensibili, affaticato e scalfito e logorato dall'attrito continuo di tutti gli spigoli e le superfici abrasive della vita organizzata, con le orecchie urtate da milioni di parole rovesciate in giro ogni secondo, gli occhi abbagliati dai continui messaggi di richiesta e minaccia e offerta e consiglio e attesa. Cercavo di ripararmi come sotto un bombardamento, cercavo di salvare la pelle; mi defilavo lungo i muri e dietro gli angoli, in attesa solo che venisse buio e nelle mie fibre nervose si fosse accumulata abbastanza stanchezza da permettermi di scivolare di nuovo nel sonno. Mi infilavo nel letto e spegnevo la luce, affondavo la testa nel cuscino come una foca che torna nell'acqua dopo essere stata trattenuta all'asciutto, o un ghiro imprigionato che finalmente riesce a correre verso il fondo della sua tana. ANDREA DE CARLO, UTO.

Vi è mai successo di sentirvi così esposti, come se vi trovaste in una barchetta fatiscente, costretti ad attraversare un nero mare in tempesta? 

Così diversi da tutto ciò che vi circonda. Lontani anni luce da qualunque altro essere umano che sembra non capire, come abitaste due mondi diversi, pur dovendo condividere lo stesso suolo, lo stesso cielo, lo stesso panorama affacciandovi dalla stessa finestra.
Momenti di solitudine così intensa da poter squarciare il cielo come un tuono.