sabato 29 dicembre 2012

Buon Anno!


Per ogni nuovo anno che arriva, tanti sono i sogni e le speranze.
Ci auguriamo di ricevere buone notizie, di restare in buona salute, di veder guarire le persone malate che abbiamo intorno, di non veder capitolare le nostre finanze, di essere in grado di portare avanti i nostri propositi.

Qualcuno si guarda indietro, fa un bilancio più o meno positivo dell'anno che se ne va.
Io di bilanci non voglio farne, non sono il tipo. Non amo rimuginare sul passato, neanche se così vicino. Non amo pensare a ciò che è stato, a quel che potevo fare meglio o ai piccoli o grandi successi ottenuti, né ai fallimenti che indubbiamente ci saranno stati...ma che non ricordo già più.

Ogni giorno vivo più tranquillamente che posso, a volte con lentezza esasperante, altre in velocità stratosferiche. Ma così è la vita, e giorno dopo giorno, ogni anno corre via.

Questo post, solo per augurare a tutti gli amici e a coloro che passeranno di qua un anno sereno, all'insegna della ripresa economica (si spera) e del ritorno della fiducia e della speranza, che molti di noi avevano perso.

venerdì 28 dicembre 2012

Dedicato a Te...



883 - Nient'Altro che Noi
Potrei stare ore e ore qui 
ad accarezzare 
la tua bocca ed i tuoi zigomi 
senza mai parlare, 
senz'ascoltare altro nient'altro che 
il tuo respiro crescere, 
senza sentire altro che noi 
nient'altro che noi. 

Potrei stare fermo immobile 
solo con te addosso 
a guardare le tue palpebre 
chiudersi ad ogni passo 
della mia mano lenta che scivola 
sulla tua pelle umida 
senza sentire altro che noi 
nient'altro che noi. 

Non c'è niente al mondo 
che valga un secondo 
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo, 
o un tuo movimento, 
perché niente al mondo 
mi ha mai dato tanto 
da emozionarmi come quando siamo noi, 
nient'altro che noi. 

Potrei perdermi guardandoti 
mentre stai dormendo, 
col tuo corpo che muovendosi 
sembra stia cercando 
anche nel sonno di avvicinarsi a me, 
quasi fosse impossibile 
per te sentire altro che noi, 
nient'altro che noi. 

Non c'è niente al mondo 
che valga un secondo 
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo, 
o un tuo movimento, 
perché niente al mondo 
mi ha mai dato tanto 
da emozionarmi come quando siamo noi, 
nient'altro che noi. 
Non c'è niente al mondo 
che valga un secondo 
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo, 
o un tuo movimento, 
perché niente al mondo 
mi ha mai dato tanto 
da emozionarmi come quando siamo noi, 
nient'altro che noi.


venerdì 21 dicembre 2012

Buone Feste!

Fonte: Google

Nel momento in cui scrivo ho ancora tre giorni di lavoro prima di arrivare, sana e salva, alle feste.
Il tempo è triste e uggioso e la stanchezza inizia a farsi sentire, così come la voglia di festeggiare buttandosi alle spalle tutto il resto.
Sento il bisogno di stare con la mia famiglia, con il mio ragazzo, con i miei cugini adorati.

Poiché sicuramente non avrò altro tempo da dedicare a Pensieri Scossi prima delle feste, i miei migliori auguri ve li faccio oggi.

Buon Natale a tutti voi, sperando che ognuno lo trascorra nel modo che preferisce e con le persone cui tiene di più. AUGURI!

Fonte: Google


mercoledì 12 dicembre 2012

Preparazione Fisica e Mentale

Fonte: blog.kisskiss.it

Prime giornate di lavoro intenso. Non che prima avessi il tempo e il modo di mettermi seduta 5 minuti (e le sedie non le abbiamo neppure), ma indubbiamente con l'avvicinarsi del Natale si raggiungono livelli d'isteria sempre maggiore. Mi sento come un pugile che si prepara a salire sul ring. Fa il suo riscaldamento, ascolta i consigli del coach, pensa a stanare il nemico e nel frattempo restare in piedi. 

E' strano come questo periodo, un tempo amatissimo, sia diventato negli ultimi anni una corsa sfrenata verso la distruzione fisica e mentale. 
Vuoi e devi dare il massimo e ti chiedi come fare a far tutto. Corri corri corri. 

Probabilmente entro la fine della settimana avremo i turni per la prossima. Il lavoro domenicale, i pacchi da preparare a tempo di record, le persone che ti chiamano da un punto all'altro del negozio e non si capacitano del fatto che tu abbia solo due braccia e due gambe. O di dover fare civilmente la fila, che tanto c'è spazio per tutti. E nel frattempo devi essere carina e sorridente perché è questo che si aspettano. Sempre.

Come ogni anno ho acquistato in anticipo i miei regali, perché poi non avrò il tempo di respirare, figuriamoci di cercare ispirazioni dell'ultimo minuto. Me ne mancano un paio, i più costosi ed importanti, ma spero di poter fare qualcosa in merito entro i prossimi due giorni. 

Potrei parlare del Natale religioso, di quello consumistico, dell'atmosfera che si respira nelle strade. Ma in realtà è che non me ne importa niente. Mi accorgerò di essere a Natale solo quando, stanca morta e senza le energie sufficienti per stare in mezzo alla gente (anche se finalmente la più amata, la mia famiglia) metterò i piedi sotto il tavolino per un cenone in allegria. 
E come al solito stramazzerò molto prima della mezzanotte, con le gambe stanche, la testa confusa ed una gran voglia di dormire.  

giovedì 6 dicembre 2012

No Answers

Fonte: 4civettesulcomò.blogspot.com


Ancora nessuna risposta.
Sto sclerando.
E' un logorio continuo. Mi chiedo se se ne preoccupino minimamente. 


lunedì 3 dicembre 2012

Esposti alle Intemperie

Fonte: ventinotizieventunoingiustizie.wordpress.com

Questa mattina mentre pedalavo dolorosamente sulla cyclette (non dovrei farlo, dal momento che il mio piede non è ancora del tutto guarito) ho letto il passo di un libro nel quale mi sono profondamente riconosciuta. Non avrei saputo scegliere parole migliori per esprimere un disagio che anche io, in passato, ho più volte provato.

Ci sono stati lunghi periodi della mia vita in cui mi sembrava di stare bene solo quando dormivo. Di mattina mi lasciavo strappare a forza fuori dal sonno [...] per attraversare la città e tenermi dritto in piedi e sostenere sguardi e atteggiamenti e posture, e ogni volta mi sembrava una violenza intollerabile. Mi aggiravo per tutta la giornata come un animale in territorio ostile, assediato tutto il tempo da rumori e traffici e spostamenti incomprensibili, affaticato e scalfito e logorato dall'attrito continuo di tutti gli spigoli e le superfici abrasive della vita organizzata, con le orecchie urtate da milioni di parole rovesciate in giro ogni secondo, gli occhi abbagliati dai continui messaggi di richiesta e minaccia e offerta e consiglio e attesa. Cercavo di ripararmi come sotto un bombardamento, cercavo di salvare la pelle; mi defilavo lungo i muri e dietro gli angoli, in attesa solo che venisse buio e nelle mie fibre nervose si fosse accumulata abbastanza stanchezza da permettermi di scivolare di nuovo nel sonno. Mi infilavo nel letto e spegnevo la luce, affondavo la testa nel cuscino come una foca che torna nell'acqua dopo essere stata trattenuta all'asciutto, o un ghiro imprigionato che finalmente riesce a correre verso il fondo della sua tana. ANDREA DE CARLO, UTO.

Vi è mai successo di sentirvi così esposti, come se vi trovaste in una barchetta fatiscente, costretti ad attraversare un nero mare in tempesta? 

Così diversi da tutto ciò che vi circonda. Lontani anni luce da qualunque altro essere umano che sembra non capire, come abitaste due mondi diversi, pur dovendo condividere lo stesso suolo, lo stesso cielo, lo stesso panorama affacciandovi dalla stessa finestra.
Momenti di solitudine così intensa da poter squarciare il cielo come un tuono.

lunedì 26 novembre 2012

Un Giro da Eataly


Fonte: espresso.repubblica.it
Ieri sono stata da Eataly, un mega-spazio espositivo nel quale si acquista prevalentemente cibo. Cibo di ottima qualità, dicono loro. Cibo di prezzo esagerato, dico io.
Tante le eccellenze italiane note in tutto il mondo raggruppate in quest'unico luogo dove i palati più raffinati avranno di che gioire.

La "fiera" è permanente e si trova presso la stazione ferroviaria Ostiense di Roma, ma se non erro è anche a Torino e in altre aree del pianeta in cui il made in Italy è molto apprezzato.
Dispone di un livello 0 più  altri 3 piani ai quali si accede con scale e scale mobili dislocate agevolmente lungo il percorso.
Il cibo si può acquistare e portare via o mangiare in loco. Ci sono la zona bevande, i dolciumi, la drogheria, latte e yogurt a chilometro zero, ortofrutta, la panetteria dagli squisiti profumi, i salumi, i formaggi, birra di moltissime varietà, i vini, l'olio da assaggiare, la macelleria e la pescheria. Al piano terra anche una zona dedicata alla cosmesi.

Fonte: lavorofacile.eu
A me Eataly è piaciuta molto. Avrei potuto perdermi tra gli scaffali di confetture alla fragola, quelli di pasta integrale o farro, la zona dedicata al cioccolato (e ne ho persino comprato uno bianco di Venchi con pistacchi, nocciole e mandorle salati - si, proprio io che mangio senza sale e non assaggio cioccolata da una vita). 
Abbiamo pranzato con una piadina romagnola un po' bruciacchiata, anche se il sapore delle erbette di campo era squisito. Un gelato minuscolo pagato a peso d'oro che aveva la delicata consistenza di una mousse, ma che è piaciuto solo a me.

Fonte: blog.helmeboutique.it
Il giro è stato divertente e non nego che ci sono sicuramente articoli migliori di quelli che si è soliti trovare al supermercato sotto casa. Ma diamine che prezzi!... anche per quelle cose che invece si trovano ovunque, come certi accessori minuscoli per la casa che costano il doppio quando se non il triplo rispetto al resto d'Italia. O un tipo di pasta che trovi al supermercato in offerta, ma che lì ti costa infinitamente di più. Pane dal profumo meraviglioso che ti fanno pagare l'ira di Dio perché son farine speciali, cotture speciali, forni speciali...si, a prezzi speciali. Mozzarelle di bufala che costano come una bistecca fiorentina. Pizze alte 3 dita e tutte bordo...e le famiglie a far la fila come se non esistesse di meglio, come se non avessero mai mangiato una pizza migliore.

Fonte: il sole 24 ore

Il lusso attira la gente come le mosche sul miele. Vi basterà dire che un prodotto è qualitativamente superiore ad un altro e vedrete orde di gente entusiasta fiondarcisi, e poi essere disposta a pagarlo la cifra che chiederete, qualunque essa sia. Suvvia, facciamoci due conti. Siamo in periodo di crisi. Un pacco di pasta non può costare quasi 3 €. Un etto di grissini piemontesi non possono costare 2,40 €. Un filoncino di pane da mezzo chilo non può sfiorare i 3€, anche se profuma. Cento grammi di quella cioccolata bellissima che ho acquistato costa quasi 4 €. Li varrà? se è come il gelato, non direi. E spero davvero che mi mandi in estasi perché altrimenti stavolta chiedo il rimborso!

Fonte: dissapore.com

A parte le riflessioni da donna tirchia, Eataly è una bella occasione per passeggiare tra il buon cibo e rifarsi gli occhi, le narici e tutto quello che volete voi. Ma può creare assuefazione. Io me ne terrò lontana perché a quei prezzi non posso permettermi di comprare. Pagare una piadina romagnola bruciacchiata 6,50 € è da pazzi, anche se il contenuto ha un buon sapore. Anche se la materia prima è di buona qualità e tu guardi mentre quei bravi ragazzi dotati di guanti e cuffia te la preparano in diretta. Vedi lo stato della cucina  e quello degli ingredienti. Ma si può pagare una semplice piadina come un piatto di ravioli altrove? 

Eppure ogni tanto è piacevole pensare di star comprando qualcosa di migliore, qualcosa che in altri casi non mangi. E' bello pensare che quella confettura è bio, che quel succo di frutta non contiene pesticidi, che quel pane (si, ancora lui, c'ho lasciato un pezzo di cuore) è stato impastato con una farina pregiata che non hai neanche mai visto.

Forse la forza di Eataly è proprio in questo punto, nel convincerti che l'eccellenza è solo lì e che te ne serve almeno un pezzo. Una volta tanto.

domenica 18 novembre 2012

Del Piede Infortunato

Fonte: medicinalive.com

Ero seduta sulla poltrona con il pc sulle gambe. Scrivevo un articolo per Recensioni Cosmetiche.
Ad un certo punto mi alzo, appoggio sul letto il pc. Faccio un passo verso il bagno, pur avendo la gamba destra intorpidita. E crac. Il piede si gira verso l'interno di 90°. Un dolore atroce, vedo le stelle, la luna e tutti i santi del paradiso. Sto per cadere, ma non so come, riesco a buttarmi sulla poltrona.
Il dolore è fortissimo, di quelli che non si scordano più. Il piede sembra un essere a sé stante, dotato di una vita propria che coinvolge tutto il resto.

In casa ero sola, nessuno a cui poter gridare aiuto. Le lacrime di dolore erano vicinissime, ma non lo sconforto. Comincio a massaggiare il piede e dopo dieci minuti di panico riesco a riprendermi un po' e andare finalmente in bagno, seppur zoppicando vistosamente.
Quando rientra mia madre, un'ora dopo, mi trova bianca in volto. Insieme mettiamo il Voltaren ed una garza per tener fermo il tutto. Grido di dolore quando la crema sfiora i tessuti. Poi il ghiaccio gelido e tutto il resto.

Questa mattina sarei dovuta andare al pronto soccorso ma il gonfiore nella notte era diminuito, così come il dolore. Cammino un po' meglio, pur provando ancora dolore, a tratti.
Questa volta ho avuto davvero paura. Già mi vedevo ingessata e senza poter lavorare. 

Domani a lavoro non ci vado davvero, seppur a malincuore.
E aveva ragione Marta. Solo due stupide come noi quando stanno male anziché pensare alla salute si preoccupano delle ore perse a lavoro. 

domenica 11 novembre 2012

Insieme, Sotto La Pioggia

Fonte: tiscali.it

Questa mattina la pioggia scrosciava con inverosimile velocità.
Noi in mezzo alla strada verso una nuova avventura, a schivare le gocce senza riuscirci. Le altre auto che sfrecciavano accanto alla nostra.

Mi è tornato in mente un altro acquazzone, di molti anni fa. 
Era autunno o forse pieno inverno. Eravamo all'università, ma quel giorno non c'erano lezioni. Eravamo lì solo per stare insieme e non avevamo altro posto dove andare. 
Pioveva a dirotto e ovunque andassimo affondavamo le scarpe in pozzanghere scure che sembravano laghi artificiali. Corremmo sotto la pioggia per un tempo che ci sembrò interminabile, ma forse erano pochi istanti, anche se furono sufficienti a bagnarci fin dentro le ossa.
Ci scaldammo grazie al piccolo e vecchio termosifone di una facoltà qualunque, credo il vecchio istituto di Fisica. 
Accanto a noi una macchinetta food&drink dove acquistammo un cattivissimo tramezzino ai sottaceti, unico superstite alla fame assassina degli studenti. Non c'era altro, eppure ci sembrò buonissimo.

mercoledì 7 novembre 2012

Ancora In Attesa

Fonte: ilpeccatoveniale.blogspot.it

In questi giorni c'è tanto da fare, sia qui in casa che a lavoro.
Devo star dietro a tremila cose e anche se al mattino parto carica e pimpante, a metà pomeriggio ho già le pile drasticamente abbattute.
Forse se avessi ottenuto almeno la risposta che cercavo, ora avrei una spinta in più. Invece devo ancora attendere. C'è un silenzio tombale che mi inquieta e non essendo del campo né avendoci mai avuto a che fare, non ho neppure idea di quanto tempo ancora ci voglia. Vorrei poter dire qualcosa di più, ma in questo momento proprio non posso.

Ho il cuore costantemente in tachicardia, e chissà cosa direbbe la mia dottoressa se le dicessi che prendere quei farmaci e poi vivere in tensione è come eliminarne del tutto l'effetto sulla mia pressione altalenante. 
Ho paura. Credo che il problema principale sia questo.
Paura che questo proponimento vada a rotoli, che le cose non si incanalino così come son state progettate (e fortemente sperate, soprattutto). 
Da oltre un mese e mezzo viviamo di speranza e mi sento come un prigioniero che aspetta solo di conoscere il giorno in cui potrà finalmente uscire ed essere libero.

domenica 4 novembre 2012

Il Pranzo della Domenica 2

Fonte: gammaitalia.it

Il famoso pranzo a casa nostra con i genitori di lui ed i miei è avvenuto oggi.
Ed è andato bene, assai meglio delle mie più rosee aspettative.
Qualche imprevisto c'è stato, come il fatto che suo fratello si sia beccato la febbre e che non sia potuto venire. O che abbiano trovato un incidente per la strada e siano stati fermi in coda per mezz'ora. E non c'è stato modo di fare neppure due passi in giardino perché il tempo era grigio e piovoso.

Ma per il resto tutto è avvenuto con naturalezza, anche se le due famiglie si conoscono pochissimo e quella di lui non aveva mai varcato la soglia di casa mia, prima.

Sua nonna era incantevole, elegantissima come sempre e con quel filo di rossetto che le sta così bene. La mamma sorridente e chiacchierina, a suo agio in qualunque situazione. Hanno portato un bel regalo ai miei ed uno ancor più bello a me, tanto che per un istante ho pensato fosse Natale. Il mio lato fanciullesco è uscito subito e non me ne sono più liberata, per tutta la durata del pranzo e oltre.

Mi suona strano dirlo, eppure mi sono persino divertita. Abbiamo riso, scherzato, mangiato cose buone. La mia torta è piaciuta anche se tutti tranne me erano già pieni di cibo per poterla apprezzare in pieno. 

Mi sono tolta un peso enorme. Avevo davvero paura che qualcosa andasse storto, che non si piacessero, che si stessero antipatici. 
Invece erano tutti sorridenti e cordiali, i miei come i suoi...ed io e lui eravamo forse gli unici ad essere seriamente in imbarazzo, almeno all'inizio.

Posso tirare un sospiro di sollievo e questa notte dormire tranquilla. Chiedo scusa per avervi annoiato con questo resoconto, ma siete stati così graziosi nei vostri commenti al precedente post che mi sarei sentita scortese a non farvi sapere che è filato tutto liscio!


venerdì 2 novembre 2012

Il Pranzo della Domenica

Fonte: scattidigusto.it

Come si organizza un pranzo con i suoceri - il primo a casa mia dopo 7 anni di fidanzamento - senza sentirsi ad un passo da un esplosione nucleare?
Per lo spavento, l'angoscia, l'ansia. Mica bagattelle. 
Ci sono situazioni che mi fanno sentire terribilmente a disagio. 
Che poi, ne son sicura, fanno sentire a disagio anche tanta gente oltre me. 
Sapere che i componenti della mia e della sua famiglia saranno all'interno della stessa stanza mi rende estremamente nervosa.

Io non sono fatta per queste occasioni formali. 
Vorrei poterle rifuggire a vita. Magari butto la pasta e nel frattempo mi dileguo con la  scusa di monitorarne la cottura. O verso il vino e corro a prenderne dell'altro. Bianco, rosso...o preferite un rosè?

Sono felice che vengano qui eppure, allo stesso modo, ho paura che escano argomenti di cui non voglio sentir parlare o altri che non amo affrontare con gli uni né con gli altri.
Ho timore dei silenzi, dei punti morti, delle classiche battute di mio padre su di me dopo le quali solitamente preferisco sotterrarmi. O incenerirmi. O mettere la testa sotto la sabbia come uno struzzo.

Se almeno potessi distrarli con un tour nel giardino fiorito di mia madre...ma no, pioverà. Dopo 6 mesi di sole ininterrotto questa domenica si prevede il diluvio. Noi rinchiusi in casa a parlare, a mangiare ( io poco, non sia mai ingrassi) , ad imbarazzarci amabilmente. 


martedì 23 ottobre 2012

Ma Quando Ti Sposi?

Fonte: nozzefelici.it


Tutte a sognare l'abito bianco, anche e soprattutto quello altrui. 
Non c'è settimana in cui esca indenne dalle richieste del "ma quando ti sposi?". Per poi continuare con un bel "è ora". Ma è ora per cosa? come possono sapere queste persone quando è arrivato il momento giusto per gli altri? 

Stasera arriva a lavoro la moglie del mio ex datore di lavoro.
"Ma quanto sei bella, sei sempre bella".
"Grazie"
"E quando ti sposi?"
"Quando è ora."
"...Bé, in realtà sarebbe ora. Mio padre diceva che a 20 anni le donne sono già da buttare".

Si, perché ho 27 anni e probabilmente le sembro trapassata.
Ma forse se questa brillante conversazione fosse avvenuta in piazza e non sul mio attuale luogo di lavoro, sarebbe andata in modo del tutto diverso.
"E quando ti sposi?"
"Bé, se tu a suo tempo mi avessi dato la liquidazione che avevo maturato, probabilmente ora sarei un tantino più vicina a quel giorno".

Oppure.

"Bé, in realtà sarebbe ora. Mio padre diceva che a 20 anni le donne sono già da buttare."
"Probabilmente tuo padre era un pedofilo. E forse dovrei ricordarti che il tuo matrimonio prematuro è stato un vero disastro. E chissà, magari se avessi atteso l'uomo giusto anziché sposare il primo che te l'ha chiesto, non lo avresti odiato tutta la vita provando un enorme sollievo quando è morto."

Che dite, sarei stata troppo acida?

mercoledì 17 ottobre 2012

Distrazione

Fonte: ideazampa.com

Per la prima volta dopo 5 anni di lavoro ho avuto episodi di distrazione.
Mi capita da lunedì di dimenticare delle piccole cose, di non agire nel modo più preciso possibile, di lasciare qualche attività a metà e poi scordarla completamente.
Non mi era mai successo. Mai. 
Si, ci sono stati periodi di stanchezza o insofferenza e questa estate è stata particolarmente lunga e prostrante, anche per il fatto che non stavo troppo bene di salute. Però stavolta è tutto diverso. Ora dimentico dei particolari a cui ho sempre prestato la massima attenzione e non mi era mai successo.

Sul lavoro mi piace essere precisa e fare sempre tutto nel modo giusto. Mio padre mi insegnò ad essere meticolosa e anche se sembrava che non volessi dargli retta, ho in realtà immagazzinato i suoi modi di fare pignoli e li ho sempre applicati nel mio lavoro.
Questi primi 3 giorni della settimana non mi sono piaciuti. IO non mi sono piaciuta. E non voglio in alcun modo dare motivo di scontentezza ai datori di lavoro.

Forse per la prima volta nella mia vita ho dei pensieri più grandi di me e non so tenerli fuori almeno in quelle ore. Non riesco a ficcarli in un angolo e tirarli fuori solo all'uscita. 
Ma DEVO farlo. DEVO farlo. E rimettermi in carreggiata. Da domani lo farò. 



lunedì 15 ottobre 2012

Un Giorno, di David Nicholls

Fonte: Google

Sabato ho terminato di leggere Un giorno di David Nicholls. 
Questo libro è un regalo, seppur un regalo su richiesta. Desideravo leggerlo da ancora prima che uscisse il film, che non riuscii neppure a vedere, tra l'altro. Mia zia mi chiese un titolo che mi interessava e dopo qualche mese eccolo qui. Grazie zia!

Come tutte le storie d'amicizia e d'amore ben scritte mi ha commosso.
Nella sua prima metà mi ha anche fatto un po' arrabbiare. Non riuscivo a concepire come due amici come Emma e Dexter - i protagonisti - riuscissero a vivere separati. Pur pensandosi sempre, pur capendosi al volo, pur essendo di sicuro migliori insieme che presi singolarmente. 
Pur avendo un'affinità sorprendente essi vivevano da amici e sembravano aver accantonato l'idea di stare insieme come qualcosa di più. Lei alle prese con una carriera lavorativa che non riusciva a decollare, lui con la fama, l'alcool ed il sesso.

Solo intorno ai 35 anni comprendono il potenziale della loro storia e vi si lasciano andare.
Ed è amore. Amore vero e bellissimo che travalica la morte prematura di uno dei due. La trascende, come se non fosse davvero più possibile vivere l'uno senza l'altra. E' un amore che arriva solo al momento di maturare, come se la strada fatta prima fosse solo servita a farli arrivare fin lì.

Quel che più apprezzo di quest'opera è proprio l'intensità dei sentimenti, oltre al fatto che sia stato davvero ben scritto e ideato. E' uno di quei libri che vuoi portare alla fine e in cui forse un po' ti identifichi anche, perché ognuno di noi ha avuto o avrà una persona al mondo a cui voler altrettanto bene e con cui intrattenere un rapporto esclusivo, unico ed irripetibile.
Un rapporto che ci migliori e ci completi.
Un libro che ti spiace abbandonare perché ti sei affezionata a quei due e non vorresti doverli lasciare.

Si, questo libro è un regalo. In tutti i sensi.

martedì 9 ottobre 2012

Attesa

Fonte: libero.it

L'attesa è snervante.
Si cerca di pensare a qualcosa di diverso, di essere positivi. Si fa un bel respiro e si passa ad altro. Eppure una parte di te è lì, che aspetta una risposta importante e proprio non ce la fa a non pensarci. 
Hai paura di quello che potrebbe significare se ti dicessero di no, se ti volessero spezzare le ali in questo modo. 

Ancora un respiro.
Si, meglio non pensarci. 

giovedì 4 ottobre 2012

Mi Ricordo Colline Verdi...

Fonte: Google

...E all'improvviso ho alzato la testa dal libro ed ho capito che ero seduta su un angolo di paradiso. Una di quelle epifanie che capitano una volta l'anno e che ti fanno scorrere gioia pura nelle vene.

Le colline verdeggianti, il sole del tardo pomeriggio che le faceva risplendere, l'acqua pulita e fresca, i funghi nati durante la notte, il micio bianco che saltellava sull'erba, gli alberi rigogliosi che sembrano toccarsi. Il silenzio.

Ho sorriso e ho compreso che tutto questo dovrò fotografarlo e portarlo via con me, quando andrò via. E che sono stata immensamente fortunata, perché ogni giorno della mia vita ho avuto questo spettacolo davanti agli occhi eppure non me ne sono stancata mai. 

venerdì 28 settembre 2012

Crescere

Fonte: mattiagiada.blogspot.it

...E poi ti rendi conto che crescere significa anche avere un solo pensiero fisso.
E tutto il resto perde importanza, come se non fosse mai esistito. 
Prima sbiadiscono i contorni, poi quasi non lo vedi più. E ti chiedi come hai fatto a dedicargli tanto tempo ed energia, quando in fondo non era altro che una bazzecola in confronto a quello che c'è ora.


martedì 25 settembre 2012

Aggiornamento Cibo Senza Sale

Fonte: tuttasalute.net

Per motivazioni di salute ho trascorso l'estate mangiando senza sale ed eliminando tutti quegli alimenti già salati in partenza (niente crackers, formaggi, prosciutto, insaccati di qualunque genere, snack, biscotti, cibo pronto, pane tradizionale, pizza e tutto quello che vi viene in mente). Ne ha giovato il mio portafogli perché non sono mai neppure potuta andare a cena fuori o accontentarmi di un tramezzino veloce al bar. Si è reso necessario cucinare tutto da parte, in piccole dosi perché ero (e sono) anche a dieta. 

Le prime due settimane sono state complicate. Nulla mi sembrava avere sapore, niente mi appariva commestibile. Dopo i primi 15 giorni le cose sono nettamente migliorate. La carne senza sale è buonissima, persino migliore di quella col sale (che infatti avevo sempre mangiato controvoglia e per non sentire le urla di mia madre). La pasta se condita con un sugo leggero di pomodorini, aglio e basilico ha un suo perché. La verdura è tutto sommato mangiabile, ad eccezione dei piselli che senza sale hanno un sapore dolciastro che dà il voltastomaco. Il riso è stato una scoperta.
Di sicuro mi sono mancate molte cose. Trascorrere un'intera estate senza assaggiare una coppetta di gelato mi ha intristito un pò, ma ancor più mi è dispiaciuto passare la settimana di ferie sempre in casa, senza mai poter cenare fuori in certi bei ristorantini all'aperto. E la pizza con impasto senza sale è davvero deprimente, tanto vale rinunciarci (come poi ho fatto, abbandonando l'idea dopo un paio di prove andate male). 

Ieri sono tornata dalla dottoressa. Mi ha misurato la pressione...ed era identica a quando ho iniziato la dieta iposodica. Che sconforto! Due mesi di cibo da ospedale per poi scoprire di non aver avuto il benché minimo beneficio da questo punto di vista. Certo ora ho due gambe che prima me le sognavo...il ventre piatto e completamente sgonfio. Ma dove sono i risultati che speravamo di ottenere sulla mia pressione? non ce ne sono stati. Così mi ha reintrodotto il sale. Proviamo un'altra strada, che mi piace ancora meno. Per 15-20 giorni devo assumere un farmaco che non ho ancora avuto il coraggio di aprire. Lo guardo sulla mensola e mi dico che è meglio aspettare un pò.
Lei dice che potrei avere degli effetti collaterali, anche gravi, e in tal caso di stoppare immediatamente. Ecco, io piuttosto non la prenderei affatto quella pillolina. 

E nonostante mi abbia reintrodotto il sale, ormai sono così abituata all'idea di questa stramba alimentazione che continuo a praticarla. Non rinuncerò più ad andare al ristorante ogni tanto, diciamo una volta al mese, ma quando sono in casa preferisco ancora mangiare senza sale. Sebbene i risultati sperati sulla pressione arteriosa non si siano manifestati, in generale mi sento meglio, più vitale.

Le ho anche detto che desidero continuare la mia dieta per perdere ancora un paio di chili e lei mi ha dato l'ok dicendo che "sono quasi perfetta". Una bella spinta a proseguire in questo tunnel di rinunce che dopo un pò non sembrano neppure più tali. 


mercoledì 19 settembre 2012

Negli Occhi di Un Bambino Triste

Fonte: libero.it

Alberto è un ragazzino delicato, dai tristi occhi chiari che un tempo sprizzavano allegria.
Non ha avuto la fortuna di nascere in una famiglia felice. Terzo di tre figli, ha un padre vivace ma perennemente svogliato. Lavora poco, il minimo sindacale per non farsi licenziare. Dei ragazzi non si occupa e spesso è capitato il contrario: che fossero loro ad occuparsi di lui. E'un brav'uomo che è rimasto bambino e dubito che un giorno possa seriamente crescere. 
La mamma, una donna con seri problemi di nervi che dopo una vita di stenti, difficoltà ed alcolismo era finalmente riuscita a scorgere la luce in fondo al tunnel. Poi un giorno qualunque, a soli 42 anni, è morta di infarto. 

Per Alberto ho sempre provato tenerezza. Nonostante la famiglia disastrata nella quale vive, è un bambino dolce ed educato che sembra quasi non far parte di questo mondo.
Se mi chiedessero che aspetto ha per me un angelo, non avrei dubbi sul fatto che debba somigliare a lui che non è bello nel vero senso del termine. E' semplicemente diverso. La sua timida sensibilità emerge dallo sguardo puro ed innocente, come se fosse esposta e vulnerabile agli occhi degli altri. La pelle chiara, quasi trasparente. I capelli scuri e gli occhi grigio-verdi in netto contrasto col resto. Una delicatezza così struggente da far male. 

In cuor mio spero che abbia qualcuno che si occupi sul serio di lui. La sorella, la nonna, gli zii. Qualcuno che lo faccia rimanere com'é. Sarebbe un peccato vederlo correre alla deriva, lui che alla vita ha già dato molto e chiesto quasi nulla. Non c'è giustizia in questo mondo. Se ci fosse, non gli avrebbe tolto anche il conforto di un abbraccio materno.

L'ho incontrato oggi dopo mesi, non l'avevo più visto dopo il funerale della mamma. Iniziava a piovere e non aveva l'ombrello. Aspettava sotto un cornicione che passasse il suo autobus. Mi si è stretto il cuore. 
No. Non c'è davvero giustizia in questo mondo che non è fatto per gli angeli. 

domenica 9 settembre 2012

Cuore In Gola

Fonte: libero.it

Ho il cuore in gola.
Un pò di gioia mista ad un pò di ansia e alla paura di non saper prendere la decisione giusta.
Se potessi far scegliere qualcun altro probabilmente lo farei, perché in questo momento non mi fido di me stessa e delle mie sensazioni. 
E' facile farsi abbagliare dall'entusiasmo, dalla voglia di acciuffare quei sogni tanto inseguiti di cui parlavo un paio di post fa. 
Non voglio sbagliare. Non vorrei dovermi ritrovare nel posto sbagliato, sapendo di essere a tanti km da qui. E per posto sbagliato non intendo altro che qualcosa di diverso da quello di cui poi avremo bisogno. 
Siamo giovani seppur non giovanissimi e totalmente inesperti in questo campo. Forse avrei dovuto portare anche i miei, magari il loro parere in questo momento sarebbe servito a chiarirmi le idee. Almeno un pò.

Se potessi dare ascolto unicamente al mio cuore avrei già preso una decisione. Netta, senza sbavature.
Ma voglio impormi di guardare la cosa da tutte le angolazioni e di usare il cervello...ed è così che in poche ore mi ritrovo avvolta dai dubbi e dalle paranoie.


martedì 4 settembre 2012

Più che Curiosi...Impiccioni.

Fonte: Silmarillon

La gente proprio non ci riesce a non essere sgradevole. 
Proprio non è capace di andarsene dritta per la propria strada senza avvertire l'esigenza di dirti come la pensa sulla tua vita, sulle tue abitudini, sui tuoi modi di fare.
E quel che mi basta in bestia è che persino uno zio che vedo due giorni l'anno non esula da questa larga cerchia di persone. 
Ma chi glielo dà il diritto di arrivare, osservare attentamente la situazione e poi dirti in maniera brutale come la pensa? ma chi glielo ha chiesto?

Come se lui fosse esente da problemi.
Semmai è esente dall'avere intorno persone che appena lo guardano glielo fanno notare, brusche.
Beato lui.

mercoledì 29 agosto 2012

E se Davvero...

Fonte: ghank.com

Sono in preda ad un'eccitazione febbrile.
E se davvero le cose andassero in porto?
E se davvero riuscissimo a portare avanti quello che per anni abbiamo solo idealizzato e sognato?
E se davvero le cose stessero acquisendo quella concretezza tanto agognata? 

Ho paura persino di dirlo.
Paura anche solo di pensarlo.
Ma è così bello perdersi in questa fitta boscaglia di idee ed emozioni.

Stanotte però ho fatto un sogno. E no, non era la cucina pesante perché sono a dieta da un mese e mezzo e mangio quanto un uccellino.
Nel sogno c'era un fiume. Nel fiume si sono materializzati dei grossi coccodrilli. Ho visto altrettanti dinosauri verdi andargli addosso e attaccarli. Me ne sono andata in sicurezza perché ero certa che i dinosauri avrebbero ucciso i coccodrilli. In realtà, quando pensavo che fosse tutto finito, i coccodrilli sono venuti via più forti che mai. Avevano avuto la meglio sui dinosauri.
Ammetto che il sogno mi ha inquietato, spero non voglia dirmi nulla.


sabato 25 agosto 2012

Ultimi Attimi di Quiete

Fonte: readers-bench.com

E' sabato...e lunedì, dopo una sola settimana di riposo, si torna a lavorare.
Vorrei potermi aggrappare con le unghie e con i denti a questi ultimi scampoli di libertà. Vorrei non dover tornare così presto alle preoccupazioni quotidiane.

Nonostante il caldo asfissiante e l'impossibilità di restare sotto il sole per due ore di fila come tutti gli altri, sono stata bene qui. Davvero bene.
Il mare non è bello né pulito, ma è pur sempre mare.
Le canzoni che animano le serate del luogo non sono nuove né ben cantate, ma è pur sempre musica.
Non posso mangiare nulla di buono. Non una pizza, non un gelato. Ma è pur sempre cibo quello che mando giù e me lo faccio bastare. 

Non ho preso molto colore ma non ne importa nulla. Sono solo un pò meno pallida di quando sono giunta qui. Però il mio viso è rilassato, contento, senza rughe pensierose ad incresparne il sorriso.

Ricaccio indietro qualunque pensiero, qualunque urgenza, tutto quello che mi aspetta lunedì. Fatemi tenere gli occhi chiusi ancora un pò.

martedì 21 agosto 2012

Afa d' Agosto

Fonte : meteoweb.eu

Fa un caldo torrido ed allucinante, qui sembra di impazzire. Fai due passi al sole e grondi sudore da qualunque poro della pelle, persino sul viso. Credo di non aver mai vissuto un'afa di questo genere, a parte i giorni che da bambina trascorrevo in una cittadina in provincia di Napoli dove c'era già la stessa umidità che ora si vive qui.

La sera usciamo sempre a far due passi, in cerca di un rivolo di vento che troviamo di rado. In compenso ho scovato delle bancarelle di libri nuovi a 3 € che ho preso d'assalto. Ci sono anche edizioni ben fatte di  testi classici, peccato solo averli già letti tutti. 


sabato 11 agosto 2012

Ho Imparato...

Fonte: leonardo.it
Durante l'ultima settimana ho osservato e compreso alcuni aspetti di me stessa e delle persone che mi circondano. Non è detto che siano tutti facili da digerire, ma sicuramente si riveleranno utili.

Ho imparato che non si può accettare di essere amici a senso unico. Che se io ti dico qualcosa di me, mi aspetto che tu faccia lo stesso. Con i tuoi tempi, secondo le tue modalità. Mi sta bene che tu voglia farmi partecipe della tua vita solo a grandi linee. Ma farmi passare una serata d'inferno senza neanche dirmi cosa diavolo è successo non mi va giù. Non più. Ti piacciono i misteri? a me no. Mi hanno stancata. Comincio a pensare che siano solo scuse. Siamo adulti e vaccinati, se non ci apriamo ora non lo faremo mai. Ho una corazza enorme anche io, ma un minimo sindacale te lo devo e ne pretendo se non la stessa razione almeno la metà, altrimenti di che amicizia si può parlare?
E, visto che ci siamo, non mi è piaciuto affatto quando il giorno dopo ti ho chiesto come stavi e mi hai risposto piccata come se la serata prima fosse stata un fiasco per colpa mia. Proprio no. E penso che dovresti imparare a regolarti perché se io so contare fino a 10 è il momento che riesca a farlo pure tu.

Ho imparato che è preferibile mantenere un rapporto cortese ed educato con i colleghi, ma poi evitare di chiedergli un favore. O farlo solo quando davvero non esistono alternative possibili. Ed ho imparato che certi sorrisi sono falsi e opportunistici, e di sicuro poco sinceri.

Ho imparato che quando cresci i genitori continuano ad abbaiare, ma alla fine ti lasciano fare quello che vuoi tu. Anche dopo averti messa in guardia o con la paura che tu possa sbagliare di nuovo.

Ho re-imparato che l'unica persona, dopo i miei genitori, su cui possa davvero contare è ancora una volta il mio amore. Ed ho imparato che a volte, quando sono triste - e durante l'ultima settimana di occasioni ne ho avute diverse - mi concede di sfogarmi un pò su di lui. Poi ride sonoramente di me solo per farmi sorridere a mia volta, sciogliendo un pò di quel pesante nodo che mi sale in gola.

Ho imparato che fare certi favori non costa nulla. Purché l'altra persona mi dimostri un minimo di gratitudine. Purché mi sorrida o mi dica almeno un grazie, altrimenti meglio evitare.

Ho imparato che mangiare senza sale si può e che i giorni più difficili sono quelli appena trascorsi, ovvero le prime due settimane. Dopo ci si abitua, anche se troppi alimenti non smetteranno mai di mancarmi. Il prosciutto crudo in primis, ma anche solo una fetta di pane normale o una pizza al ristorante.
E mi manca l'aspetto conviviale del cibo. Il bello di ritrovarsi insieme agli altri davanti ad una tavola a ridere, scherzare e assaggiare cose buone. Ora mangio per nutrirmi, perché so che devo farlo, ma la gioia di cenare o pranzare è quasi del tutto scomparsa.

Ho imparato che son tutti buoni a dire che è facile seguire una certa alimentazione, ma poi sono i primi a non riuscirci o a non averci mai provato. E magari te lo dicono mentre addentano qualcosa che gli sarebbe preclusa, se davvero fossero capaci di andare oltre le parole e agire.

sabato 4 agosto 2012

Mangiare Senza Sale - Parte 2

Mi rendo conto che questo parlare della mia nuova alimentazione probabilmente non interesserà nessuno. Sentitevi dunque liberi di non commentare, qualora troviate noiosi i miei pensieri a riguardo. Ma devo pur sfogarmi in qualche modo...capitemi. Probabilmente ci saranno post analoghi, sentitevi liberi di evitare anche i successivi, vi vorrò bene lo stesso :)

Mangiare senza sale è molto più complicato di quanto avrei pensato all'inizio. In fondo, sebbene io abbia iniziato la mia dieta il 14 luglio, è solo dal 28 che faccio a meno del sale. Dal giorno dopo a quello in cui la dottoressa mi prescrisse questa restrizione, che potrebbe forse arginare i miei recenti problemi di salute. Forse, ma non è sicuro.

La difficoltà sta nel perdere la voglia di mangiare.
Hai fame, ma niente di quello che mangerai ti piacerà. Soprattutto se, come me, non ami il peperoncino, il pepe e la maggior parte delle spezie esistenti. Sono persino intollerante alla cipolla, così da non poterla usare per insaporire i cibi. Uso il basilico, il limone, il finocchio, l'aceto balsamico sull'insalata, l'origano, il sesamo. In qualcosa ho aggiunto un pizzico di noce moscata.
Ma niente di tutto questo riesce a non farmi pesare l'assenza del sale. L'assenza dei sapori cui ero abituata. 

E se c'è una cosa che proprio mi fa male è vedere che gli altri si godono l'estate mentre io vivo in una sorta di bolla nella quale quasi ogni piacere mi è precluso. No, non li invidio con cattiveria. Semplicemente vorrei poter fare altrettanto.
  • Non andrò in vacanza per mancanza di fondi. E se anche ci andassi, cosa potrei mangiare? nessun ristorante cucina senza sale. Nessun cibo pronto include l'assenza di sale. Qualunque cosa si acquista ha già del sale all'origine. Di buono c'è che almeno per la colazione sono a posto. Mangio poco meno di mezza tazza di certi cereali senza aggiunta di sale. Oppure due biscotti deliziosi che ho trovato al super e che ne contengono solo lo 0,02%. Sono questi, e sono l'unica soddisfazione che il mio palato si concede. Fortunatamente, sono anche poco calorici.
Fonte: piccolagastronomiaitaliana
  • Domani si terrà finalmente il pranzo di laurea per mio fratello. Ci saranno tante cose buone da mangiare, alcune delle quali le preparerò io. E non potrò mangiarle. Niente, neanche una. Il mio menù consisterà in 60 g di pasta scondita e in una verdura sciapa di qualche tipo. E questo in fondo non sarebbe nulla perché è esattamente ciò che ho a disposizione tutti i giorni. Il problema è stare in mezzo alle persone cui voglio bene, vederle apprezzare tanto ben di dio senza poter fare altrettanto. Che festa è, se devi stare a guardare gli altri che apprezzano di gusto ma a te tocca sempre la solita brodaglia insapore?
  • Preparo con cura i miei pasti. Lesso le verdure, peso la pasta, preparo il pane senza sale nell'impastatrice. Non è un granché, ma tanto me ne tocca solo una fettina piccola a cena. E al momento di mangiare non sento niente. Ho solo voglia di sbrigarmi a finire perché non mi piace nulla. 
  • Ho perso il gusto di cucinare. Amavo starmene ai fornelli e preparare qualcosa di buono per la mia famiglia. E se anche prima assaggiavo solamente, ora so che non posso fare neanche quello. Per cui evito, lascio perdere, tergiverso. E sto lontana anche da questa forma di relax.
  • Nessuno comprende il mio sforzo. I colleghi pensano solo al fatto che non posso far colazione con loro. In casa c'è sempre qualcuno che mi istiga a mangiare qualcosa che sanno benissimo io debba evitare. E' comprensione mettermi qualcosa di succulento sotto il naso, sapendo che dovrò voltare la testa dall'altra parte? 
  • Mi manca un buon panino col prosciutto. Io che tante volte ho dovuto abbandonare l'idea di diventare vegetariana perché non sapevo farne a meno, ora non posso neanche assaggiarlo. Niente. Amen. E' bandito dalla mia vita. Almeno per ora.
  • E il mio ragazzo dice che questa lontananza dal buon cibo si ripercuoterà sul mio desiderio sessuale così dovrà patirne lui. Certo, grazie eh. 

lunedì 30 luglio 2012

Il Matto del Villaggio

Fonte: tuttasalute.net

Questa notte, silenziosamente, colui che da tanti veniva definito "il matto del paese" è morto.

In realtà, lui non era affatto matto, ma bensì molto più savio di alcuni di coloro che poco simpaticamente gli attribuivano quell'appellativo. Io lo definirei un tipo originale.

Aveva una dizione strascicata, riconoscibilissima, una sorta di marchio di fabbrica. Era una miniera di battute che strappavano un sorriso a chiunque ci parlasse.
Lui conosceva tutti e tutti conoscevano lui. Viveva sulla piazza e della piazza lui era il re.
Io lo incontravo ogni mattina e non c'è stata una volta in cui non mi abbia rivolto un sorriso insieme ad uno squillante "buongiorno". A volte mi si avvicinava e mi faceva leggere uno dei suoi aforismi, tutti molto lucidi e sensati. Parlavano della gente, delle loro follie, di tutte le volte in cui gli chiedevano un favore senza mai restituirglielo. Una sorta di filosofo mancato che si permetteva di scrivere quello che gli altri avrebbero tenuto per sé.

Un tempo, prima che nascessi, lavorava sodo. Così tanto che un giorno si ammalò gravemente, dovendo dire addio a quel mondo particolare, di cui lui fu uno dei pionieri. Da allora non è più stato lo stesso. Ha perso quasi tutto e i suoi abiti erano sempre quelli di qualcun altro. Il bello è che gli stavano a pennello.
Gli ho fatto un sacco di foto. Andava dal barbiere a farsi dare una sistemata, poi passava da noi per una foto ricordo. Indossava sempre una cravatta colorata o particolare nei giorni in cui si sentiva meglio e voleva vestirsi bene.

A volte mi chiedeva quand'è che saremmo usciti insieme, io e lui. E poi ripeteva la stessa proposta a tante altre donne. Che io sappia, nessuna è mai andata a quella famosa cena, eppure so che se lo avessimo fatto, avrebbe insistito per pagare lui. Perché era un signore. Un signore senza quattrini. 
Aveva un complimento per tutte ed un momento di galanteria per ognuna.

Poi un giorno ha smesso di vestirsi bene. Ha smesso persino di mettersi la camicia nei pantaloni. Andava in giro sporco e aveva perso quella sua solita verve. Tossiva in continuazione, aveva il viso pieno di ferite sanguinolente che non guarivano mai. Negli ultimi giorni ci diceva che voleva morire, che si sarebbe ammazzato. Lui, la persona che più ci era sembrata allegra in questo paese di matti...non ne poteva più. E stava davvero morendo, lentamente. Moriva nell'anima e nel corpo.

Fondamentalmente, lui era un uomo solo. Perché conosceva tutti, ma di amici ne aveva pochi. Forse nessuno che lo fosse davvero. Ed era così cosciente di questa solitudine assordante che sentiva un macigno laddove doveva esserci il cuore.

Io non ho idea di dove vadano le persone quando muoiono. 
Probabilmente non vanno da nessuna parte. Ma se esiste davvero un luogo dove possano riunirsi, io spero che in questo momento lui stia rendendo allegro qualcun altro. E che, finalmente, qualcuno si preoccupi di veder felice lui.



sabato 28 luglio 2012

Mangiare Senza Sale

Fonte: vivodibenessere.it

Oggi ho iniziato a mangiare senza sale.
Il pranzo non è stato facile. La pasta era stata cotta senza sale e così anche il sugo. Le zucchine di contorno, anch'esse senza sale. Avrei potuto aggiungerne una quantità davvero modica a crudo ma ho preferito capire cosa significhi eliminare completamente il sale dalla propria alimentazione.

Non sarà facile questo cambio di rotta ma ho una forza di volontà ferrea in questo momento e desidero approfittarne quanto più possibile.
La dottoressa ieri pomeriggio è stata chiara. Alla luce dei vari esami medici che le ho portato e del fatto che i miei genitori sono entrambi ipertesi, le cause delle mie crisi di tre settimane fa potrebbero ricondursi proprio alla pressione diastolica alta. Anche l'Holter Pressorio è stato chiaro: la mia pressione arteriosa è a posto solo quando dormo.

Non sono ipertesa, ma sono predisposta a diventarlo e sono fermamente convinta di volerlo evitare con tutte le mie forze. 
Due settimane fa mi sono anche messa a dieta e sono certa che l'eliminazione del sale mi aiuterà anche in questo mio secondo obiettivo, non meno importante.
Non ho molti chili da togliere, ma durante l'inverno mi ero gonfiata un pò e desidero tornare in forma. In queste due settimane di dieta mi sono già sgonfiata abbastanza ma desidero continuare in questa direzione.
Ogni giorno, oltre al mio lavoro già fisicamente provante, pratico 45 minuti di cyclette, domenica inclusa.

Mi manca un'unica cosa: poter cucinare mille manicaretti. Mi piace stare in cucina e creare...ma in questo momento di stare fra mille buoni odori proprio non me la sento.

venerdì 20 luglio 2012

Ventisette Candeline

Fonte: ideefesta.it


Oggi sono 27!
Dio santo fra 3 anni ne avrò 30! Sempre che a dicembre non finisca davvero il mondo, ovviamente.

E' una giornata di solo lavoro, eppure non sono mancati i momenti di dolcezza da parte di chi mi è vicino. Anche da parte di quelle persone da cui non mi sarei aspettata nulla, non perché non le consideri disposte a sorprendermi, ma perché non ce n'era bisogno. E invece son state deliziose e mi hanno sciolto il cuore. 

Quello che mi spiace, sempre, è che non vivo mai i miei compleanni in modo davvero speciale. Più che probabile che nessuno lo faccia, o quasi. Eppure io ammetto di averlo sempre desiderato. Come i bambini, considero il giorno del mio compleanno il più importante dell'anno. Quello in cui vorrei che il mondo si fermasse e poter avere solo un mare di delizia. 

Vorrei passare l'intera giornata al mare. E non su una spiaggia qualunque. In un posto dove poter stare tranquilla, quindi lontana da tutto e soprattutto dalle mie responsabilità quotidiane. 

Vorrei mangiare una pizza buonissima. E invece sono a dieta.

Vorrei mandare biglietti di ringraziamento a tutti coloro che si ricordano di me e a ognuno di loro aver la possibilità di offrire qualcosa. Una rosa, un caffè, un cioccolatino o semplicemente il sorriso migliore che ho.

Vorrei stare tutto il giorno con il mio ragazzo, mano nella mano oppure abbracciati. E sentirlo parlar d'amore, poi insieme ridere a crepapelle facendoci il solletico.

Vorrei ricevere un pensiero gentile da tutte le persone che conosco e persino da chi non ho mai visto. E ricambiare tutti, uno per uno.

Vorrei una carta di credito illimitata per comprare tutto ciò che voglio. Anche se so che pure in quel frangente non riuscirei a farlo. 

Vorrei fare una festa con le persone a cui ho più voluto bene nella mia vita. E tutti saremmo bellissimi, felici, sorridenti.

Vorrei un giorno senza preoccupazioni, senza punti bui, senza pensieri negativi, senza quel puntolino d'ansia che è sempre con me. 

Vorrei un giorno spensierato. Si, forse vorrei anche solo questo.


mercoledì 18 luglio 2012

La Corona d'Alloro

Fonte: Google


Quella di oggi è stata una giornata intensa : emozionante e stressante al tempo stesso.
La laurea di mio fratello si doveva tenere alle 16:30, ma per motivi a me sconosciuti è slittata a oltre due ore dopo. Considerando anche il fatto che siamo partiti in anticipo, potete solo immaginare quante ore siamo stati in piedi ad attendere.
La calura era infernale. Ci trovavamo in un'anticamera stretta e lunga, senza aria condizionata, provvista di due soli ventilatori a pala che erano sempre troppo distanti da noi. C'era un sacco di gente, eravamo tutti bloccati in quell'angusta anticamera in attesa che qualcuno ci chiamasse e potessimo finalmente sederci. 

Quando poi, ringraziando il cielo, è giunto il momento di entrare...è stato subito chiaro che mancava un pc. Attrezzo fondamentale per chi, come mio fratello, aveva preparato delle diapositive con power point con cui esporre agevolmente la tesi alla commissione. Computer che chiaramente doveva esserci ma che, guardacaso, non c'era. Mio fratello si è attivato subito per segnalare la cosa al professore e dopo altri venti angoscianti minuti un santo di ragazzo ce ne ha prestato uno. Che la fortuna sia con lui! 

E' brutto da dire ma gli altri laureandi mi son sembrati tutti scialbi, poco determinati e sicuri di sé, spaventati da chi avevano di fronte e con delle tesi poco accattivanti. Quando poi è stato il turno di mio fratello ho sentito un nodo sciogliersi. Era tutto quello che io non sono mai stata. Nonostante il disguido col pc l'avesse fatto agitare non poco, ha dimostrato una parlantina eccezionale, una prontezza di spirito sorprendente ed una freddezza che hanno riscosso tutta la mia ammirazione.

Bellissimo nel completo che avevo scelto per lui, sembrava un moderno principe del foro. Anche i professori sono rimasti visibilmente contenti ed il suo voto è stato il più alto fra quelli del suo turno.
Al momento dell'assegnazione mia madre ed io piangevamo come due donnicciole e quando lui si è girato verso di noi è così che ci ha viste. 

Anche io ero bella. Per l'occasione ho scelto un pantalone nero lucido, scarpe nere col tacco ed una deliziosa camicetta color salmone cui ho dato risalto con le mie amatissime perle. E no, non sembravo più vecchia dei miei quasi 27 anni. Non prima di non saper più camminare per il dolore ai piedi...almeno.

All'uscita col gruppo dei venti ( con noi c'erano anche il mio ragazzo, i miei cugini e gli amici più cari di mio fratello) abbiamo festeggiato fuori dalla facoltà con prosecco e tante foto.
Non ricordo una giornata altrettanto stancante e festosa. Ho sentito un orgoglio così fiero per mio fratello che mi è sembrato di toccare il cielo con un dito.


martedì 17 luglio 2012

Il Flauto Notturno

Fonte: Freepik

E la sera, quando poggio stanca la testa sul cuscino...ecco allora che il flauto inizia a suonare. 
Ogni sera una melodia dolcissima che giunge da lontano, ma forse neanche troppo. Mi arriva lineare nelle orecchie, viene ad accarezzarmi l'anima. Poi mi addormento, serena, non senza chiedermi chi sia a suonare così e come mai scelga sempre le ore serali per dipingere la notte con le sue note.

mercoledì 11 luglio 2012

Una Settimana

Fonte: Vita da Papà

Il giorno della Laurea Triennale di mio fratello è vicino.
Mi sento emozionata come se dovessi disputarla io.

Siamo già andati a comprare l'abito. Gli ho creato un abbinamento delizioso, sarà bellissimo.
Il giorno prima andrà dal barbiere e si farà dare una bella tagliata ai capelli, alla barba, e rimettere a posto il pizzetto. 
Una fioraia preparerà la corona d'alloro. Al momento clou andrò a comprare il prosecco.

Sono fiera di lui. Fiera di questo successo che sto pregustando come fosse un pò anche mio.
So già che qualcuno rimarcherà sul fatto che io non abbia fatto lo stesso ma non mi importa, minimamente. Sono così felice per la sua laurea che non mi interessa di non averla presa a mia volta.

Ho studiato tanto in passato e due anni di università li ho vissuti. Vissuti per rendermi conto che avevo voglia di lavorare, voglia di spiccare il volo fin da subito.
A 22 anni ho iniziato a lavorare ed ho imparato così tanto che sinceramente l'idea di tornare indietro mi fa impallidire.

E così manca una sola settimana.
E io non ho ancora nulla da mettermi.
In questi ultimi giorni ho pensato a tante cose ma non a questo. Domani ho un'altra visita medica, una invece l'ho fatta ieri. Avrei bisogno di uno stipendio a parte. E la settimana prossima c'è anche l'assicurazione dell'auto da pagare. E il mio compleanno, manca poco anche per quello.