lunedì 26 novembre 2012

Un Giro da Eataly


Fonte: espresso.repubblica.it
Ieri sono stata da Eataly, un mega-spazio espositivo nel quale si acquista prevalentemente cibo. Cibo di ottima qualità, dicono loro. Cibo di prezzo esagerato, dico io.
Tante le eccellenze italiane note in tutto il mondo raggruppate in quest'unico luogo dove i palati più raffinati avranno di che gioire.

La "fiera" è permanente e si trova presso la stazione ferroviaria Ostiense di Roma, ma se non erro è anche a Torino e in altre aree del pianeta in cui il made in Italy è molto apprezzato.
Dispone di un livello 0 più  altri 3 piani ai quali si accede con scale e scale mobili dislocate agevolmente lungo il percorso.
Il cibo si può acquistare e portare via o mangiare in loco. Ci sono la zona bevande, i dolciumi, la drogheria, latte e yogurt a chilometro zero, ortofrutta, la panetteria dagli squisiti profumi, i salumi, i formaggi, birra di moltissime varietà, i vini, l'olio da assaggiare, la macelleria e la pescheria. Al piano terra anche una zona dedicata alla cosmesi.

Fonte: lavorofacile.eu
A me Eataly è piaciuta molto. Avrei potuto perdermi tra gli scaffali di confetture alla fragola, quelli di pasta integrale o farro, la zona dedicata al cioccolato (e ne ho persino comprato uno bianco di Venchi con pistacchi, nocciole e mandorle salati - si, proprio io che mangio senza sale e non assaggio cioccolata da una vita). 
Abbiamo pranzato con una piadina romagnola un po' bruciacchiata, anche se il sapore delle erbette di campo era squisito. Un gelato minuscolo pagato a peso d'oro che aveva la delicata consistenza di una mousse, ma che è piaciuto solo a me.

Fonte: blog.helmeboutique.it
Il giro è stato divertente e non nego che ci sono sicuramente articoli migliori di quelli che si è soliti trovare al supermercato sotto casa. Ma diamine che prezzi!... anche per quelle cose che invece si trovano ovunque, come certi accessori minuscoli per la casa che costano il doppio quando se non il triplo rispetto al resto d'Italia. O un tipo di pasta che trovi al supermercato in offerta, ma che lì ti costa infinitamente di più. Pane dal profumo meraviglioso che ti fanno pagare l'ira di Dio perché son farine speciali, cotture speciali, forni speciali...si, a prezzi speciali. Mozzarelle di bufala che costano come una bistecca fiorentina. Pizze alte 3 dita e tutte bordo...e le famiglie a far la fila come se non esistesse di meglio, come se non avessero mai mangiato una pizza migliore.

Fonte: il sole 24 ore

Il lusso attira la gente come le mosche sul miele. Vi basterà dire che un prodotto è qualitativamente superiore ad un altro e vedrete orde di gente entusiasta fiondarcisi, e poi essere disposta a pagarlo la cifra che chiederete, qualunque essa sia. Suvvia, facciamoci due conti. Siamo in periodo di crisi. Un pacco di pasta non può costare quasi 3 €. Un etto di grissini piemontesi non possono costare 2,40 €. Un filoncino di pane da mezzo chilo non può sfiorare i 3€, anche se profuma. Cento grammi di quella cioccolata bellissima che ho acquistato costa quasi 4 €. Li varrà? se è come il gelato, non direi. E spero davvero che mi mandi in estasi perché altrimenti stavolta chiedo il rimborso!

Fonte: dissapore.com

A parte le riflessioni da donna tirchia, Eataly è una bella occasione per passeggiare tra il buon cibo e rifarsi gli occhi, le narici e tutto quello che volete voi. Ma può creare assuefazione. Io me ne terrò lontana perché a quei prezzi non posso permettermi di comprare. Pagare una piadina romagnola bruciacchiata 6,50 € è da pazzi, anche se il contenuto ha un buon sapore. Anche se la materia prima è di buona qualità e tu guardi mentre quei bravi ragazzi dotati di guanti e cuffia te la preparano in diretta. Vedi lo stato della cucina  e quello degli ingredienti. Ma si può pagare una semplice piadina come un piatto di ravioli altrove? 

Eppure ogni tanto è piacevole pensare di star comprando qualcosa di migliore, qualcosa che in altri casi non mangi. E' bello pensare che quella confettura è bio, che quel succo di frutta non contiene pesticidi, che quel pane (si, ancora lui, c'ho lasciato un pezzo di cuore) è stato impastato con una farina pregiata che non hai neanche mai visto.

Forse la forza di Eataly è proprio in questo punto, nel convincerti che l'eccellenza è solo lì e che te ne serve almeno un pezzo. Una volta tanto.

domenica 18 novembre 2012

Del Piede Infortunato

Fonte: medicinalive.com

Ero seduta sulla poltrona con il pc sulle gambe. Scrivevo un articolo per Recensioni Cosmetiche.
Ad un certo punto mi alzo, appoggio sul letto il pc. Faccio un passo verso il bagno, pur avendo la gamba destra intorpidita. E crac. Il piede si gira verso l'interno di 90°. Un dolore atroce, vedo le stelle, la luna e tutti i santi del paradiso. Sto per cadere, ma non so come, riesco a buttarmi sulla poltrona.
Il dolore è fortissimo, di quelli che non si scordano più. Il piede sembra un essere a sé stante, dotato di una vita propria che coinvolge tutto il resto.

In casa ero sola, nessuno a cui poter gridare aiuto. Le lacrime di dolore erano vicinissime, ma non lo sconforto. Comincio a massaggiare il piede e dopo dieci minuti di panico riesco a riprendermi un po' e andare finalmente in bagno, seppur zoppicando vistosamente.
Quando rientra mia madre, un'ora dopo, mi trova bianca in volto. Insieme mettiamo il Voltaren ed una garza per tener fermo il tutto. Grido di dolore quando la crema sfiora i tessuti. Poi il ghiaccio gelido e tutto il resto.

Questa mattina sarei dovuta andare al pronto soccorso ma il gonfiore nella notte era diminuito, così come il dolore. Cammino un po' meglio, pur provando ancora dolore, a tratti.
Questa volta ho avuto davvero paura. Già mi vedevo ingessata e senza poter lavorare. 

Domani a lavoro non ci vado davvero, seppur a malincuore.
E aveva ragione Marta. Solo due stupide come noi quando stanno male anziché pensare alla salute si preoccupano delle ore perse a lavoro. 

domenica 11 novembre 2012

Insieme, Sotto La Pioggia

Fonte: tiscali.it

Questa mattina la pioggia scrosciava con inverosimile velocità.
Noi in mezzo alla strada verso una nuova avventura, a schivare le gocce senza riuscirci. Le altre auto che sfrecciavano accanto alla nostra.

Mi è tornato in mente un altro acquazzone, di molti anni fa. 
Era autunno o forse pieno inverno. Eravamo all'università, ma quel giorno non c'erano lezioni. Eravamo lì solo per stare insieme e non avevamo altro posto dove andare. 
Pioveva a dirotto e ovunque andassimo affondavamo le scarpe in pozzanghere scure che sembravano laghi artificiali. Corremmo sotto la pioggia per un tempo che ci sembrò interminabile, ma forse erano pochi istanti, anche se furono sufficienti a bagnarci fin dentro le ossa.
Ci scaldammo grazie al piccolo e vecchio termosifone di una facoltà qualunque, credo il vecchio istituto di Fisica. 
Accanto a noi una macchinetta food&drink dove acquistammo un cattivissimo tramezzino ai sottaceti, unico superstite alla fame assassina degli studenti. Non c'era altro, eppure ci sembrò buonissimo.

mercoledì 7 novembre 2012

Ancora In Attesa

Fonte: ilpeccatoveniale.blogspot.it

In questi giorni c'è tanto da fare, sia qui in casa che a lavoro.
Devo star dietro a tremila cose e anche se al mattino parto carica e pimpante, a metà pomeriggio ho già le pile drasticamente abbattute.
Forse se avessi ottenuto almeno la risposta che cercavo, ora avrei una spinta in più. Invece devo ancora attendere. C'è un silenzio tombale che mi inquieta e non essendo del campo né avendoci mai avuto a che fare, non ho neppure idea di quanto tempo ancora ci voglia. Vorrei poter dire qualcosa di più, ma in questo momento proprio non posso.

Ho il cuore costantemente in tachicardia, e chissà cosa direbbe la mia dottoressa se le dicessi che prendere quei farmaci e poi vivere in tensione è come eliminarne del tutto l'effetto sulla mia pressione altalenante. 
Ho paura. Credo che il problema principale sia questo.
Paura che questo proponimento vada a rotoli, che le cose non si incanalino così come son state progettate (e fortemente sperate, soprattutto). 
Da oltre un mese e mezzo viviamo di speranza e mi sento come un prigioniero che aspetta solo di conoscere il giorno in cui potrà finalmente uscire ed essere libero.

domenica 4 novembre 2012

Il Pranzo della Domenica 2

Fonte: gammaitalia.it

Il famoso pranzo a casa nostra con i genitori di lui ed i miei è avvenuto oggi.
Ed è andato bene, assai meglio delle mie più rosee aspettative.
Qualche imprevisto c'è stato, come il fatto che suo fratello si sia beccato la febbre e che non sia potuto venire. O che abbiano trovato un incidente per la strada e siano stati fermi in coda per mezz'ora. E non c'è stato modo di fare neppure due passi in giardino perché il tempo era grigio e piovoso.

Ma per il resto tutto è avvenuto con naturalezza, anche se le due famiglie si conoscono pochissimo e quella di lui non aveva mai varcato la soglia di casa mia, prima.

Sua nonna era incantevole, elegantissima come sempre e con quel filo di rossetto che le sta così bene. La mamma sorridente e chiacchierina, a suo agio in qualunque situazione. Hanno portato un bel regalo ai miei ed uno ancor più bello a me, tanto che per un istante ho pensato fosse Natale. Il mio lato fanciullesco è uscito subito e non me ne sono più liberata, per tutta la durata del pranzo e oltre.

Mi suona strano dirlo, eppure mi sono persino divertita. Abbiamo riso, scherzato, mangiato cose buone. La mia torta è piaciuta anche se tutti tranne me erano già pieni di cibo per poterla apprezzare in pieno. 

Mi sono tolta un peso enorme. Avevo davvero paura che qualcosa andasse storto, che non si piacessero, che si stessero antipatici. 
Invece erano tutti sorridenti e cordiali, i miei come i suoi...ed io e lui eravamo forse gli unici ad essere seriamente in imbarazzo, almeno all'inizio.

Posso tirare un sospiro di sollievo e questa notte dormire tranquilla. Chiedo scusa per avervi annoiato con questo resoconto, ma siete stati così graziosi nei vostri commenti al precedente post che mi sarei sentita scortese a non farvi sapere che è filato tutto liscio!


venerdì 2 novembre 2012

Il Pranzo della Domenica

Fonte: scattidigusto.it

Come si organizza un pranzo con i suoceri - il primo a casa mia dopo 7 anni di fidanzamento - senza sentirsi ad un passo da un esplosione nucleare?
Per lo spavento, l'angoscia, l'ansia. Mica bagattelle. 
Ci sono situazioni che mi fanno sentire terribilmente a disagio. 
Che poi, ne son sicura, fanno sentire a disagio anche tanta gente oltre me. 
Sapere che i componenti della mia e della sua famiglia saranno all'interno della stessa stanza mi rende estremamente nervosa.

Io non sono fatta per queste occasioni formali. 
Vorrei poterle rifuggire a vita. Magari butto la pasta e nel frattempo mi dileguo con la  scusa di monitorarne la cottura. O verso il vino e corro a prenderne dell'altro. Bianco, rosso...o preferite un rosè?

Sono felice che vengano qui eppure, allo stesso modo, ho paura che escano argomenti di cui non voglio sentir parlare o altri che non amo affrontare con gli uni né con gli altri.
Ho timore dei silenzi, dei punti morti, delle classiche battute di mio padre su di me dopo le quali solitamente preferisco sotterrarmi. O incenerirmi. O mettere la testa sotto la sabbia come uno struzzo.

Se almeno potessi distrarli con un tour nel giardino fiorito di mia madre...ma no, pioverà. Dopo 6 mesi di sole ininterrotto questa domenica si prevede il diluvio. Noi rinchiusi in casa a parlare, a mangiare ( io poco, non sia mai ingrassi) , ad imbarazzarci amabilmente.